Nell’ultima puntata in diretta di ottobre, abbiamo avuto il piacere di chiacchierare anche con Die Ansiah, che ci ha presentato il suo nuovo singolo “Freakshow”.
Oltre a raccontarci del suo ultimo singolo, Die Ansiah ci parlato di quanto sia importante la musica nella sua vita, di chi sia stata l’idea del videoclip di “Freakshow” e svelato qual è il suo rapporto con i talent show.
Ecco quello che ci ha raccontato Die Ansiah:
“E’ uscito il 29 settembre il nuovo singolo di Die Ansiah “Freakshow” nel quale canti di liberarsi da tutte le insicurezze. Ci racconti da cosa è nato questo brano?”
E’ nato tutto da un’idea abbastanza naturale e spontanea ovvero liberarsi dalla questione di dover essere tutti stereotipati, omologati seguendo gli stessi modelli. La cosa che differenzia e rende unici è proprio essere se stessi al 100%. Il tutto poi è nato dalla frase del ritornello “Sai che spettacolo se crollo” perché venivo dall’uscita del singolo precedente “Già lo so” che stava andando molto bene e girava tutto al meglio; ma visto che sono uno che si autosabota solitamente mi sono fatto proprio quella domanda.
“La musica è stata molto importante per te, tanto da risollevarti da un periodo molto buio della tua vita. Cosa rappresenta quindi per te la musica e lo scrivere brani? Chi sono i tuoi punti di riferimento musicali?”
E’ iniziato come uno sfogo già da piccolino; scrivevo tantissimo ma per me inizialmente e poi dopo quel periodo molto brutto che accennavi l’unica costante che ho avuto in quel periodo è stata quella di scrivere e andare a registrare senza però mai pubblicare nulla. Negli ultimi due anni ho incontrato diverse persone, che forse hanno creduto più di me nella mia musica, e mi hanno spinto e convinto a pubblicarla per farlo a sentire a tutti. La musica è stata una via d’uscita sicuramente.
Tutti quelli che hanno ispirato la mia musica in realtà sono tutti morti, pare una battuta ma è vero: sono Chester Bennington dei Linkin Park, Kurt Cobain, Lil Peep, XXXTentacion, quindi collaborare con loro sarebbe un po’ difficile (sorride).
“Invece il tuo nome d’arte da cosa deriva?”
Nasce da un insieme di due cose dal gruppo Die Antwoord che è uno dei miei gruppi preferiti, molto pazzi anche loro per estetica e gusto musicale e anche loro portano avanti il concetto di essere se stessi al 100%. Ansia invece è perché è la cosa che mi porto dietro da tutta la vita per poterla un po’ esorcizzare.
“Il videoclip del brano è stato girato in un albergo dove tu cameriere entri in stanze con diverse tipologie di clienti, non proprio propositive. Chi ha avuto l’idea del concept?”
L’idea è stata mia: il videoclip è uno degli aspetti che mi è sempre piaciuto fare. La mia etichetta mi ha chiamato mentre ero al mare dicendo “possiamo fare il video ma hai 48h per proporre l’idea per girare poi il video”. Il concept poi è venuto alla grande con Frank Meta, che è il regista del video, con il quale per un mese abbiamo lavorato alla grande per realizzare qualcosa che ci ha fatto molto divertire.
“Per il futuro cosa ci dobbiamo aspettare? Stai lavorando anche ad un album? Se ti proponessero di partecipare ad un talent show accetteresti?”
Che tasto che hai toccato!… Sulla questione progetti futuri, stiamo lavorando tanto per poter dare un’idea ancora più precisa, un’identità unica, ma non posso svelarvi di più. Per quanto riguarda i talent show non sono di quella mentalità; nulla contro, ma non fanno per me. Negli ultimi anni addirittura secondo me sono usciti anche grandi talenti, ma per me non sono indicati, a meno che non ci vada come ospite.
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