Nella nostra prima puntata del 2023 della Hit Chart Top 20 abbiamo chiacchierato con Davide De Luca per presentarci il suo ultimo singolo “Amo quelle cose”.
Oltre a raccontarci di come è nato la cover del brano eurovisivo, con Davide De Luca abbiamo parlato della sua passione per la musica, delle differenze musicali tra l’Italia e l’Olanda, del suo rapporto con il Festival di Sanremo e di tutti i prossimi progetti in ballo per questo 2023.
Ecco quello che ci ha raccontato Davide De Luca durante l’intervista:
“Siamo in compagnia di Davide De Luca che ci porta il funky pop di “Amo quelle cose”, il singolo uscito lo scorso il 23 dicembre, che è una cover di un brano Eurovisivo del 1984. Ci racconti questo progetto così particolare?”
E’ nato tutto per caso: nel febbraio del 2022 mi arriva un messaggio dalla mia insegnante del conservatorio di Monopoli, Michela Lombardi, che mi dice che una signora danese era alla ricerca di un cantante italiano che cantasse la versione italiana di questo brano danese presentato all’Eurovision nel 1984.
Pur non avendo avuto molto successo all’ora, da parte dell’autrice c’era la volontà di dare nuova vita al brano con una veste italiana, lingua di cui si è innamorata per le sonorità e la musicalità, e così è nato tutto il progetto ambizioso e interessantissimo di “Amo quelle cose”. Ho avuto possibilità di conoscere persone e produttori anche stranieri e quindi conoscere un aspetto e una prospettiva diversa sul modo di lavorare da come la conoscevo prima.
“A proposito quindi di Eurovision Song Contest, segui l’evento? Ti piacerebbe parteciparvi un giorno?”
Assolutamente sì, anche se immagino ci siano alcuni step da dover affrontare prima di arrivare a calcare questo palco così importante. E’ un sogno sicuro che mi piacerebbe poter realizzare nella mia carriera.
“Come è nata la tua passione per la musica dalla bellissima città di Lecce che poi ti ha portato fino ad Amsterdam a studiare canto Jazz?”
A casa mia si è sempre respirata musica; mio padre è un chitarrista e cantante anche lui e quindi fin da piccolo sono stato abituato ad ascoltare e collezionare vinili, soprattutto la musica degli anni ’70 dai Genesis ai Pink Floyd ai Toto. A 10 anni ho cominciato a scrivere i miei primi brani, studiare chitarra e canto e da quel momento non ho più smesso.
Quello che noto ad Amsterdam è che c’è una mentalità molto più aperta ad accogliere generi musicali diversi che provengono da varie parti del mondo. Per il genere che piace a me, ovvero unire l’R’n’B e soul con la lingua italiana, qui c’è sicuramente più possibilità e prospettiva anche se la mia sfida è quella di non abbandonare il mio paese, sperando di portare questo repertorio d’oltreoceano anche nel nostro paese.
“A breve arriverà la 73° edizione del Festival di Sanremo. Quello dell’Ariston è un palco che speri prima o poi di calcare nella tua carriera o è un mondo che non fa per te?”
Assolutamente sì, sarebbe un grande punto di arrivo e di ripartenza. Calcando il palco dell’Ariston si può dire di aver iniziato una vera e propria carriera in ambito musicale. Quest’anno poi ci sono grandissimi ritorni come quello di Giorgia, artista straordinaria, e poter condividere il palco con nomi di questo calibro sarebbe una grandissima opportunità.
“Stai già lavorando ad un album per i prossimi mesi? Cosa ci puoi anticipare a riguardo?”
Sto già lavorando al prossimo singolo, che si intitolerà appunto “Amsterdam” e che uscirà verso il mese di febbraio/marzo. L’obiettivo del 2023 è quello di uscire con album o in caso con un EP, visto che ho tantissimi brani scritti in questi anni che sono ancora chiusi nel cassetto.
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