Era il 14 settembre del 2000, esattamente 20 anni fa, quando su canale 5 Daria Bignardi apriva per la prima volta la porta rossa del Grande Fratello, un nuovo programma per la televisione italiana e che ne avrebbe cambiato il modo di farla per sempre.
Oggi, vent’anni dopo, è in partenza proprio questa sera la quinta edizione della versione VIP, condotta per il secondo anno consecutivo da Alfonso Signorini con Antonella Elia e Pupo come opinionisti, che vedrà rinchiusi nella casa più spiata di Italia Elisabetta Gregoraci, Fausto Leali, Enock Barwuah, Dayane Mello, Tommaso Zorzi, Patrizia De Blanck, Adua Del Vesco, Massimiliano Morra, Flavia Vento, Matilde Brandi, Andrea Zelletta, Pierpaolo Pretelli, Stefania Orlando, Paolo Brosio, Fulvio Abbate, Myriam Catania, Denis Dosio, Francesca Pepe, Francesco Oppini, Maria Teresa Ruta e Guenda Goria.
Ma se oggi sappiamo tutti il suo funzionamento e forse tutte le dinamiche non sortiscono più l’effetto sorpresa, la primissima edizione con dieci inquilini perfettamente sconosciuti rinchiusi per 100 giorni fu davvero un esperimento sociale e televisivo.
Partito con 5.400.000 telespettatori nella prima puntata, la prima edizione del Grande Fratello registrò nella serata finale il record di 16.000.000 di telespettatori, roba da Sanremo o da mondiali di calcio, che decretò vincitrice l’allora bionda bagnina Cristina Plevani.
Gli altri nove concorrenti furono Francesca Piri, la prima concorrente ad essere eliminata; Roberta Beta, denominata la “più antipatica”; Sergio Volpini, mr. Ottusangolo; Maria Antonietta Tilloca, l’amicona; Lorenzo Battistello, il cuoco del GF; Marina La Rosa, la “gattamorta”; Rocco Casalino, ora portavoce del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte; Salvo Veneziano, il pizzaiolo e l’indimenticato Pietro Taricone, vero vincitore morale di tutti i Grande Fratello.
Per tutto il tempo della loro reclusione i ragazzi furono realmente all’oscuro da ciò che succedeva all’esterno delle quattro mura della casa a Cinecittà, senza avere nemmeno la possibilità di poter avere carta e penna. Per passare il tempo erano costretti a parlare, confrontarsi e trovare empatia, con quasi nessun contatto con l’esterno.
Oggi invece è un continuo avere sorprese dall’esterno, comunicazioni con parenti e amici ed informazioni dai giornali scandalistici delle avventure esterne vere o presunte dei concorrenti. Nel 2000 provarono a varcare le mura del Grande Fratello solo Quelli che il Calcio e Striscia la Notizia, con scarsi risultati il primo, un po’ più fortunata la seconda che riuscì a consegnare anche un tapiro ai ragazzi.
E forse il vero spirito del Grande Fratello è proprio questo, la cosa che ha catturato l’attenzione del pubblico, morboso di seguire h24 le vicende di dieci ragazzi perché, diciamolo, abbiamo tutti un po’ di spirito da “portinaia” per rimanere in tema casa.
Inoltre i primissimi concorrenti entrati in casa erano perfettamente ignari di cosa sarebbe successo loro, mentre ora gli pseudo sconosciuti (che poi hanno comunque avuto dei trascorsi semitelevisivi) sanno perfettamente che avranno un anno di fama tra ospitate, serate in discoteca e quant’altro per poi finire nel dimenticatoio se non si riesce a sfruttare al meglio la rapida fama ottenuta.
Qualcuno negli anni ci è riuscito. Dopo il Grande Fratello si sono messi a studiare recitazione per diventare grandi attori Luca Argentero, Laura Torrisi, Flavio Montrucchio per citarne alcuni, senza dimenticare ‘o guerriero Pietro Tarricone, la cui però carriera fu interrotta dieci anni fa a causa di un incidente durante un lancio con il paracadute insieme all’allora compagna Kasia Smutniak.
Ma per quanto ormai il Grande Fratello sia simbolo di trash e di sottocultura televisiva è indubbio che sia stato uno spartiacque per la televisione italiana, tanto addirittura nel 2004 da riuscire a battere in termini di ascolto, nella serata del giovedì, l’evento televisivo italiano per eccellenza il Festival di Sanremo condotto da Simona Ventura.
Alcune parole del Grande Fratello sono entrate addirittura nell’uso comune della lingua italiana come ‘nomination’ e ‘gieffino’ a dimostrazione che il genere reality sia diventato ormai base della cultura televisiva ed in parte anche della nostra società.
Sicuramente il genere reality ha eliminato quasi del tutto quello del grande varietà, fatto di molte luci, prove e pailletes, e forse non è stato uno scambio del tutto conveniente sotto l’aspetto qualitativo, ma sicuramente sul piano economico dovendo ricorrere semplicemente a delle telecamere accese tutto il giorno e persone vogliose di mettersi in mostra. Ultimamente anche il genere reality sta subendo un vistoso ridimensionamento dovuto forse anche all’usura del genere ed anche perché ormai, grazie (o per colpa dei) ai social, siamo tutti in un Grande Fratello continuo.
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