Sanremo 2025: gli ascolti in anteprima. Incantano Noemi, Olly e Giorgia. Commuovono Cristicchi e Corsi. Sorprese per Thiele, Tony Effe e Fedez

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Nel lunedì del Blue Monday nelle due sedi Rai di Milano e Roma sono andati in scena gli ascolti in anteprima dei 30 Big in gara a Sanremo 2025. Dopo i cinque anni consecutivi di Amadeus, Carlo Conti torna alla conduzione e alla direzione artistica di Sanremo 2025.

Colui che ha dato il la ai rinnovamenti poi proseguiti da Claudio Baglioni ed esplosi con Amadeus, torna alla guida del Festival e presenta i 30 brani in gara tra sorprese e novità dallo studio di Affari Tuoi nel Teatro delle Vittorie per i giornalisti di Roma e da Corso Sempione per quelli di Milano.

Carlo Conti, per presentare le canzoni, ha detto che “spero possano rimanere negli anni e che possano trovare il giusto spazio anche dopo. Sono arrivato a 30 e potevano essere anche 36 perché preferisco nei miei Festival lasciare più spazio alla musica italiana che ad un monologo comico in più o di una co-conduttrice.”

Manca il rock, ma perché non sono proprio arrivati brani di quel genere, mentre il rap si è avvicinato molto di più al pop. Grande presenza di ritmi latini e orientali tra i 30 brani in gara dove poi spiccano alcuni nomi che vanno fuori dalla comfort zone degli artisti. I primi ascolti, che va considerato sono ascoltati i brani di 15 in 15, uno dopo l’altro, e che la versione in studio potrebbe essere anche molto differente da quella live, nella mia classifica personale svettano sul podio Noemi, Olly e Giorgia, mentre commuovo Simone Cristicchi e Lucio Corsi.

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La prima volta degli ascolti di Sanremo 2025 non si scorda mai

A sorpresa Tony Effe porta un brano molto lontano in stile e fattura da quanto proposto fino ad oggi, mentre Fedez torna a proporre un brano crudo e sincero come agli esordi della sua carriera. Piacevoli sorprese per Joan Thiele e Shablo e il suo gruppone che virano su atmosfere western e hip-hop d’altri tempi. Per il resto qualche tormentone in arrivo e poco altro che rende diversi brani troppo simili agli altri artisti in gara.

Siamo partiti da Francesco Gabbani, che è il punto dal quale ha finito Carlo Conti nei suoi primi tre anni di Festival per arrivare a Shablo. Un’avventura divisa in due parti per avvicinarci sempre più al Festival di Sanremo 2025 in attesa di scoprire qualcosa in più nelle prove dall’Ariston.

Achille Lauro – Incoscienti giovani – Voto 4=

Achille tenta la carta fortunata di qualche mese fa di “Amore disperato” con la sua “Incoscienti giovani” che è ben lontana da quanto proposto con il precedente brano. Risulta essere molto monotona e ripetitiva e la paura che la performance vocale non possa regalare grandi miglioramenti preoccupa un po’. Tra un sax che parte tra gli orfanelli e un “Oh… bambina” Achille dice che ‘ti chiamerò da un autogrill’ forse dell’autostrada tra Genova e Sanremo.

Gaia – Chiamo io chiami tu – Voto 5/6

Forte del successo di “Sesso e samba”, Gaia prova a portare nuovamente un ritmo e un’atmosfera d’Oltreoceano ma il risultato è qui al di sotto delle aspettative. Ad un certo punto parte in loop infinito di “Chiami io, chiami tu” che ti fa venire voglia di mettere tutto offline. “Per esempio a me piace la musica / stare nuda e nessuno che giudica” ma forse a febbraio non è il caso.

Coma_Cose – Cuoricini – Voto 6/7

Sembra un brano che potrebbe essere molto adatto ad un cartone animato. Il mood è quello di “Video killed the radio star” in pieno stile anni ’80 e che regala il vero tormentone di questa edizione di Sanremo 2025 con i loro “Cuoricini”. “Mentre andavi in cerca di uno slancio di modernità” è proprio quello che ci propongono i Coma_Cose alla terza partecipazione.

Francesco Gabbani – “Viva la vita” – Voto 8

Francesco ci ha sempre abituati bene e anche questo brano funzionerà; probabilmente non così forte come quelli che l’hanno portato sul podio dei precedenti Festival, ma grazie alla grande apertura sul ritornello ci farà apprezzare ancora di più la vita anche se è “solo un battito, un lungo battito”.

Willie Peyote – Grazie ma no grazie – Voto 7/8

Un ritratto della società attuale, in profonda crisi tra cosa fare e seguire e dove andare. Nello stile ricorda il vecchio Daniele Silvestri, citando anche gli Articolo 31 nel “Domani, domani”. Unisce swing e ritmi latineggianti con l’omaggio ai Jalisse per l’insistenza che “non è mai di classe”. E alla prossima rimpatriata, tipo una cena di classe potremmo tutti rispondere “Grazie ma no grazie”.

Noemi – Se ti innamori muori – Voto 9,5

I brividi arrivano già dalle prime note, grazie alla voce calda e intensa di Veronica, insieme alla penna inconfondibile di Mahmood insieme a Blanco. Forse finalmente con questo brano “Sono solo parole” e Noemi potranno avere finalmente giustizia e aspirare ad un posto nell’Olimpo del Festival con “La sensazione che se ti innamori (della sua arte di Noemi) muori. Serenamente”.

Rkomi – Il ritmo delle cose – Voto 5

Parte già con una serie di parole pronunciate in maniera assolutamente errata da ‘adèsso’ a ‘sèsso’ per martellare con un insopportabile ‘decrescéndo’. Nel ricordare il primo sangiovanni, il brano di Rkomi scorre senza lasciare tracce non riuscendo a capire molte delle parole del testo che diventa talmente ripetitivo che mi auguro vivamente non sia questo “Il ritmo delle cose”.

Modà – Non ti dimentico – Voto 3/4

Purtroppo avevo aspettative basse sul brano dei Modà, ma sono riusciti a deluderle maggiormente. E’ l’ennesimo brano in parte urlato del gruppo capitanato da Kekko Silvestre, con un brano che non riesce a centrare il consenso se non quello dei fan accaniti del gruppo. Dopo l’ultima prova non esaltante forse non si giocheranno l’ultimo posto ma potrebbe mancare poco. “L’ho letto sull’oroscopo che quelli del mio segno / di complicarsi i piani quasi ne hanno un po’ bisogno”, frase forse che tutti dovremmo tatuarci.

Rose Villain – Fuorilegge – Voto 7/8

Se per Olly la nostalgia è balorda per Rose Villain è ‘puttana’ mentre si chiede “Cosa fai mentre tutti sognano?”. Rispetto all’anno scorso la parte trap è ridotta quasi al minimo e molto poco presente per lasciare spazio alle doti vocali di Rose Villain che regaleranno un momento anche Gospel prima del bridge. Il colpo di pistola alla ‘Soldi’ di Mahmood entrerà sicuramente nella testa degli ascoltatori.

Brunori SAS – L’albero delle noci – Voto 7

Il racconto malinconico di Brunori Sas per sua figlia Fiametta ci porta in un mondo retrò dove si notano influenze alla Fabio Concato nell’incertezza del nuovo che arriva. “Io come sempre canguro fra il passato e il futuro” è l’immagine che sicuramente accomuna tutti noi.

Irama – Lentamente – Voto 6-

Purtroppo la ballad che porta quest’anno Irama nuovamente in gara non giustifica forse il fatto di una partecipazione consecutiva dopo le belle prove di “Tu no” e “Ovunque sarai”. Non è un brutto brano ma non spiccherà tra gli altri in gara. Da segnalare l’uso della parola ‘fradicia’ nella speranza che “Lentamente non si stia spegnendo ogni fottuto sentimento”.

Clara – Febbre – Voto 7,5

Formula che vince non si cambia e così le atmosfere di “Diamanti grezzi” si ritrovano anche in questa “Febbre” che sale e scende in continuazione quando si è innamorati e che ti chiede di “non dire je t’aime, se non è amore vero”. Vedo già la telecamera che gira intorno a Clara durante la sua performance che mi auguro sarà impeccabile come l’anno scorso.

Massimo Ranieri – Tra le mani un cuore – Voto 6

Il brano porta la firma non solo del già annunciato Tiziano Ferro ma anche di Filippo Neviani, in arte Nek, ma per un brano che risulta essere troppo pesante e senza un vero guizzo di energia. La voce e la maestria di Ranieri c’è ed è innegabile, ma oltre a questo non c’è altro se non un brano riempitivo da piano bar. “Se hai tra le mani un cuore / un giorno crollerai”; ma anche se questo brano andrà in onda tra gli ultimi di una lunga diretta sanremese.

Emis Killa – Demoni – Voto 5

Se qualcuno dice che quest’anno non c’è l’autotune, forse non ha ascoltato metà dei brani proposti almeno in versione studio. Emis Killa non è da meno, ma non è nemmeno l’unico. Il brano scorre via senza riuscire ad aggrapparsi a niente in particolare, se non l’ennesimo rapporto amoroso dal quale non si riesce ad uscire. Potrebbe essere la quota Fred De Palma di quest’anno. “E mi fotti la testa / sei l’ecstasy e il mezcal / che non fanno dormire”.

Sarah Toscano – Amarcord – Voto 4

Poteva essere evitabile questo brano? Poteva essere evitabile. La fresca vincitrice di Amici non ha ancora la forza della presenza scenica per poter competere in questa competizione ed un brano che si annulla perché troppo simile alle colleghe Elodie e Clara rischia di farle più male che bene. “C’è un vento che mi scioglierà / le trecce di una vie en rose / come Edith Piaf”, ma il carisma della cantante francese è ben altra cosa.

Fedez – Battito – Voto 7/8

Uno dei brani più crudi di questa edizione, che riporta Federico Maria Lucia al vecchio Fedez di inizio carriera. Uno sfogo personale verso un amore, che potrebbe inizialmente sembrare rivolto ad una donna ma che in realtà si identifica con la depressione. “Forse mento / Quando ti dico che sto meglio” con il battito del cuore che irrompe anche come suono durante il brano.

Simone Cristicchi – Quando sarai piccola – Voto 8/9

Il brano più commovente del Festival di Sanremo dedicato alla mamma, malata di Alzheimer. Una canzone delicata che parte leggera nella prima strofa per poi esplodere quasi in un urlo di rabbia sul finale. Dal vivo susciterà molte emozioni forti. “Se ti chiederai il perché di quell’anello al dito / ti dirà di mio padre ovvero tuo marito”.

Joan Thiele – Eco – Voto 8

Lo stile ricorda una sfida western di Sergio Leone con la voce sensuale e accattivante di Joan Thiele che diventa una delle sorprese di questa edizione. Il “Bang bang woo” sussurato e che chiude il brano è una piccola ciliegina che rende il tutto ancora più interessante e nuovo. “Qui la paura non ha età / tu fissala forte dentro gli occhi”.

The Kolors – Tu con chi fai l’amore – Voto 7++

La dance proposta quest’anno dai The Kolors ricorda un po’ le atmosfere di “Pedro” dell’indimenticata Raffaella Carrà con una punta di Elettra Lamborghini. Sicuramente un brano che porteremo avanti per molte settimane soprattutto per il quesito di fondamentale importanza: “Tu con chi fai l’amore / stasera / domani /chissà”.

Bresh – La tana del granchio – Voto 6/7

Dopo tanti anni di attesa Bresh arriva a Sanremo 2025 ma il fatto di gareggiare nello stesso anno del più forte Olly rischia di fare annullare la sua presenza. Il brano è una canzone che porta allegria, scovata nella tana del granchio. Come per Olly è una canzone che si potrebbe cantare tranquillamente al falò insieme ai propri amici. Una posizione a metà classifica potrebbe arrivare anche se “Me lo sento non mi dai due lire”.

Marcella Bella – Pelle diamante – Voto 4

Il ritorno di Marcella Bella a Sanremo segue un po’ il trend degli ultimi anni con grandi glorie del passato che cercano un grande rilancio. Ma se con Ricchi e Poveri e Loredana Bertè e Orietta Berti l’operazione ha funzionato, il brano di Marcella risulta, pur nel suo ritmo sostenuto, di essere un grande tonfo nell’acqua. Diventerà sicuramente la guilty pleasure di quest’anno ma non è un brano che rimarrà nella storia. Sono stato un po’ ‘stronzo’? ‘Forse’, meglio allora fare ‘mille complimenti e poi stop’.

Tony Effe – Damme ‘na mano – Voto 7,5

A sorpresa Tony Effe decide di trasformarsi in un Rugantino 3.0 allontanandosi dalla sua comfort zone e regalando un brano che potrebbe essere definito uno stornello romano con richiami al mondo latineggiante. Sicuramente è una versione ‘paracula’ per farsi ben volere dal grande pubblico ma funzionerà. “Damme na mano / che c’ho ner core / soltanto te”.

Elodie – Dimenticarsi alle sette – Voto 6/7

La voce di Elodie parte sensuale e calda in toni più bassi del solito sulla prima strofa per poi rallentare sul pre-chorous. Il brano non è uno dei più forti di Elodie che però saprà sicuramente giocare con una performance al massimo delle possibilità per come ci ha preparato. “Quando prendi a calci la poesia ma che bella sei” è forse il riassunto più giusto delle ultime proposte di Elodie.

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Gli studi di Affari Tuoi hanno ospitato gli ascolti per gli addetti ai lavori su Roma di Sanremo 2025

Olly – Balorda nostalgia – Voto 9+

Olly ci regala un brano in pieno stile Olly & JVLI che ci fa emozionare con la delicatezza di un brano cantato a fine serata ad un falò con gli amici di una vita. Io lo vedo sicuramente in Top 5, ma forse con qualche gradino anche più su. “Ma come te lo devo dire sta vita non è vita senza te”

Francesca Michielin – Fango in paradiso – Voto 6

E’ una Michielin in versione ballad, come le ultime sue partecipazioni a Sanremo che però forse non riesce a bucare del tutto. Racconta la tristezza di due che si lasciano, quando non si riesce a programmare un addio e che tutto sembra diverso da come ce lo si era immaginato. “Mi hai fatta piangere fuori dallo stadio / Ma avrei voluto fosse tutt’altro”.

Lucio Corsi – Volevo essere un duro – Voto 7+

Una bella favola delicata, d’altri tempi dove Lucio descrive tutte le cose o le persone che ognuno di noi vorremo essere un giorno, ma siamo sicuri che il non diventarlo sia una sconfitta? Ma alla fine Lucio Corsi se ne rende conto è conferma “Non sono altro che Lucio”. Stupirà

Shablo feat. Gue, Joshua e Tormento – La mia parola – Voto 7=

“E’ una street song”. Così parte il brano di questo mega gruppo ed è la definizione perfetta di questo brano che riporta sul palco dell’Ariston l’Hip-Hop di fine anni ’90. Non farà ballare nel vero senso della parola ma sarà inevitabile far ondeggiare il proprio braccio avanti e indietro.

Serena Brancale – Anema e core – Voto 6,5

E’ la quota folk di quest’anno, mischia più generi insieme tra rap, cassa in quattro e dialetto barese per dire a tutti che ‘Lazzì’ è tornata dopo il grande successo di quest’ultimo anno. Sarà sicuramente una grande festa sul palco dell’Ariston e Serena è sicura che “Baby I love U, Nenné ti amo, non lo so se ti suonerà neo-melodico” ma tant’è. Ci divertiremo.

Rocco Hunt – Mille volte ancora – Voto 5,5

Ritmi latini che virano quasi al reggaeton con una parte di rap per il ritorno di Rocco Hunt a Sanremo. Può ricordare il Rancore di qualche anno fa e nel botta e risposta centrale del ritornello racconta delle “mille vote ancora / e ridere / e chiagnere / a casa mia”, portando uno dei pochi brani con l’uso del dialetto in gara.

Giorgia La cura per me – Voto 9

La voce potente è quella inconfondibile di Giorgia mentre la penna è quella riconoscibile di Blanco per un brano che sul ritornello ti fa rimanere a bocca aperta. E’ una Giorgia più matura, con un’evoluzione delle sue ballad vicine più a “Niente di male” che a “Di sole e d’azzurro”. Dal vivo la maestria di Giorgia la farà da padrona nella tecnica perfetta. “Per finire a ingoiare tutta la paura / di rimanere sola / in questa stanza buia / solo tu sei per me la cura”.

 

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Matteo Magazzù

Speaker e attore romano, ama la musica, il teatro, l'arte, il cinema, la televisione.

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