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Ad aprire le danze della terza serata di Sanremo 2025 è Edoardo Bennato, ospite di questa puntata che vedrà esibirsi i restanti 14 Big in gara con il loro brano inedito insieme alla sfida per la finale di Sanremo Giovani.
Ad accompagnare Carlo Conti in questa terza serata sono state tre donne, la bionda, la mora e la rossa, ovvero Katia Follesa, Elettra Lamborghini e Miriam Leone, che a modo loro hanno portato le loro caratteristiche personali, tra la simpatia incredibile della Follesa, la bravura precisa inaspettata per la Lamborghini e la bellezza di Miram Leone.
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Si è partito con due bellezze incredibili come Miriam Leone che introduce Clara e la “Febbre” sale davvero. Da diamante grezzo a femme fatale; molto sicura di sé, può funzionare bene. Voto 6,5. La seconda presentazione è per la bravissima Elettra Lamborghini, che in modo assolutamente impeccabile presenta Brunori SAS. Non è il mio, ma il brano è bello e intenso ed è cantato ed eseguito molto bene, trasportandoti nel suo mondo, anche se i richiami a “La cura” sono un po’ evidenti. Voto 7
L’autoironia di Katia Follesa è l’aspetto migliore di questa serata: sul pezzo, simpatica e con la capacità di ridere di sé e dei propri difetti è il più bel messaggio di questo Festival. L’errore di Sarah Toscano è stato di decidere un outfit troppo simile ad Angelina Mango ed una canzone dal ritmo incalzante ma che non rimane come novità nell’ascoltatore. La voce è incredibile però non vedo altro. La ringrazio per il gelato però. Voto 6.
Massimo Ranieri dovrebbe chiedere un risarcimento a Tiziano Ferro per avergli confezionato una canzone così mediocre ad una grande voce e artista come lui. Voto 5. Segue Joan Thiele che è un tocco di grazia, eleganza e classe con la sua “Eco”, che sicuramente riecheggerà anche dopo il Festival. Un brano davvero interessante e intrigante. Voto 8.
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C’è da ringraziare Shablo & Co. per averci riportato nell’urban style degli anni ’90 con questa street song davvero intrigante. Un bel pezzo con un flow retrò che però risulta essere addirittura più fresco di molti altri brani. Voto 8. Si esce poi sul Suzuki Stage con Ermal Meta che porta la terza classificata del Sanremo 2017 con “Vietato morire”.
Se ti vengono sempre i brividi ogni volta che la senti è semplicemente perfetta. Brava Noemi e bravi Mahmood, Blanco e Michelangelo per aver realizzato questo gioiello di “Se t’innamori muori”. Voto 9. Il brano di Olly è quello da cantare abbracciati a fine serata con i propri amici tutti insieme ‘a squarciagola’ per citare Federico. Voto 9.
“Cuoricini” è l’esempio che comunque si può parlare anche di qualcosa di un po’ più serio senza però dover per forza fare il momento pesantone. I Coma_Cose forti anche di essere uno dei brani più catchy dell’edizione, saranno il tormentone dell’edizione. Voto 7,5. Il mio problema con i Modà sono i Modà. Risultano di un antico incredibile, e non in senso positivo; piacerà sicuramente ai fan e a chi è ancora ancorato a quello stile. Voto 4.
Certo che essere calanti sulla nota nella quale praticamente parli è veramente tosta. Ma dopo un mese e mezzo che si può fare? Il brano di Tony Effe però in sé e per sé è sicuramente qualcosa di diverso per la sua discografia e che spiazza, ma la resa dal vivo è molto bassa. Voto 6. Irama purtroppo questo Festival l’ha sbagliato. Dopo le meraviglie di “Ovunque sarai” e “Tu no”, senza dimenticare “La genesi del tuo colore”, purtroppo relegata alle sole registrazioni causa caso covid, questa “Lentamente” è davvero loffia. Voto 5.
Se non ti scalda il cuore la canzone di Francesco Gabbani vuol dire che non hai il cuore (che forse ha Ranieri in mano). Gabbani non sbaglia mai un colpo e il risultato è un ennesimo brano che merita un piazzamento in alto in classifica. Voto 8. La vera guilty pleasure di quest’anno è proprio Gaia, con questo ritornello che sale e ti entra dentro lentamente ed in modo davvero subdolo. Voto 7.
Iva Zanicchi poi sale sul palco per ritirare il premio alla carriera e per i 40 dalla prima delle tre vittorie che ha ottenuto l’aquila di Ligonchio, ovvero l’unica artista femminile ad aver vinto ad oggi tre Festival di Sanremo.
La sfida tra i giovani vede Alex Wyse e Settembre che sono i brani effettivamente più forti di questa edizione del Festival probabilmente non solo tra le Nuove Proposte, ma anche forse a diversi brani presenti nella categoria Big. A spuntarla è stato Settembre che ha ottenuto anche il Premio della Critica sia della Sala Stampa “Mia Martini” del Roof che quello della Sala Stampa “Lucio Dalla” del Palafiori.
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I Duran Duran portati come super ospiti internazionali fanno forse rimpiangere il fatto di non essere rimasti in quel limbo di ricordo bello e vederli così imbolsito, nonostante i loro grandi successi, ti fa un po’ di tenerezza. Duran(o) forse però un po’ troppo, non so se a causa anche dell’aria consumata della sala stampa.
La classifica finale di questa serata riserva non poche sorprese. Il fatto che il televoto e le radio non abbiano fatto salire almeno in Top 5 il brano bellissimo di Noemi, grida proprio allo scandalo. Al suo posto per esempio la spunta Irama con la sua “Lentamente”, uno dei brani più anonimi forse di questo Sanremo. Rientrano invece i Coma_Cose, fortissimi sicuramente grazie alle radio, e il trionfatore del cuore del pubblico ovvero Francesco Gabbani. Ad entrare finalmente tra i primi 5 è anche Olly con la sua “Balorda nostalgia” insieme alla conferma di Brunori SAS.
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