Clark P. : “Accosta”, sbatti la porta e vivi come vuoi.

Nell’ultima puntata della Hit Chart Top 20 abbiamo avuto il piacere di chiacchierare con Clark P., cantautore torinese, che ci ha presentato il suo nuovo singolo “Accosta”.

Clark P. che ci ha raccontato come è nato il suo nuovo singolo, delle esperienze televisive passate e tutti i suoi nuovi progetti futuri, dando anche il suo giudizio sull’Eurovision a Torino.

Clark P.
Ecco la cover ufficiale del nuovo singolo di Clark P. dal titolo “Accosta”

Ecco quello che ci ha raccontato Clark P. durante la sua ospitata:

“Diamo il benvenuto a Clark P. per parlarci del tuo nuovo singolo “Accosta” uscito a fine settembre dal titolo “Accosta” nel quale proprio come se fossimo in un viaggio in auto, conviene accostarsi e fermarsi per assaporare ogni dettaglio della vita. Come è nato questo brano?”

Il significato che ho voluto dare al brano è proprio questo: il fatto di accostarsi in un momento qualsiasi della vita, quando ti trovi in quelle situazioni dove vorresti scappare a gambe levate. Magari non puoi o magari per etichetta non lo fai e decidi, invece, che è il momento di piantarla lì, sbatti la porta e vivi come vuoi.

“Questo è il secondo singolo che fa da successore a “Non va di moda” uscito a maggio. Faranno parte di un album o EP di inediti a cui stai lavorando? Cosa ci puoi anticipare sui prossimi progetti?”

L’intenzione era quella di racchiudere tutti questi singoli in una sorta di EP, però come ho scritto già su alcuni social, io illumino la strada cento metri alla volta. Sono produzioni che faccio io e scopro man mano che cosa farne dei pezzi: dai titoli, ai significati, alle produzioni. Vedremo se sarà possibile. Io ci provo, ce la metto tutta. 

“Nel 2012 hai avuto modo di conoscere Emis Killa con il quale hai collaborato per diversi brani e che ti ha portato in tour per tre anni. Che ricordo hai dell’artista e cosa hai imparato e ‘rubato’ dal suo lavoro? Vi sentite ancora?”

Sono state delle esperienze super formative dal punto di vista professionale. Sono state quelle che mi hanno dato modo di avvicinarmi a una forma molto più professionale. A livello umano è stato fantastico; siamo diventati subito amici con l’intera crew e conservo un ricordo meraviglioso. Ci sentiamo ancora, quando possiamo ci vediamo. Sono stati tre i tour che abbiamo fatto insieme: “L’erba cattiva”, “Mercurio” e “Terza stagione”. Sono stati dei tour in cui io ho fatto il corista e da vocalist, quindi anche i ritornelli in pezzi più cantati e meno rappati. In amicizia quando posso chiedo sempre spunti e consigli: condividiamo molto perché c’è un grande rispetto reciproco ed è giusto condividere. 

“Nel 2015 hai preso parte anche a The Voice of Italy nel team Facchinetti, dove era presente anche la nostra Roberta Carrese e Marco De Vincentiis nostri ospiti durante l’estate. Che ricordo hai di quell’esperienza? Tornando indietro la rifaresti?”

E’ un’esperienza che ti forma e che fa curriculum, però io ho qualche difficoltà a relazionarmi con la tv. Questo perché la tv è un po’ tutto un accrocchio, tutto un escamotage e non mi fa impazzire il modo in cui le cose vengono trasmesse. Era un periodo in cui io ero dedito alla mia scrittura, questo mi ha stoppato parecchio e non mi ha dato poi un seguito. Diciamo che tra tutti The Voice è il talent più televisivo e meno discografico, un po’ fino a se stesso. Non ho rimpianti e rimorsi. Sono contento di averlo fatto, però dirti che fosse tutto rose e fiori, no.

“E’ notizia fresca fresca del trionfo di Torino che ospiterà l’Eurovision Song Contest 2022. Sei contento per la tua città? Sarà un’opportunità per la musica di tutti? E in conclusione vogliamo sapere da cosa nasce il tuo nome d’arte?”

Sicuramente sarà una vetrina, ma penso soprattutto per l’Italia in generale. La scelta delle città io non so a chi spetti. Non so come si svolgono le votazioni per scegliere la città. Ovvio che io essendo torinese non posso dire male della mia Torino, ma come si poteva fare a Torino si poteva fare a Roma, a Milano. Non credo ci sia questa grande differenza. Non so come funzioneranno le aperture e tutto ciò che ci gira intorno, però sicuramente ci sarà lavoro per tutte le attività.

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