Ethan: Mi piace definire “Quello che tu” il “progetto della casualità”.

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Puntata della Hit Chart Top 20 divisa in due parti questa settimana, a causa di un piccolo problema tecnico, dove abbiamo conosciuto anche Ethan con il suo singolo d’esordio “Quello che tu”.

Ethan ci ha raccontato di come è nato il suo singolo di debutto, ma anche della sua passione per la musica, da cosa deriva il suo nome d’arte e di tutti i suoi progetti futuri.

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Ecco la cover del singolo di debutto di Ethan “Quello che tu”

Ecco quello che ci ha raccontato Ethan:

“Diamo il benvenuto a Ethan che oggi presenta il suo brano di debutto “Quello che tu”, in rotazione radiofonica dal 21 maggio e su tutte le piattaforme streaming dal 7 maggio. Ti va di raccontarci come è nato il brano?”

Questo brano nasce proprio casualmente. Io lo chiamo il ”progetto delle casualità”: ho conosciuto il produttore Lorenzo Luciani, che è un ragazzo di Milano che tra l’altro ringrazio sempre infinitamente, tramite Instagram. Sentendo qualche cover che io ho pubblicato nel tempo in questi mesi, mi ha detto se mi andava di creare qualcosa di nostro, insieme. Ed è nato “Quello che tu”. I social, se usati bene, possono davvero dare grandi soddisfazioni.  

“Il brano è leggero, travolgente e parla di un amore appena nato. Un amore nato un po’ per caso, ma che quando ti colpisce si fa prepotentemente spazio nella vita di chi lo prova. Sei giovanissimo, hai mai provato questo sentimento e cosa ti colpisce di più in una persona da farti perdere la testa?”

Se vogliamo parlare a livello fisico, gli occhi di una persona sono la cosa che mi colpisce dal primo momento, perché gli occhi raccontano tantissimo e quello mi trasporta già in un mondo a parte. Però poi è la testa quella che mi prende fondamentalmente: se ci sono solo dei begli occhi ma nulla più, non può scattare molto di più che una semplice questione di sguardi. 

“Il brano ha una sonorità pop molto incisiva ed è pronto per l’estate, ma quali sono stati i tuoi modelli e le tue influenze musicali? Quando hai capito che volevi fare musica?”

Ho capito che volevo vivere di musica già da bambino. Già quando avevo 5/6 anni, quando ascoltavo i dischi e le cassette dei miei genitori di Battisti, Mina… ci cantavo sopra e già lì capivo che quella era la mia strada. A livello musicale io ascolto veramente tutto: passo dal pop, al jazz, al blues. La musica per me è bella tutta e qualsiasi genere ha un qualcosa. 

“Da cosa deriva il tuo nome d’arte? Con chi ti piacerebbe collaborare nel panorama musicale?”

Ethan è praticamente il nome che mia mamma mi voleva dare quando sono nato; poi il mio papà ha deciso di chiamarmi Luca, un nome più semplice. Mi sono detto che creando un progetto nuovo, un nome d’arte, ho deciso di accontentare la mamma. Quindi mi chiamo Luca per papà nella vita normale, ma Ethan come nome artistico per dedicarlo a mia madre. Ci sono tantissimi artisti con cui vorrei collaborare, tra cui Emma Marrone: con lei potrei fare grandi cose perché musicalmente butta l’occhio su tutto, mi piace proprio per questo. Però mi sarebbe piaciuto tanto collaborare con la grandissima Amy Winehouse

“Per il futuro più prossimo, stai già lavorando ad un tuo album? Stai progettando qualche live?”

Sto preparando qualcosina a livello di live, anche se è veramente difficoltoso in questo periodo purtroppo. Tornare a fare i live è fondamentale per noi artisti, perché il live ha una carica diversa. Per quanto riguarda il resto, vorrei uscire quanto prima con un mio album e lo vorrei fare interamente scritto da me. Ho il Mac che mi esplode di contenuti e spero di regalarli a tutti il prima possibile. 

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