Simone Fattori: “Il Dj deve tornare ad essere il fantino della musica”

Simone Fattori

Nella settima puntata della Hit Chart Top 20 abbiamo avuto il piacere di ospitare Simone Fattori che ci ha raccontato del suo nuovo libro “Suoni nell’etere – 100 anni di musica e radio”.

Giornalista e blogger, Simone Fattori ha cominciato giovanissimo a frequentare il mondo della radio, prima in veste di conduttore in numerose emittenti locali, poi come collaboratore di Radio 24 e, successivamente, giornalista e ufficio stampa musicale.

Qui quello che ci ha raccontato in diretta telefonica:

Simone Fattori
“Suoni nell etere – 100 anni di musica e radio” è il titolo del nuovo libro di Simone Fattori

“Siamo in compagnia di Simone Fattori, autore del libro “Suoni nell’etere – 100 anni di musica e radio”, che in qualche modo vuole sancire ancora una volta lo stretto legame tra un successo musicale e quello radiofonico. Come è nata l’idea?”

E’ una volta per tutte nata dalla scelta raccontare questa storia d’amore tra radio e la musica leggera, come la definisce il professor Menduni nella prefazione. Ricostruendo questi 100 anni di storia secondo me c’è anche qualcosa di più, quasi un amore filiale perché l’industria discografica forse non ci sarebbe stata senza l’aiuto della radio.

La discografica nasce dall’esigenza della radio di avere sempre qualcosa di nuovo da trasmettere e quindi l’idea nasce con l’intento di raccontare questa storia affascinante, sotto forma di saggio ma elaborato come fosse un grande romanzo. Ci sono personaggi che tornano nei vari capitoli e nelle varie epoche; c’è tanta musica, c’è la storia della musica trasmessa in radio che ovviamente non è tutta.

Le canzoni per essere trasmesse hanno delle loro peculiarità: ricostruiamo quindi queste storie particolari, quelle di canzoni che magari tutti conoscono ma che non hanno dei retroscena perché forse non sono entrate nella storia della musica un po’ più alta.

“Il libro è strutturato proprio come fosse una scaletta di un programma musicale, con blocchi e addirittura playlist specifiche su youtube tramite codice Qwerty…”

L’abbiamo costruito in questo modo è vero. Un capitolo l’abbiamo proprio chiamato “blocco” proprio per usare un linguaggio caro ai radiofonici, ma rimane pur sempre un capitolo. Ogni capitolo abbraccia dieci anni dal 1920 al 2020 e all’inizio di ogni capitolo c’è questo codice Qwerty che rimanda ad una playlist da poter ascoltare mentre legge delle vicende delle radio, dei deejay e delle canzoni le può ascoltare. 

“La fruizione della musica è cambiata negli ultimi anni. Credi che ancora però la radio possa avere un ruolo fondamentale per far sì che un disco diventi un successo per tutti? E le web radio dove si collocano in questo scenario secondo te?”

Una cosa è certa: la radio dal punto di vista del suo linguaggio cambia continuamente casa o modo nel quale arrivare dagli ascoltatori, ma il modo di stare insieme e fare comunità rimane lo stesso. Chi ascolta da venti, trent’anni la stessa radio vi racconterà che prima l’ascoltava con la radio a manopola, poi piano piano con quella che spostava le frequenze con i bottoncini fino ad oggi magari attraverso qualche app o con la radio digitale o con il satellite o con la televisione addirittura.

Simone Fattori
“La radio cambia continuamente casa o modo nel quale arrivare agli ascoltatori, ma il modo di stare insieme e fare comunità rimane lo stesso.” dice Simone Fattori

Stesso discorso per le radio sul web. Secondo me nel 2020 e in tutti gli anni 2000, le radio web hanno la stessa importanza che negli anni ’70 e ’80 hanno avuto le radio libere. Ad un certo punto si comincia a trasmettere con una certa facilità in FM e quindi anche persone che non fanno questo di professione si cimentano nella conduzione; da lì poi sono anche nati i personaggi che ora sono in televisione in questo momento o che continuano a fare questo lavoro.

Poi come in tutte le cose i più bravi vanno avanti e quelli un po’ meno continuano a fare un altro lavoro e poi due ore al giorno vanno in radio per trasmettere perché diventa un hobby molto divertente. Cambiano solo le metodologie tecniche ma la radio sul web è il futuro oggi.

“Sei anche tu speaker radiofonico. Nella tua carriera ti è capitato, come racconti nel libro, di ascoltare un brano e di puntarci totalmente? Di dire “questo brano/artista farà strada”? Una sorta di Pippo Baudo della radiofonia…”

Beh sì sempre; non sempre ci ho indovinato però. Molto spesso mi sono innamorato di artisti e cantanti che proponevano ottima musica ma che poi nel frattempo non hanno fatto molta strada. Credo che il ruolo del Dj radiofonico sia proprio questo. La gente spesso pensa semplicisticamente che il Dj sia quello che letteralmente “gioca con i dischi”, invece nasce come “fantino dei dischi”, una persona che prende un disco e lo cavalca come un fantino portandolo al successo.

Come spiego nel libro quindi il ruolo del Dj è proprio questo quindi, di scovare un brano e portarlo al successo sia con i passaggi radiofonici che con l’entusiasmo che ci può mettere presentandolo al suo pubblico. Anche se ho lavorato in piccole realtà mi fregio comunque di aver trasmesso e creduto per primo.

Simone Fattori
“I love my radio” ha decretato canzone vincitrice “Albachiara” di Vasco Rossi

“Nel libro troviamo anche le interviste esclusive a Renzo Arbore, Claudio Cecchetto e Linus. Quest’anno poi c’è stata la grande unione tra le radio italiane per la prima volta con “I love my radio”, esperimento riuscito secondo te? Ci sarà una rivoluzione radiofonica?”

E’ stato sempre un settore molto litigioso, dove la concorrenza è stata sempre molto aspra. Non è soltanto il progetto “I love my radio” che celebra un traguardo molto importante, ma poco prima c’è stata un’altra grande iniziativa importantissima e sposata da tutta la radiofonia italiana ovvero quella di un’unica app dove poter ascoltare tutte le radio che sono in FM in questo momento.

Il movimento radiofonico ha bisogno di essere più coeso perché gli ultimi sondaggi confermano che 40 milioni di italiani ascoltano la loro radio preferita in tutte le modalità del caso che abbiamo detto prima. Non so di quante cose in Italia si possa dire che 2/3 della popolazione faccia tutti i giorni in un paese così diviso. La litigiosità del settore non ha mai sfruttato al meglio la questione, anche dal punto di vista pubblicitario dovendo raccogliere una fetta molto più ampia di quella che ad oggi ha.

In questo momento di emergenza c’è ancora una volta la conferma che non è vero che la radio è legato solo al momento in cui si è imbottigliati nella macchina o a lavoro perché i dati raccolti in lockdown hanno detto che chi è affezionato alla radio lo ha continuato a fare anche in casa, pur non toccando la macchina per tre mesi.

 

Per recuperare tutte le interviste passate clicca qui. Appuntamento con la Hit Chart Top 20 ogni lunedì in diretta dalle 20 alle 22 su SPREAKER e sul nostro sito ufficiale.

Matteo Magazzù

Speaker e attore romano, ama la musica, il teatro, l'arte, il cinema, la televisione.

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