Fh3nix: “‘Vorrei’ è la metafora di un periodo non troppo bello della mia vita. Non ero che un granello di sabbia messo in un angolo, che nessuno guardava.”

Nostro ospite, nell’ultima puntata della Hit Chart Top 20, Fh3nix ci ha presentato il suo ultimo singolo “Vorrei”.

Fh3nix ci ha raccontato come è nato il suo ultimo brano, la passione per la musica, le sue influenze musicali e tutti i suoi prossimi progetti.

Fh3nix
Ecco la cover ufficiale del nuovo singolo di Fh3nix dal titolo “Vorrei”

Ecco quello che ci ha raccontato Fh3nix durante l’intervista:

“Siamo in compagnia di Fh3nix per presentarci “Vorrei”, il tuo nuovo singolo che nasce dopo un’estate di contest e live e grandi successi. Ci racconti meglio come è nato questo brano?”

Questa canzone è nata da un sentimento che, quando l’ho scritta qualche mese fa, era costante. Ovvero il sentirsi inadatto quasi ad ogni contesto; diciamo un periodo abbastanza tosto e non bello. Mi è venuta in mente questa metafora e paragonarla a questo sentimento, o anche a qualcosa di concreto e mi è venuto in mente questo granello di sabbia e così è nata “Vorrei”.

Ho immaginato una scena dove di solito io o qualsiasi altra persona, se vede un mucchio di sabbia al centro della stanza, lo va a togliere più facilmente, perché per una visione ottica da fastidio, sembra disordine all’interno del contesto. Mentre l’angolo della stanza è quel punto che noi non andiamo tanto a controllare e mai a vedere cosa c’è di preciso. Ho proprio voluto mettere questo granello di sabbia proprio in quell’angolo lì. 

“Sei davvero giovanissimo e sicuramente più esperto anche di noi con i social. Volevamo chiedere anche a te come hai preso l’iniziativa di Meta di eliminare la musica di SIAE su FB e IG. Credi possa essere più un danno per gli artisti o per i due social?”

Sicuramente per l’artista che noi chiamiamo Big può essere indifferente. Io sono dell’idea che il Big ormai ha il suo pubblico, le sue cose, una canzone che non finisce su Instagram non gli cambia troppo. Magari per gli artisti un po’ più piccoli potrebbe essere un problema perché ormai siamo arrivati a un periodo della vita dove i social network sono la cosa più utilizzata per tutto, sia musica che vita privata.  Secondo me, e posso dire nella mia vita personale, ha pesato un pochino perché comunque togliere la musica su un social network come Instagram è stata una bella botta. 

“Da cosa deriva il tuo nome d’arte e come l’hai scelto per la tua carriera? Quali sono i tuoi artisti di riferimento?”

E’ un nome che all’inizio, prima di firmare contatti discografici, non usavo; per le cose più serie avevo Dreamer, un po’ da sognatore. Però poi ho voluto utilizzarlo perché mi ha affascinato il mito, la storia della fenice che rinasce dalle sue ceneri e si fa più forte dalle proprie sconfitte; mi piaceva proprio prendere questo esempio. L’artista che ha il merito di avermi fatto iniziare a scrivere è senz’altro Ultimo, poi mi baso tanto non sul rap, sulla nuova generazione, quanto su cantautorato italiano in generale. Voglio continuare questo filone di cantautorato un domani, sempre se fosse possibile. 

“Sei nato a Genova, dove stai studiando al Conservatorio Niccolò Paganini. Nei tuoi prossimi obiettivi c’è anche il Festival per eccellenza, ovvero Sanremo? Cosa rappresenta per te?”

Sicuramente bisogna avere una bella preparazione ed è quello che ho in mente di fare con uno staff ben preciso. Portare la mia voce, tecnica, presenza sul palco, la mia persona e le mie canzoni ad un livello giusto per poter raggiungere questo traguardo. E’ uno degli obiettivi futuri che voglio intraprendere.

 

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