Nella prima puntata di Novembre, dal rientro dopo una piccola pausa, è stato nostro ospite telefonico Gabs che ci ha presentato il singolo di debutto “Lasciami per terra”.
Con Gabs abbiamo parlato di come sia nata la sua passione per la musica, di come sia stato scelto il primo singolo del suo progetto, delle sue fonti di ispirazione e di tutto quello che succederà nel suo percorso artistico.
Ecco quello che ci ha raccontato Gabs durante l’intervista:
“Siamo qui in compagnia di Gabs per parlare del tuo singolo di debutto “Lasciami per terra”, uscito il 29 ottobre e che rivendica la voglia di stare da soli e di rialzarsi poi. Ci racconti come è nato il brano?”
Ho scritto questo brano in un momento della mia vita in cui in realtà ero meno solo; ne avevo passate tanto in quel periodo, che mi stavano mangiando dentro, ed avevo bisogno di tirarle fuori. Proprio poco prima della quarantena ho scritto il brano e quello che è successo è stato incredibile, come se fosse un segno in qualche modo, ma come profezie per lotto non funziona ahimè… (ride)
“Quali sono invece le tue ispirazioni musicali? Quelli che ti hanno spinto ad intraprendere la carriera musicale? Invece con chi ti piacerebbe collaborare?”
Da bambino ho avuto un po’ di influenze: da parte di mio padre quella dei Dire Straits, mentre per quanto riguarda la parte cantautoriale italiana, almeno una volta al giorno ascoltavo Battisti, quindi è sicuramente stato uno degli artisti che mi ha caratterizzato di più. Per quanto riguarda con chi collaborare (sorride) è una domanda a cui non sono mai riuscito a rispondere e ad oggi non so cosa risponderti. Un giorno giuro che ve lo dirò!
“Anche questa domanda sicuramente te l’avranno fatta in tanti, ma di questa vogliamo avere la risposta: da cosa deriva il tuo nome d’arte?”
Sì, effettivamente me l’hanno fatta tutti; anche perché io mi chiamo Emanuele, mentre molte persone sentendo Gabs, sono portate a pensare che il mio nome sia Gabriele. Viene comunque dal passato: da piccolo ero un po’ cicciottello e mi chiamavano Gabibbo. Poi negli anni sono dimagrito ma tutti mi chiamavano Gabs, così ho pensato di superare le sofferenze che ho avuto quando ero più piccolo e di chiamarmi artisticamente così, per ricordarmi sempre anche quel periodo non facile e semplice, ma fortunatamente superato.
“Per quanto riguarda lo studio della musica, sappiamo che hai studiato chitarra e musica elettronica alla Saint Louis di Roma. Come è stata quest’esperienza e quanto è importante studiare l’arte e non basarsi solo sulle proprie capacità per riuscire ad arrivare?”
Diciamo che musica elettronica la sto ancora studiando, quindi te lo dirò anche questo un giorno insieme alle collaborazioni (ride). Per il resto io mi ripeto sempre una frase che mi hanno detto in molti, che potrà sembrare banale, ma nella quale credo molto: “impara l’arte e mettila da parte”. Penso che lo studiare, il sapere sia molto importante ma più che lo studio accademico credo che sia importante la curiosità in generale e la voglia di sapere e conoscere in primis per se stessi.
“Per quanto riguarda il futuro invece a cosa stai lavorando? Stai per uscire con un album vero e proprio o continuerai a far uscire soltanto singoli per il momento?”
Per fortuna ho tante canzoni messe da parte, quindi un album prima o poi uscirà per realizzare un sogno che avevo fin da bambino. Poi ascoltando anche l’intervista a Badisco, anche io spero un giorno di poter calcare il palco dell’Ariston con Sanremo, un altro grande sogno che ho fin da piccolino. Per il momento sto lavorando a nuove canzoni e proviamo Musicultura quest’anno, sperando possa andare bene.
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