Tamì: “Non so chi siamo” racconta in musica i dubbi e le malinconie di una generazione.

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Direttamente da Liverpool, Tamì è stata ospite dell’ultima puntata della Hit Chart Top 20, dove ha presentato il suo singolo “Non so chi siamo”, da questa settimana votabile anche nella nostra playlist.

Con Tamì abbiamo parlato anche del suo album d’esordio e della sua focus track, della passione per la musica, dei suoi studi e tutti i progetti futuri.

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Ecco la cover ufficiale del singolo di Tamì “Non so chi siamo”

Ecco quello che ha raccontato Tamì:

“Siamo in compagnia di Tamì per parlare della focus track del suo album d’esordio “Primo ottobre”, uscito il 2 aprile e inserito nelle principali playlist editoriali di Spotify, dal titolo “Non so chi siamo”. Ti va di raccontarci come è nato tutto il progetto?”

“Primo ottobre” è il mio album che comprende le canzoni, scritte negli ultimi due/tre anni. E’ stata un po’ come se fosse la raccolta del mio inizio nel mondo musicale. E’ autobiografico come album, racconta un po’ della mia vita, di come mi sono sentita quando ero più piccolina, di come mi sento adesso e delle domande che mi pongo. 

“Nel brano “Non so chi siamo” metti a nudo te stessa e la realtà che ti circonda con note malinconiche ed enigmatiche. Quanto è stato difficile mettere in musica tutto ciò che provi?”

Per me non è stato troppo difficile, sinceramente. Nel senso che per me scrivere è il modo più naturale per esprimere quello che penso e sento. Non lo decido io, quando inizio a scrivere anche una sola parola, poi se ne connettono altre e il tutto arriva così, in maniera super naturale. 

“Il genere musicale che ti contraddistingue è un insieme di nuovo pop cantautorale, al pop punk e emo di inizio 2000. Quali sono quindi i tuoi artisti di riferimento?”

Ascoltavo tantissimo R’n’B quando ero più piccola e ancora lo ascolto sinceramente. E’ il mio genere preferito: ascoltavo artisti come Beyoncé o Ne-Yo e tutto quel genere musicale che ora un po’ manca nella musica internazionale, ma che spero possa tornare di nuovo. Mi ricordo in macchina quando andavo a scuola e partiva “If I were a boy”, era il momento migliore della mattinata.  

“Sei giovanissima, classe 1998. Non solo cantante, ma anche DJ e produttrice musicale. Sei nata a Roma, ma a 18 anni ti sei trasferita all’estero per studiare e stai attualmente studiando, a Liverpool, nella Liverpool Institute for Performing Arts, composizione e produzione musicale. Pensi mai a un ritorno definitivo in Italia ed è più difficile produrre o scrivere musica?”

Le mie canzoni al momento sono in italiano e vorrei iniziare a scrivere in inglese, però nel caso in cui dovesse continuare bene il mio percorso musicale, sarebbe bello tornare e cantare in Italia. Se dovessi lavorare come produttrice e aprire un’etichetta, lavorerei qui con i miei compagni di corso. Io non produco le mie canzoni da sola, le faccio produrre da altre persone perché preferisco mescolare le idee musicali. A me viene più semplice scrivere le canzoni che produrle, però penso dipenda molto dalla persona. 

“Per il futuro, ahimè così incerto ancora, stai pensando a nuovi progetti e magari a un tour?”

Al momento penso di tornare a fare qualche DJ set, quando sarà possibile, in Italia e nella serata che organizzerò a Roma, prima di fare il Dj set, fare un bel live. Però dipenderà tutto dagli eventi, purtroppo. 

Per recuperare tutte le interviste passate clicca qui. Appuntamento con la Hit Chart Top 20 ogni lunedì in diretta dalle 20 alle 22 su SPREAKER e sul nostro sito ufficiale.

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