Nell’ultima puntata della Hit Chart Top 20 abbiamo avuto il piacere di avere nostro ospite HEMA che ci ha presentato il suo nuovo singolo “Murales”.
Con HEMA abbiamo parlato di come è nato il suo ultimo singolo, delle sue esperienze tra festival e contest, di come stia lavorando al suo nuovo album e da cosa è derivato il cambio di nome in HEMA.
Ecco quello che ci ha raccontato HEMA durante l’intervista:
“E’ uscito ad ottobre il nuovo singolo di HEMA, “Murales”, che anticipa il tuo secondo album e che racconta nel quale racconti che ognuno di noi è come ‘un murales dentro la città’, che lascia un segno. Ci racconti meglio come è nato il brano?”
Questo brano è nato durante il lockdown, che è stato il periodo che mi ha dato più tempo per pensare e riflettere, come credo per tutti. Mi sono guardato alle spalle ed ho visto tutto il percorso fatto fino ad ora con tutti gli obiettivi raggiunti: è stato difficile ma ce l’ho fatta; sicuramente per il futuro ci saranno altre difficoltà e momenti complicati, ma come ce l’ho fatta in passato penso e credo che ce la farò anche in futuro. “Murales” è quindi un messaggio di speranza: ognuno ha la sua arma e la sua forza per lasciare il segno.
Una difficoltà per me può essere anche un ricordo indelebile del passato ed infatti io ho dedicato questo brano a mia nonna, ma tutti hanno il proprio ricordo che è ossigeno e forza per ciascuno di noi. Chiunque ascolti il brano alla fine immagina o pensa a quello che più sente dentro di sé.
“Il nuovo album arriverà nel 2022. A che punto sei con il lavoro? Ci puoi svelare qualcosa? Hai già una data precisa o stai ancora valutando in base a come andrà la situazione attuale?”
In pandemia ho scritto davvero tantissime canzoni e ricontandole qualche giorno fa ho visto che sono più di 60… diciamo che per un album forse sono un po’ troppe (sorride) anche per ragioni economiche. Quindi ho deciso di fare un nuovo lavoro per raccontare chi sono adesso, con anche il cambio del nome in HEMA, che poi altro non è che il mio nome, Emanuele, con l’acca davanti che faceva figo nella mia testa.
Sarà un disco di otto, dieci brani, ma probabilmente cambierò anche idea fino a quando non lo completerò: saranno tutti in italiano a differenza del precedente in napoletano. Due saranno “Dejavu” e “Murales” e poi vorrei riprendere anche un brano dal primo album a cui tengo tantissimo e che a causa della pandemia non ho avuto molta possibilità di far conoscere e portare in giro.
“Quali sono i tuoi artisti di riferimento? Chi ha ispirato la tua carriera musicale e con chi ti piacerebbe fare una collaborazione in futuro?”
Artisti di riferimento sono Edoardo De Crescenzo, Pino Daniele, Jovanotti, che ascoltavo fin da piccolino, per poi essere passato sul genere musicale internazionale, più che per artista, spaziando da Ed Sheeran e Stevie Wonder. Ultimamente però, più che avere un artista di riferimento, che inevitabilmente poi rischi di imitare, come nel caso del mio primo lavoro che suonava molto Pino Daniele, vorrei cercare di portare più avanti HEMA per come sono, con le mie caratteristiche.
Ogni venerdì mi metto ad ascoltare la playlist indie che esce su Spotify, per ascoltare tutti i generi musicali, per apprendere e conoscere sempre più. A livello di collaborazioni ce ne sarebbero tantissime da dire, ma nomi grandi non li dico perché sarebbe impossibile al momento. Ultimamente sto ascoltando un ragazzo che si chiama Mazzariello, che trovo geniale; mi piacerebbe collaborare con lui.
“In questo 2021 nonostante tutto per te è stato molto importante avendo partecipato a Deejay On Stage e al Tour Music Fest. Che esperienze sono state per te?”
Ho partecipato ad entrambe le manifestazioni con “Dejavu” che è stato il primo singolo come HEMA. In realtà c’erano anche “Coffée shop” e “Ti direi” come HEMA, ma sono stati più che altro degli esperimenti; volevo capire che tipo di musica fare e dove mi vedevo di più. “Dejavu” è sicuramente quello che mi rispecchia di più: quando sono stato scelto da Radio Deejay non ci potevo credere e suonare sul palco a Riccione è stato incredibile.
Poi sono stato selezionato per la finale del Tour Music Fest, al quale avevo partecipato altre due volte senza avere grandi risultati, ma con la terza è andata bene. Non c’è due senza tre, ma io dico non c’è tre senza quattro perché penso che proverò di nuovo anche l’anno prossimo perché mi piace proprio come competizione e l’essere arrivato in finale quest’anno per me è stata una conferma del fatto che sono sulla strada giusta.
Per recuperare tutte le interviste passate clicca qui. Appuntamento con la Hit Chart Top 20 ogni lunedì in diretta dalle 20 alle 22 su SPREAKER e sul nostro sito ufficiale.