Bleu Smith: “Il nome ‘Bleu’ nasce da un’email che inventai quando ero alle medie, senza un vero perché. Smith invece era per dare un tono in americano.”

Bleu Smith

Nell’ultima puntata della Hit Chart Top 20 è stato nostro ospite Bleu Smith che ci ha presentato il suo singolo “Uomo cannone”.

Oltre a raccontarci di come è nato il brano, Bleu Smith ci ha svelato il senso del suo nome d’arte, del ricordo degli inizi con Vegas Jones e Mr. Rain, del rapporto con i social network e di tutte le sorprese legate ai progetti futuri.

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Ecco la cover del nuovo singolo di Bleu Smith dal titolo “Uomo cannone”

Ecco quello che ci ha raccontato Bleu Smith durante l’intervista:

“Diamo il benvenuto a Bleu Smith che ci presenta il suo singolo “Uomo cannone”, un brano uptempo dedicato a tutti quelli che decidono di lanciarsi, un po’ come da un cannone, e vivere appieno la vita senza paure ed ancore. Come è nato il brano?”

Il testo descrive la volontà di sentire tutto e nulla allo stesso tempo; quando sei in quella situazione nella quale devi definire con l’altra persona che tipo di rapporto si sta avendo. C’è un’euforia iniziale ma senza definire bene un rapporto ti fa rimanere con delle incognite. “Uomo cannone” rappresenta un po’ questo: è una canzone sul vivere il momento e fuggire la realtà leggermente malinconica.

“Raccontaci come hai scelto il tuo nome d’arte Bleu Smith. Qual è il suo significato?”

In realtà tecnicamente dovrebbe essere proprio pronunciato come si scrive Bleu e non ‘blu’ alla francese, ma non correggo mai nessuno perché ha più chiavi di lettura volendo. Dovevamo andare ad un evento insieme ad un mio amico storico e per prenotarci usai la mail che avevo inventato tipo alle medie, ovvero Anthony Bleu, senza un vero motivo e perché, e da quel giorno il mio amico ha iniziato a chiamarmi così. Smith invece è perché volevamo un cognome figo molto semplicemente, e se volete potete pensare a Will Smith o John Smith anche di Pocahontas… (ride)

“La tua carriera è iniziata come chitarrista dei progetti di Vegas Jones e Mr. Rain. Che ricordo hai di quei momenti? Cosa ti porti dietro da quell’esperienza per la tua carriera da solista?”

L’esperienza con Vegas Jones è quelle che di più mi hanno sconvolto nella vita perché sono passato da zero a cento nel giro di poco. Per scherzo avevo remixato con la chitarra il suo brano “Il viaggio” e glielo feci sentire al suo produttore, perché siamo in contatto, a sua volta l’ha fatto sentire a Vegas che ne è rimasto folgorato e mi disse “lo voglio portare live al Fabrique di Milano, ci stai?”.

E mi sono ritrovato ad esibirmi in un super live. Ma da tutte le collaborazioni cerco di prendere il meglio, anche perché ho avuto modo di lavorare anche con gente completamente distante dal mio genere ed è la cosa bella che mi piace di ogni incontro con un altro artista.

“Cosa ci puoi anticipare riguardo il tuo prossimo album? Qualche news in anteprima? Quale sarà il mood?”

Il primo progetto è nato con un’impronta molto soul e R’n’B ma mi sono accorto che mi piace sperimentare e maturare in continuazione. Attualmente sono in questo viaggio molto più anglossassone, molto britpop e sto cercando di trovare questa formula con più chitarre e più synth provando a portare sempre qualcosa di nuovo.

“Qual è il tuo rapporto con i social network? Aiutano o rischiano di essere controproducenti per la carriera di un artista?”

E’ un po’ amore e odio con i social: sono uno strumento essenziale e fondamentale, soprattutto al giorno d’oggi; ma io cerco sempre di arrivare ad un punto in cui non diventi un tutt’uno con questa realtà non reale. Cerco il più possibile di far vedere il me stesso ma senza snaturarmi, soprattutto durante il periodo di scrittura che mi piace vivere solo nella mia real life diciamo.

 

Per recuperare tutte le interviste passate clicca qui. Appuntamento con la Hit Chart Top 20 ogni lunedì in diretta dalle 20 alle 22 su SPREAKER e sul nostro sito ufficiale.

Matteo Magazzù

Speaker e attore romano, ama la musica, il teatro, l'arte, il cinema, la televisione.

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