Alla fine dopo tanta attesa, Alessandro Cattelan è sbarcato su Raiuno con la prima delle due puntate in prima serata sul primo canale della rete italiana con Da grande, uno dei traguardi più importanti per chi fa televisione.
Un tempo era il sabato sera a regalare la consacrazione, subito dopo il Festival di Sanremo, per il quale Alessandro Cattelan è stato nominato diverse volte negli ultimi anni ma che lo vede ancora lontano dalla conduzione, ma con il linguaggio diverso e ormai frammentato delle piattaforme di streaming, già solo essere presenti in prima serata sulla rete ammiraglia della Rai è un ottimo risultato.
Certo forse dopo il battage pubblicitario incredibile, i costi sicuramente sostenuti per impacchettare un grande show ricordando i fasti dei varietà, si aspettavano in Rai sicuramente qualcosa in più del 12% di share e poco più 2 milioni di telespettatori ma lo show, seppure con qualche errore di scrittura e scaletta, è innovativo per il pubblico della Rai.
Certo, chi conosceva Alessandro Cattelan e il suo EPCC su SkyUno, si sarà trovato davanti una sorta di minestra riscaldata tra il Tv Advisor con Antonella Clerici, il tavolo e le tazze con Luca Argentero e Il Volo che imita con il padrone di casa le boyband della storia mondiale, ma per il pubblico di Raiuno è sicuramente il linguaggio più innovativo portato in tv negli ultimi anni (con buona pace di Pio e Amedeo).
Ma se l’autoironia e la presa in giro della stessa azienda, con un Carlo Conti in stile Matthew McConaughey che smonta la carriera ventennale di Alessandro Cattelan dicendo che “quello è il tempo naturale di uno stage in Rai” e che altro non è che una “giovane promessa”, nonostante i suoi 41 anni, sono vincenti così come il bellissimo omaggio a Raffaella Carrà grazie ad Elodie, Da grande, versione extralarge di EPCC, risente un po’ della durata da prima serata.
Abbiamo imparato che è bello far l’amore da Trieste in giù ancor prima di sapere cosa vuol dire fare l’amore ❤️@Elodiedipa omaggia Raffaella Carrà: https://t.co/ufyH4zft3R#DaGrande @alecattelan #RaiPlay pic.twitter.com/YVhCIz3j8z
— RaiPlay (@RaiPlay) September 19, 2021
Troppo lungo e mal strutturato infatti l’apertura con Il Volo che, insieme a Cattelan, si travestivano per omaggiare le diverse boyband cantando i successi dei Beatles, Take That, Backstreet Boys, One Direction e BTS, con troppi tempi lunghi tra un cambio e l’altro con una struttura che alla lunga stufa (la regola della comicità insegna, dopo la terza ripetizione o si cambia o si annoia): sarebbe stato più opportuno un medley continuo dal secondo cambio in poi con magari un bel mashup tra le epoche.
Così come allungato troppo e con poco mordente “Gli insoliti pacchi”, unione tra Affari tuoi e I soliti ignoti per prendere in giro i quiz con un Marco Mengoni, realmente nella parte di concorrente e poco in quella del finto attore per lo sketch; o il momento con Paolo Bonolis, anche qui unione tra Avanti un altro e Ciao Darwin con una lista infinita di ‘concorrenti’ che dieci sarebbero stati più che sufficienti, per poi mandare di corsa il blocco pubblicitario e liquidare così Paolo Bonolis.
Con qualche accorgimento quindi di scaletta e di scrittura, Da grande di Alessandro Cattelan potrebbe funzionare in modo eccellente, perché i soldi (spesi) dalla Rai non mancano visti i nomi e le strutture dello studio, così come succedeva su SkyUno: poi è ovvio che, sempre come insegnava il guru Carlo Conti, un conto è che chiami in Rai Dua Lipa, per la quale non si gira nessuno; un conto è gridare “guardate c’è Orietta Berti“ per vedere scene di panico e gente che si alza di corsa dal proprio tavolo.
Come si leggeva durante la diretta su twitter, il fatto di entrare dalla porta principale, in prima serata, Alessandro Cattelan in Rai con un programma molto incentrato sulla sua figura è stata una mossa azzardata: chi conosceva lo stile ha continuato a seguirlo con piacere, ma per il pubblico metodico di Raiuno è stato un po’ come partire in quinta (cosa che fortunatamente non ha fatto Elodie alla sua prima lezione di scuola guida). Una versione di un preserale o una seconda serata però in Rai sarebbe stato ‘meno indigesto’ per il pubblico, ma un grande plauso va a Stefano Coletta e tutta la squadra che comunque hanno voluto rischiare, perché altrimenti non si cambia mai.
I monologhi decisamente poco politically correct (e da consumarsi entro il 2021) di Alessandro e il super omaggio a Raffaella Carrà di Elodie, che conferma le sue grandi doti dopo la strepitosa performance a Sanremo 2021 come ospite; così come l’utilizzare gli ospiti non solo per la solita intervista ma anche in veste inedite, sono sicuramente i punti forti di Da grande che già domenica prossima vedrà però la sua ultima puntata in onda.
Dopo il debutto un po’ tiepido cosa ci si dovrà aspettare per la prossima settimana a livello di ascolti? Sarà in caso la (possibile) conferma come conduttore ufficiale dell’Eurovision Song Contest di Alessandro Cattelan a consacrarlo definitivamente come nuovo volto Rai per permettergli anche una conduzione di Sanremo o dovremmo aspettare altri 20 anni e diversi Carlo Conti, Amadeus e Pippo Baudo prima di un ricambio generazionale forte?