Dile: “Vedere qualcuno che canta le tue canzoni è come aver fatto bingo”

Dile

Nell’ultima puntata della Hit Chart Top 20, abbiamo avuto il piacere di chiacchierare anche con Dile che ci ha presentato il nuovo singolo “Tra la testa e lo stomaco”.

Oltre a parlarci del nuovo singolo, con Dile abbiamo affrontato l’argomento nuovo album, parlato del videoclip del brano e commentato Sanremo 2021. Ma Dile è più un artista da ‘testa’ o da ‘stomaco’? Scopritelo nella nostra intervista.

Dile
Ecco la cover ufficiale del nuovo singolo di Dile “Tra la testa e lo stomaco”

Ecco quello che ci ha raccontato Dile:

“Diamo il benvenuto a Dile! Il 12 febbraio, un mese fa circa, è uscito il tuo ultimo singolo, la bellissima ballad “Tra la testa e lo stomaco” che tu hai definito ‘una linea di confine tra la ragione e l’istinto, una continua lotta emotiva che trova equilibrio al centro del petto’. Ti va di raccontarci come è nato il brano?”

Wow! Me la sono cavata bene, no? (scherza) Faccio sempre estrema fatica perché non lo so mai spiegare per bene al 100%… mi emoziono, inizio a balbettare e mi imbarazzo. Ogni brano rappresenta una parte molto personale di me, nella quale mi sono esposto particolarmente non riuscendo a dire alcune cose, se non solo appunto attraverso la canzone. Ogni volta ripercorrere questo meccanismo è sempre un po’ difficile. Quello che posso dire però è che era un momento della mia vita in cui non stavo capendo più niente tra pancia, cuore, testa, tutti perennemente in conflitto. Nessuna azione trovava un senso.

Mi sono messo a canticchiare questo brano in macchina, che mi rimbombava in testa. Sono andato a casa di un mio amico, con cui ho co-scritto il brano, perché avevo bisogno immediato di una tastiera e gli sono imboccato a casa senza preavviso dicendo ‘io devo fare assolutamente questa cosa, e casa tua è più vicina della mia’. Sono contento che un periodo così difficile e brutto abbia portato a questo brano di cui sono molto fiero.

“E’ sempre molto difficile giostrarsi tra la ragione e l’istinto, ma tu nella tua vita vai più di testa o di stomaco? E per quanto riguarda la tua carriera musicale sei più istintivo o ti prendi tutto il tempo per capire ‘la prossima mossa da fare’?”

Ti rispondo subito: nella musica sono super di pancia. E si vede dal fatto di aver fatto uscire dei singoli e un album, in questo anno di Covid; un atteggiamento super kamikaze che mi sconsigliavano tutti, non potendo fare i live anche. Ma io avevo bisogno di buttare tutto fuori, ragionando così. Molte volte poi mi pento di quello che faccio pagandone le conseguenze, ma in questo caso assolutamente no. Nella vita vorrei essere più una persona che pensa prima di agire. Mi dico spesso di essere molto riflessivo, ma in realtà sono uno ‘stronzone’, quello che fa una cazzata dietro l’altra, ma vado di cuore, quindi anche quando sbaglio lo faccio con il cuore.

“Il videoclip del singolo è molto semplice, con una sola location (una macchina ferma mentre fumi una sigaretta). Com’è nata l’idea di questa clip? E’ dovuta anche alle misure problematiche di questi tempi a causa del Covid o fin da subito l’idea era questa?”

Esatto. Quel ring, voglio chiamarla così quella macchina, è il luogo in cui sono successi troppi litigi, troppi pensieri, troppe notti passate a girare come un vagabondo… Mi manca molto questa cosa, perché molto spesso io metabolizzo le cose in macchina, uscendo alle tre di notte, mi metto in macchina, metto su una bella canzone e me ne vado in giro per ore, fumando purtroppo le mie dieci sigarette, che è un mio brutto vizio.

Dile
“Mi manca molto andare in macchina per ore la notte, perché molto spesso io metabolizzo le cose così, uscendo alle tre di notte, mettendo su una bella canzone e me ne vado in giro per ore.” ha detto Dile

Mi programmavo tutte le azioni da fare per poi non farle. La canzone dice proprio quello, quando ti vuoi allontanare da una persona perché è la cosa più sana e più giusta da fare per te, ma non ci riesci. Nella canzone dico “sei quello che resta di una scopata” che letta così può essere interpretata in maniera molto negativa per l’altra persona; ma in realtà è una fortissima delusione: di te pensavo molto di più, ma sei quello che resta di una scopata e io non volevo crederci.

“A novembre è uscito il tuo primo disco “Rewind” che ha superato ampiamente gli 8 milioni di streaming; una scelta kamikaze che però ha dato i suoi frutti…

E’ stata una scelta kamikaze perché non ho potuto vivere l’album, che era il mio sogno fin da quando ero piccolo; da quando stringevo i miei primi cd. Il fatto di non averlo potuto stampare, non potendolo presentare nei live, mi sembra come se il primo album non l’avessi realmente fatto del tutto. Non vedo l’ora che si tranquillizzi la situazione per poterlo stampare…

“E magari portarlo in giro dal vivo…”

Ho l’esigenza di scrivere e cantare le mie canzoni. Il mio percorso artistico manca della questione del live, che secondo me è il ciclo normale di quest’arte: scrivere e cantare. Al momento ho potuto solo scrivere ed ascoltarla. Vedere qualcuno che canta i tuoi brani è come se avessi fatto bingo e ti senti di aver fatto la cosa giusta, come se avessi fatto una buona azione. Quando le persone interagiscono con te è una cosa bellissima e ne stiamo facendo troppo a meno da un anno a questa parte.

Ma soprattutto troppo a meno ‘facilmente’ da parte della comunità politica, ma non apriamo questa parentesi (sorride). Mi vivo male sia non essere sul palco come cantante, ma anche essere sotto palco in alcuni concerti. Sanremo mi ha fatto un po’ rosicare: mi è piaciuto tantissimo rivedere un po’ di musica ma mi ha fatto sentire ancora di più la mia mancanza.

“A proposito di Sanremo 2021, cosa ne pensi dei vincitori? Della musica che abbiamo ascoltato? E a te piacerebbe partecipare al Festival?”

Un giorno, ovviamente sì! Me lo auguro e lo spero con tutto me stesso. Fa parte della mia tradizione emotiva: se qualcuno fiatava durante il Festival, da mia nonna volavano certe sberle… Quindi l’ho visto sempre come una cosa grandissima. Spero un giorno di poter avere quel posto, e di sperimentare un’esperienza grandissima e magnifica.

Sanremo 2021 mi è piaciuto moltissimo anche perché era un momento importantissimo per rivedere anche una chitarra che suonava; l’ho visto come un bambino vede per la prima volta gli strumenti musicali. Anche le stonature mi sono piaciute, perché sembrava davvero come essere ad un live, dove possono capitare non essendo il cd. Dopo un anno, anche se non proprio tutti, ci meritiamo un’estate di musica, speriamo bene.

Per recuperare tutte le interviste passate clicca qui. Appuntamento con la Hit Chart Top 20 ogni lunedì in diretta dalle 20 alle 22 su SPREAKER e sul nostro sito ufficiale.

Matteo Magazzù

Speaker e attore romano, ama la musica, il teatro, l'arte, il cinema, la televisione.

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