Rescue: “Solo tu” è un fiume in piena travolgente di pensieri.

Febbraio è finito con una super puntata della Hit Chart Top 20 che ha avuto il piacere di ospitare e conoscere anche Rescue per parlare di “Solo tu”.

Oltre a raccontarci dell’ultimo estratto di “Invisibili”, Rescue ha raccontato come è nato il progetto in italiano, di come è avvenuto questo cambiamento e della sua grande passione cinematografica.

Rescue
Ecco la cover ufficiale di “Solo tu” l’ultimo singolo di Rescue

Ecco quello che Rescue ha detto ai nostri microfoni:

“Siamo con Rescue per parlare del nuovo singolo “Solo tu”, quarto singolo del tuo percorso in italiano. Come è nato questo singolo e cosa rappresenta per te?”

Questo è uno dei brani che sono contenuti in questo EP che più o meno tratta tutta una serie di argomenti che sono un po’ accumulati tra di loro. Sicuramente c’è un forte interesse nel guardare delle cose che probabilmente spesso oggigiorno passano un po’ inosservate. Questo brano in particolare è come se fosse il tentativo di guardarsi allo specchio, come se a un certo punto della vita tu iniziassi a chiederti cosa ho fatto, dove sto andando, sono riuscito ad essere tutto quello che avrei voluto. E’ quasi come un fiume in piena di pensieri travolgente.  

“Tutto l’EP “Invisibile” è molto introspettivo e vai a scavare nel profondo dell’animo, con un pizzico di malinconia. Come hai lavorato a questo EP in italiano?”

E’ stato un processo un po’ diverso rispetto a tutte le produzioni precedenti. Avendo affrontato delle produzioni in lingua inglese, chiaramente la stesura dei pezzi in inglese è totalmente diversa. Non si può pensare un testo in lingua e poi fare la traduzione in italiano, verrebbe una roba che non ha senso. C’è una differenza culturale. E’ successo tutto all’improvviso, secondo un processo del tutto naturale. Mi sono ritrovato a scrivere quella che è la prima canzone che è uscita di questo EP “LaiKa” nel 2018, uscita all’improvviso in italiano ed ho pensato che fosse l’occasione più adatta per cercare di fare questa sorta di esperimento.

Senza abbandonare il mood musicale che mi aveva accompagnato fino a quel momento, ho adagiato su quelle sonorità il linguaggio italiano, affinché i fonemi italiani potessero suonare alla stregua di quelli inglesi. Io ho sempre pensato che il rock, per certi versi, parli in inglese, quindi è stata un po’ una sfida cercare di fare una cosa che potesse avere un senso utilizzando un linguaggio diverso. L’italiano è una lingua molto più poetica dell’inglese, ogni parola ti dà la possibilità di lasciare intendere più cose e ti dà qualche chance in più, rendendo il tutto molto interessante.  

“Sei appassionato anche di colonne sonore e film in generale, quindi in futuro ti piacerebbe musicare un lungometraggio? Che genere e regista ti piacerebbe?”

Sarebbe una cosa bellissima ma non ho idea con quale regista poter eventualmente collaborare. Quello che so è che sono molto appassionato di colonne sonore, di film che secondo me sono intramontabili, evergreen che non fanno più come per esempio le colonne sonore di film come “Balla coi lupi”, artisti come Ennio Morricone… Da bambino mi hanno folgorato! Sono anche diametralmente opposte alle sonorità che porto avanti con il mio progetto musicale, però io nella vita non ho mai posto limiti a me stesso, è bello lasciarsi aperta qualsiasi tipo di strada perché poi le cose, spesso e volentieri, succedono all’improvviso. Mai dire mai.

“Per il futuro cosa ti aspetti? Stai programmando, non appena si potrà anche la possibilità di tornare a suonare live i tuoi brani?”

Quello che succederà nei prossimi mesi purtroppo non lo posso prevedere. Il contatto con le persone è una cosa che manca tantissimo, perché puoi fare tutta la musica che vuoi , ma vedere le persone che assistono ad un tuo evento è tutta un’altra cosa, un’altra sensazione. Io spero veramente che entro la fine dell’anno la situazione possa migliorare. Ho un grandissimo ricordo anche di un live acustico che ho fatto da solo e anche già quello ti può dare tanto. 

Credo che non sia necessario fare le cose in pompa magna, quello che manca oggi più che mai è la semplicità e il periodo che stiamo vivendo ci sta facendo capire proprio quanto le cose più semplici siano le cose più indispensabili, più belle. Anche semplicemente iniziare a fare di live acustici sarebbe una cosa che mi piacerebbe tantissimo. Speriamo quanto prima.

Per recuperare tutte le interviste passate clicca qui. Appuntamento con la Hit Chart Top 20 ogni lunedì in diretta dalle 20 alle 22 su SPREAKER e sul nostro sito ufficiale.

Lascia un commento