Per tre giorni nelle sale cinematografiche italiane, arriva “Atlantis” il nuovo film del regista ucraino Valentyn Vasjanovyč, dopo il successo del precedente film “Reflection” uscito a febbraio.
Nelle sale cinematografiche l’11, 12 e 13 Aprile, “Atlantis” è stato premiato alla Mostra di Venezia come ‘miglior film’ nella sezione “Orizzonti” ed era stato proposto per la corsa agli Oscar 2022 come ‘miglior film straniero’ non rientrando però nella cinquina finale.
Con “Atlantis”, Valentyn Vasjanovyč porta sul grande schermo il tema della violenza disumana della guerra e al contempo sviluppa un’importante riflessione sull’uomo e sull’anima dei soldati che sopravvivono. Ancora una volta, Vasjanovyč conferma la sua grande maestria con una regia curatissima nei minimi dettagli, lunghi piani sequenze e inquadrature geometriche e fisse, lasciando parlare le immagini del paesaggio e i suoi protagonisti.
Anno 2025. Ambientato in un futuro molto prossimo in Ucraina orientale diventata, dopo l’immaginaria fine della guerra contro la Russia, un deserto inadatto alla presenza umana, “Atlantis” ci prospetta un probabile domani divenuto drammaticamente verosimile per la realtà dei fatti attualmente in corso. Con questo film, Valentyn Vasjanovyč porta sul grande schermo i temi dell’orrore e della violenza disumana della guerra, ma anche la speranza di una salvezza.
Il protagonista è Sergeij, interpretato da Andriy Rymaruk, ex soldato che soffre di disturbo da stress post-traumatico e tenta di adattarsi alla nuova realtà. Con una vita in pezzi e in una terra in rovina, Sergeij, quando la fonderia in cui lavora chiude, perso il lavoro e il più caro amico, trova un modo inaspettato per andare avanti unendosi alla missione volontaria “Black Tulip”. Lavorando al fianco di Katya, che viene interpretata da Liudmyla Bileka, capisce che un futuro migliore è possibile. Imparerà a vivere senza la guerra e ad accettarsi così com’è? Forse solo grazie all’amore potrà uscire dell’incubo che la guerra ha costruito intorno a lui.
Valentyn Vasjanovyč (Žytomyr, Ucraina occidentale, 21 luglio 1971) è un regista, sceneggiatore e produttore ucraino. Si è formato alla scuola di Andrzej Wajda. Prima di Vidblysk (Reflection, 2021) e Atlantyda (Atlantis, 2019), nel 2014 è stato produttore, direttore della fotografia e montatore del film nella lingua dei segni ucraina The Tribe di Myroslav Slabošpyc’kyj, vincitore del Gran premio alla Semaine de la Critique di Cannes. In seguito, da regista ha diretto Zvychayna sprava (2012), Kredens (2013) e Riven” čornoho (2017), film che ha rappresentato l’Ucraina all’Oscar come ‘miglior film straniero’ nel 2018.
Valentyn Vasjanovyč ha recentemente dichiarato riguardo la situazione della guerra in Ucraina: «Resto a Kiev. Voglio essere tra persone consapevoli della loro appartenenza etnica, culturale e politica. Voglio essere tra queste persone per acquisire esperienze importanti che mi aiuteranno a creare storie vere su di loro».
La distribuzione in Italia del film è gestita da Wanted che ha come scopo fondamentale della sua politica quello di “proporre voci e linguaggi rivoluzionari, affrontare argomenti scomodi, farvi ascoltare solo chi ha davvero qualcosa da dire, contro le logiche omologanti della legge di mercato, chiedervi di alzare la mano per il cinema che davvero volete, pellicole raffinate, clandestine, fuori dal coro, voci nuove, non convenzionali, a tratti rivoluzionarie, temi senza tempo e quindi sempre attuali.”
Potete consultare l’elenco delle sale cinematografiche che trasmetteranno il film per vedere la sala più vicina a voi.
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