Brandi: “‘Amore criminale’ è nata dall’osservare quegli amore che nascono a Giugno, quando si aprono gli ombrelloni e finiscono a fine Settembre, quando si chiudono.”

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Nell’ultima puntata della Hit Chart Top 20 è stato nostro ospite Brandi che ci ha presentato il suo singolo “Amore criminale”.

Con Brandi abbiamo parlato di come è nato il suo ultimo singolo, ma anche dei suoi studi musicali, dei suoi sogni nel cassetto e dei suoi progetti futuri.

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Ecco la copertina ufficiale del singolo di Brandi “Amore criminale”

Ecco quello che ci ha raccontato Brandi durante l’intervista:

“E’ uscito il 30 settembre il nuovo singolo di Brandi “Amore criminale”, influenzata dal ritmo anni ‘80, mentre osservavi delle coppie in spiaggia durante l’estate… Ci racconti come è nato questo brano?”

Questo brano è nato un anno fa, sotto gli ombrelloni a Rimini. Vedevo tutte queste giovani coppie con cinque o sei anni in meno di me, e vedevo che i primi giorni amoreggiavano, si amavano mentre nei giorni successivi incominciavano già i primi allontanamenti, anche un po’ burrascosi se vogliamo. “Amore criminale” racconta degli amori che cominciano a Giugno, quando gli ombrelloni si aprono, e che poi finiscono in Settembre, quando si chiudono. 

“Hai studiato con tantissimi maestri di musica da Pennino a Fontana fino a Calvetti. Cosa hai imparato da tutti loro? Chi ti ha dato l’insegnamento più importante?” 

L’insegnamento più importante sicuramente mi è stato dato da Diego Calvetti che mi ha sempre spinto a continuare nel percorso musicale: mi ha sempre detto poche cose, ma me le ha dette in maniera chiara e, per adesso, si sono sempre rivelate giuste. Chiare e ben delineate. 

“Non solo musica ma anche teatro e televisione nella tua carriera. Per il tuo futuro ti vedi più come artista a tutto tondo o preferiresti concentrarti solo sulla musica e il cantautorato?”

Sicuramente mi piacerebbe molto fare l’artista a tutto tondo: fare tante cose e farle bene. Però diciamo che di artisti così ne esistono pochissimi. Forse l’unico ora come ora può essere Pierfrancesco Favino, quello più completo in assoluto. Credo anche però che alla fin fine se si riesce a uscire fuori con una cosa e vieni riconosciuto dalla gente, in momenti come questi, va più che bene. Se vieni stimato e vieni apprezzato a me basta già. 

“Quali sono i tuoi artisti di riferimento? C’è un sogno nel cassetto che ti piacerebbe realizzare a livello di collaborazione?”

Una collaborazione o un duetto mi piacerebbe farlo molto con Annalisa. E’ un’artista molto interessante. Ma mi piacerebbe anche con un gruppo come i Baustelle; penso siano particolari e interessanti. 

“Qual è il tuo giudizio sui talent e i social network? Hanno più aspetti positivi o negativi per una carriera nel mondo della musica e dell’arte in generale?”

Ora come ora sono l’unica via per riuscire ad arrivare in alto, a mio avviso. Credo anche che, sicuramente, non esce fuori completamente la tua persona, il tuo essere te stesso, ma esce fuori un personaggio un po’ filtrato; un qualcosa di leggermente diverso da quello che vuoi essere. Lì dipende dal carattere della persona: se uno ha un carattere malleabile, può adattarsi. Con i caratteri spigolosi è un po’ più difficile essere conformi alle leggi di mercato, dei talent e dei social. Io quando avevo vent’anni ero assolutamente contro i talent; ora ho cambiato idea perché son cresciuto e ho capito più cose che ci sono dietro e come va il mondo.

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