A distanza di un anno e un mese dalla settantesima edizione del Festival di Sanremo, inizia ufficialmente l’edizione più complicata di sempre e che sicuramente rimarrà nella storia della tradizione della kermesse canora.
Sanremo 2021, il Festival che voleva essere della Ripartenza, ma sarà della Consapevolezza ancora della pandemia che ha colpito il mondo intero, finalmente accende i suoi motori per cercare di dare un messaggio importante dal suo palco; ovvero “La Musica Non Si Ferma”.
Ed in qualche modo speriamo che questo Sanremo bis di Amadeus e Fiorello possa essere effettivamente una sorta di miccia affinché tutto il settore dei lavoratori dello spettacolo, possa iniziare a preparare una ripartenza, dopo uno stop che dura ormai da tanto tempo.
La musica riparte dalla versione rock di “Grazie dei fiori” cantata da Fiorello, con un look preso in prestito direttamente da uno dei quadri di Achille Lauro. Ma la ripartenza della musica vera e propria è con i giovani, le Nuove Proposte, che abbiamo imparato a conoscere già durante Ama Sanremo, e che saranno i primi quattro artisti in gara ad esibirsi davanti ad un Teatro Ariston privo di pubblico.
Gaudiano porta il brano “Polvere da sparo” che nonostante i ritmi latineggianti e una spinta musicale che ricorda l’oriente, racconta una pagina molto dura della sua vita personale. L’unica donna presente in gara tra i giovani è Elena Faggi che nel suo brano “Che ne so” esprime forse le perplessità della sua presenza tra i finalisti, con un look da Sailor Moon al primo giorno di scuola.
Si passa poi all’omaggio, non solo calcistico, del brano di Avincola “Goal”, ma anche quello nel look, con l’arancione rinforzato dei DPCM, per finire poi con la melodia blues e soul di Folcast con la sua “Scopriti” che arriva dritta al cuore. Passano chiaramente Folcast e Gaudiano, ma non poteva non essere altrimenti.
C’è ancora un momento di nostalgia con un omaggio tra Amadeus e Fiorello che ci ricordano del grande ‘varietè’ con un inedito su questo Sanremo 2021 così unico e con il ritorno di Diodato con la sua “Fai rumore”, prima di iniziare la gara vera e propria. Dopo la sua vittoria l’anno scorso, Diodato in un Ariston completamente vuoto sembra ancora più dirompente.
La gara parte con Arisa, che come nel 2014, apre la gara dei Big, con un brano che lei canta molto bene, ma che al primo ascolto non arriva dritto al cuore. I favoritissimi Colapesce Dimartino, in versione confettosa, faranno fischiettare la loro “Musica leggerissima” a tutti, trasportandoci in una macchina decappottabile d’estate.
E’ il turno di Aiello che presenta il suo inedito “Ora” che però al primo ascolto non convince, forse anche a causa delle troppe urla, anche a tratti sgraziate del suo brano R’n’B; così come, viste le troppo alte aspettative, il brano di Francesca Michielin e Fedez passa senza infamia e senza lode; forse aveva ragione il primo giudizio tranchant di Leone.
L’attualità dell’assenza di pubblico, con Fiorello che fomenta le poltrone ad “alzare i braccioli!”, viene sottolineata anche dalla presenza di Alessia Bonari, l’infermiera diventata simbolo per la sua fotografia scattata dopo ore di lavoro che la ritraeva con i segni della mascherina sul viso.
Ma poi è il turno della rocker per eccellenza Loredana Bertè, che torna all’Ariston così come l’aveva lasciato nel 2019: stessa grinta, stessa bravura, ma anche stesso vestito. Ma la cosa più incredibile è l’inedito “Figlia di”, che più che inedito è la cover di “Havana” di Camila Cabello.
Max Gazzé cita con la sua Trifluoperazina Monstery Band “Frankestein Junior” e per me vincerebbe così a mani basse, ma ascoltando la sua “Il farmacista” non mi sembra che ci sia tanto di veramente innovativo e nuovo. Poi arriva la divina Noemi, che con la sua rinascita porta il primo brano che fa venire i brividi della serata ovvero “Glicine”.
Il tanto atteso quadro di Achille Lauro si riduce un po’ in una bolla d’aria: l’eccentricità continua, per il gusto di essere estremo, alla fine stanca e rischia di diventare esattamente la normalità. Chi invece conferma le aspettative del loro estro artistico sono Madame e i Maneskin rispettivamente con “Voce” e “Zitti e buoni” che portano, in modo preciso e senza sbavature, loro stessi in modo magistrale per il loro debutto a Sanremo.
Ghemon ritorna, dopo il grande riscontro con “Rose viola”, con il suo “Momento perfetto” che fa scoprire anche il suo lato con più groove. I Coma_Cose sono la mia personale rivelazione con il loro brano delicato e spensierato “Fiamme negli occhi” che faceva vedere nella loro complicità la California.
Torna a Sanremo anche Annalisa, che come sempre non sbaglia una nota nemmeno a pagarla, ma oltre al crescendo nel ritornello, rischia di essere un’ottima ballad pop, ma che si distingue poco tra le altre proposte. Diodato torna per regalare alcuni suoi brani di quest’ultimo anno straordinario per lui, che gli ha dato tante soddisfazioni artistiche e che speriamo in quell’Arena di Verona il 19 settembre possa tornarci gremita di pubblico e non nuovamente vuota del calore del pubblico.
Gli ultimi in gara per questa prima tornata sono Francesco Renga con “Quando trovo te”, con un brano che in realtà è lontano anni luce da quello che Renga ci ha sempre proposto e ce lo fa dimenticare più che ‘ritrovare’; e Fasma che conferma la sua bravura conosciuta l’anno scorso con la bella canzone d’amore “Parlami”.
Dopo la performance dell’Orchestra della Polizia di Stato con Stefano Di Battista, Amadeus torna per dare la prima classifica dei Big di Sanremo 2021 che vede il voto della sola giuria demoscopica:
13 Aiello
12 Ghemon
11 Madame
10 Coma_Cose
9 Colapesce Dimartino
8 Max Gazzé e la Trifluoperazina Monstery Band
7 Maneskin
6 Arisa
5 Francesco Renga
4 Francesca Michielin & Fedez
3 Fasma
2 Noemi
1 Annalisa
In attesa di scoprire gli altri 13 brani in gara i complimenti vanno alla spigliatissima Matilda De Angelis, bravissima attrice tra i protagonisti di “The Undoing”, ma ottima presentatrice a suo agio un palcoscenico come Sanremo e bravissima cantante, nel duetto con Fiorello su “Ti lascerò”, ma in verità lei nasce come cantante, quindi diventa più un ritorno alle origini.
Ibrahimovic potrà rifarsi: forse un po’ troppo ingessato, vista anche la sua altezza spropositata rispetto agli compagni di viaggio, probabilmente si scioglierà nelle prossime puntate regalandoci forse qualche sorpresa.
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