Nel nostro primo appuntamento di febbraio, nella puntata che apre il nuovo mese, è stato ospite di Matolas & Claudia anche il giovanissimo Kanon78.
Kanon78 ci ha raccontato il suo ultimo progetto, le differenze con i brani precedenti, il suo nuovo modo di fare musica e le tante collaborazioni internazionali e non che sogna di fare.
Ecco quello che ci ha raccontato:
“E’ con noi Kanon78! Per conoscerti meglio partiamo subito dal tuo nome d’arte. Che cosa significa e come è nato? Quali sono i tuoi artisti di riferimento e ispirazione?”
Questo nome viene dal mio vecchio collettivo, di quando avevo a 16 anni con i miei amici che si chiamava Spleen 78. E’ una raccolta di poesie di Baudelaire perché andavamo tutti alla scuola francese e durante le lezioni di letteratura francese ci insegnavano quelle; ci era piaciuta e abbiamo iniziato a scrivere un testo da lì, mentre Kanon è un soprannome semplice che mi è stato dato. L’ispirazione è stata questa, non è che abbia un significato profondo però è importante per me. Questa è in breve la storia.
“Il 12 gennaio è uscito il tuo ultimo singolo “Non lo so più” che è anche in qualche modo la conclusione musicale del tuo precedente EP “Città affollata”. Ti va di raccontarci tutto il progetto?”
L’anno scorso con il ragazzo che mi fa le strumentali, che si chiama Ego, abbiamo iniziato un po’ ad immergerci nella musica lo-fi, in direct, diciamo, un po’ più tranquilla in maniera molto istintiva. Siamo partiti su questa wave tutta tranquilla e da lì sono partite le sei tracce dell’EP, che parla di Roma, di spensieratezza, di amore, di quotidianità. Metà dell’EP è stato scritto in quarantena, quindi c’è una parte che è felice di uscire e un’altra che è un po’ più chiusa, più triste e più malinconica.
“Tra l’altro per questo 2021 sono previste diverse uscite singole che credo anticiperanno il tuo nuovo lavoro discografico. Quale sarà l’evoluzione? Cosa ci sarà di simile e di diverso rispetto a “Città affollata”?”
Il singolo “Non lo so più” è un po’ la continuazione, una bonus track per me perché era molto simile allo stile dell’EP precedente. Per i prossimi singoli ho cercato di sperimentare, visto che mi voglio un po’ evolvere, non voglio etichettarmi in un genere e provare altre cose. Usciranno cose nuove, più ritmate, influenzate da altri generi.
“Il video di “Non lo so più” è un video animato. A chi è venuta l’idea di realizzare un video cartoon? Hai seguito anche le fasi di questo lavoro?”
L’idea è venuta a me e a Ego che conosce Agramof Mush, un ragazzo che fa disegni da parecchio tempo, e ci ha aiutato a creare questo concetto di provare a fare uscire per ogni singolo un video animato. “Non lo so più” era il brano di prova e posso dire di essere molto soddisfatto, mi è andata bene perché sono sempre stato interessato alla musica rap accostata ai video animati. Gli ho lasciato abbastanza carta bianca, ovviamente quando lui mi inviava le cose io gli dicevo la mia idea e quello che mi piaceva di più e lui riusciva a modificarlo, ma per la maggior parte è stato un “viaggio” tutto suo.
“Sei giovanissimo ma hai già avuto la possibilità di collaborare con artisti internazionali in altre lingue. Con chi altro ti piacerebbe lavorare? Stai pensando di realizzare anche un debutto internazionale?”
Gli artisti internazionali che conosco sono i miei amici della scuola francese e sono loro quelli con cui collaboro di più in materia internazionale. Una collaborazione dei sogni sarebbe con un grande rapper americano che fa musica molto lo-fi, molto tranquilla, sia melodico nei ritornelli e molto più rappato sulle strofe. Per quanto riguarda l’Italia, ci sarebbero un sacco di nomi, ovviamente irraggiungibili. Idolo di quando avevo 14-15 anni Gemitaiz e sarebbe assolutamente il primo con cui farei un collaborazione.
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