Nella puntata della Hit Chart Top 20 pre Eurovision, Henna ci ha presentato il suo brano “Au revoir”, simpatico escamotage per superare un momento non proprio positivo, in musica.
Henna ha svelato come è nato il suo nuovo singolo, dell’esperienza che sta vivendo per Musicultura, della passione per la musica e di tutto quello che succederà in futuro nella sua carriera.
Ecco quello che ci ha raccontato Henna:
“Siamo in compagnia di Henna che il 23 aprile ha rilasciato il suo nuovo singolo “Au revoir”, dal titolo in francese per esorcizzare, ridendoci su, un momento che ti avrebbe invece fatto invece piangere. Com’è nato il brano?”
Il brano per me è stato come un esercizio per dire “Tiriamoci su le maniche e troviamo un modo per uscirne”. E’ stato il modo più divertente ed efficace di farlo, nonostante io abbia sofferto e pianto un po’, ma indubbiamente grazie a questo brano ho esorcizzato un po’ di tensione e di disperazione più grande.
Da cosa deriva il tuo nome d’arte Henna?
Ho cercato un sacco di nomi d’arte diversi perché il mio nome e cognome non mi piaceva, troppo lungo. Alla fine era tutto molto più semplice perché ho semplicemente preso un album di Lucio Dalla e anche l’omonima canzone, in realtà, che io amo e adoro. Vista anche l’assonanza con il mio nome che poi è Elena, mi sembrava perfetto scegliere Henna. Ci ho messo davvero tanto tempo, ho cercato nomi, tra l’altro alcuni bruttissimi, provandoli anche per un po’ di tempo, ma poi è arrivato quello giusto.
“Sei tra i finalisti di Musicultura 2021, con le finali che si terranno il 18 e 19 giugno. Come stai vivendo questi momenti? Ti aspettavi di arrivare fino in finale? Cosa ne pensi degli altri artisti in gara?”
Non me l’aspettavo perché ho un trascorso con i concorsi abbastanza infelice, nel senso che ci ho sempre provato per un po’ di tempo, ma mi andava sempre male per un modo o per l’altro. In realtà credo che la motivazione fosse perché io, per un periodo, sono stata un po’ pigra e mandavo in giro dei provini brutti. Credo che la motivazione fosse perché stavo vivendo un momento no. Musicultura io l’adoro, ci avevo già provato due anni fa e non mi avevano preso, però l’ho sempre seguito. Mi piace come concorso, è fatto davvero bene.
Quando è arrivata l’email sono rimasta incredula anche perché in questo periodo così brutto essere emergente negli emergenti, visto che io non avevo ancora pubblicato nulla, è stato veramente particolare. Ottenere questa possibilità in questo momento storico è stato speciale e mi sono sentita molto privilegiata. Essere tra i 16 finalisti è davvero emozionante, adesso stiamo aspettando chi saranno gli 8 che passeranno alla finalissima. Al momento c’è una votazione on line e io invito gli ascoltatori a votarmi, sempre se il brano piace; da questo step due passano per i social e gli altri sei invece vengono scelti dal comitato, dalla giuria composta tipo da Vasco Rossi, Gino Paoli… Sarebbe incredibile, ipoteticamente, passare per il voto della giuria.
“Da domani inizieranno le semifinali dell’Eurovision Song Contest 2021, al quale partecipiamo con i Maneskin che hanno vinto Sanremo. Abbiamo parlato anche di Musicultura con te prima, quindi quanto sono importanti secondo te per un artista i Festival e i Concorsi per la propria carriera?”
In Italia ci sono tanti premi. Ci sono moltissimi concorsi importanti e che danno tanto spazio ai cantautori emergenti e comunque è un modo molto bello di farsi conoscere e conoscere anche tanta gente che lavora nel settore e di farsi ascoltare da qualcuno che può darti dei consigli o semplicemente dei commenti, positivi o non, che possono aiutare a crescere e a capire. E’ una realtà parecchio bella.
“Il futuro è ancora incerto al momento, ma tu come lo stai affrontando a livello musicale? Stai già lavorando ad un album vero e proprio?”
Al momento mi sto concentrando su Musicultura, poi ho già pronte altre cose che devo fare uscire; prettamente dei singoli. Essendo partita da poco, ho capito che forse è il caso di puntare su dei singoli prima di buttarmi alla cieca in un album. Anche se mi sono creata un piccolo team: sono da sola e sto facendo tutto da sola e l’album, al momento, potrebbe essere una scelta un po’ troppo azzardata.
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