Modà: “Grazie ad Amadeus, Sanremo è diventato la Champions League della musica. ‘Lasciami’ racconterà di come affrontare la depressione che mi ha colpito e dimostrare che non siamo soli.”

A dieci anni di distanza dalla loro ultima partecipazione, terzi a Sanremo 2013, i Modà tornano in gara con il brano “Lasciami” che ci hanno raccontato, durante la nostra puntata, in anteprima rispetto all’inizio della nuova avventura a Sanremo 2023.

Kekko Silvestre dei Modà, ha svelato come è nato il brano sanremese, come hanno deciso, chiamati da Amadeus a tornare sul palco dell’Ariston, e ci ha raccontato anche il rapporto con Le Vibrazioni, con loro nella serata dei duetti, e del tour orchestrale in partenza da marzo.

Modà
Ecco la cover del singolo ufficiale dal titolo “Lasciami”, che i Modà porteranno a Sanremo 2023

Ecco cosa ci ha raccontato Kekko dei Modà durante l’intervista:

“A poche ore dall’inizio di Sanremo 2023, siamo in compagnia di Kekko dei Modà. Com’è ritornare a Sanremo, in gara, a dieci anni dal vostro terzo posto?”

E’ sempre come dieci anni fa dal punto di vista dell’emozione, perché è sempre uno dei palchi più tosti da dover affrontare; ma nello stesso tempo c’è grande curiosità perché il Festival è cambiato tantissimo. E’ tornato, grazie ad Amadeus, ad essere la Champions League della musica, grazie all’apporto dato in questi anni, a partire anche dallo spazio che dà alla musica: quest’anno siamo esattamente il doppio dell’edizione 2013. Abbiamo grande voglia di tornare su quel palco, anche perché abbiamo grandissima voglia di comunicare il nostro messaggio.

“Il brano che portate in gara si chiama “Lasciami” e forse è uno dei brani più personali, che tu hai scritto nella tua carriera. Ti va di raccontarci come l’avete scelto per questo palco così importante?”

E’ sicuramente il brano più intimo e sincero che abbia mai scritto; racconta del Kekko degli ultimi tre anni, e parla della depressione che mi ha colpito e che mi ha tenuto lontano dai palcoscenici, perché mi vergognavo di parlarne. Da quando ho iniziato a curarmi però, a maggio saranno due anni, ho capito che la depressione è una cosa di cui più si parla e più ti fa star bene.

Non serve vergognarsene e non ti devi sentire solo, così ho pensato che salire sul palco di Sanremo 2023 possa servire in qualche modo anche a tante altre persone che ne soffrono ed è quasi un mio dovere verso tutti i fan che mi seguono da tanto tempo. Serve mostrare coraggio, mettere a nudo le proprie fragilità per far vedere che non siamo supereroi. La depressione ha sempre vissuto con me, ma non ha mai convissuto con me, quindi quando si sveglia bisogna imparare a conviverci e così ne ho raccontato in “Lasciami”.

“Nella serata dei duetti suonerete con Le Vibrazioni “Vieni da me”, e siete già stati definiti da Francesco Sarcina come le Modazioni. Come mai la scelta di questo brano e ti va di raccontarci l’amicizia con Le Vibrazioni?”

Posso raccontarti in realtà l’inimicizia con Le Vibrazioni (sorride) che c’è stata negli anni, con questa continua guerra tra band, dovuta al fatto che fossimo tutti ragazzini. L’altra sera parlando con Francesco ci siamo detti che siamo stati proprio dei ‘coglioni’ perché avremmo potuto fare tante cose insieme, come negli anni ’70 quando si univano per collaborare le varie band. I rapper invece fanno i dissing e poi si uniscono per duettare, mentre noi ci siamo fatti solo la guerra. La scelta è partita da me, ho chiamato Francesco e ci siamo subito trovati, passando una serata fantastica.

Le Vibrazioni sono la prima band degli anni 2000, ed hanno lanciato la moda in quegli anni e sono arrivati prima di tutti a spianare un po’ la strada; per questo ho scelto di collaborare con loro ed anche perché, in un periodo dove manca tanto la musica suonata, unire due band che suonano live sempre, con tutta la gavetta simile che abbiamo fatto, e continuano a farlo ancora. “Vieni da me” l’ho scelta perché oltre ad essere una delle canzoni simbolo insieme a “Dedicato a te”, è una delle ballad più belle mai realizzate secondo me.

“Da marzo andrete in tour nei teatri italiani, con l’Orchestra per la prima volta per festeggiare i vostri vent’anni di carriera. Qual è il momento che ricordate con più piacere e quello che vorreste dimenticare di questi anni?”

Con maggiore affetto ti direi il primo San Siro: arrivare e suonare davanti a 60.000 persone sugli spalti ti dici ne è valsa la pena forse. Il momento che vorrei cancellare forse è Sanremo 2005, perché è stato nello stesso tempo un sogno che si realizzava che si è subito trasformato in un incubo. Ma ci ha insegnato che bisogna prendere le decisioni in maniera molto ponderata; servono soprattutto le batoste, perché non si può andare avanti solo a carote.

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Matteo Magazzù

Speaker e attore romano, ama la musica, il teatro, l'arte, il cinema, la televisione.

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