Ultima puntata di Novembre della Hit Chart Top 20 nella quale abbiamo avuto ospite Darte, che ci ha presentato il suo singolo, uscito a settembre, “Belli come prima”.
Con Darte abbiamo parlato non solo del singolo ma anche della collaborazione con Mameli, produttore e uno degli autori del brano, della sua esperienza di studio al CET di Mogol e del rapporto dei giovani artisti con le piattaforme di streaming.
Ecco quello che ci ha raccontato Darte durante l’intervista:
“E’ uscito a fine settembre “Belli come prima”, il nuovo singolo di Darte scritto e prodotto con Mameli, dove l’estate viene vista un po’ come un terzo incomodo all’interno di una relazione di due persone che si ritrovano a settembre… Ci racconti com’è nato il brano?”
Questo brano l’ho scritto insieme a Mameli, con il quale ho avuto il piacere di lavorare in studio a Milano. Racconta di questo amore che viene intralciato durante un’estate. E’ stato scritto un po’ prima dell’estate ma ho voluto pensare a quello che succede alla fine del periodo estivo, mettendo giù insieme a Mario “Belli come prima”. Diciamo che come “quello che succede a Las Vegas, rimane a Las Vegas”, “quello che succede in estate, rimane in estate” (ride).
“Come abbiamo detto, questo brano è stato scritto e prodotto da Mameli, che hai conosciuto tramite i social. Ci racconti il vostro primo incontro virtuale? Cosa ti è piaciuto del suo lavoro per la tua musica?”
Ci siamo conosciuti via social, ma tutto è nato in maniera molto semplice e tranquilla, come se fossimo amici di vecchia data. Dopo l’incontro sui social ci siamo visti nello studio a Milano, dato che anche io sto a Milano, ed abbiamo buttato giù un po’ di idee su quello che volevamo fare, senza partire con un obiettivo già preciso. Liberamente, su qualche accordo, buttato lì in studio è nato il brano, grazie poi alla produzione che ha fatto Mameli.
“Tu hai studiato anche al celebre CET di Mogol, scuola molto prestigiosa di un grande maestro della musica italiana. Qual è l’insegnamento più importante che hai imparato? Quanto credi sia importante lo studio per avere una carriera lunga nel tempo?”
Al CET di Mogol sono stato un paio di anni fa: prima di allora scrivevo ma senza criteri e ingredienti che poi sono fondamentali per realizzare qualcosa di veramente efficace a livello anche di messaggio. Studiare penso sia molto importante; ho studiato anche canto moderno e dopo l’avventura al CET mi è nata l’esigenza ancora più grande di scrivere, che forse era in parte nascosta in me.
Oltre allo studio però è importante che l’artista e il cantante ci metta del suo in maniera libera, seguendo sì alcune regole e canoni, ma facendo poi uscire il suo messaggio. Avere la possibilità poi di essere affiancati da professionisti che vivono proprio di musica è assolutamente importante, come le chicche che mi ha regalato per esempio Mameli appunto.
“Il tuo precedente singolo “Calzini” è entrato anche nella playlist di “New Music Friday Italia” di Spotify e in quella “Scuola indie”. Che emozione è stata? Quanto sono importanti le piattaforme musicali al giorno d’oggi soprattutto per i giovani?”
Quando ci siamo trovati in editoriale su Spotify non ce lo aspettavamo proprio: ci siamo visti su “Scuola indie” ed era già fantastico, poi qualche amico ci ha fatto notare che eravamo anche su “New Music Friday” e non ci sembrava vero. Le piattaforme musicali influenzano gli ascolti e forse anche l’opinione di una canzone o di un artista; ma se quella canzone viene ascoltata forse quell’editore ci aveva visto lungo e aveva ragione.
“Invece il tuo rapporto con i social com’è? Riescono a dare una mano o rischiano di essere controproducenti per una carriera musicale agli inizi? Quali sono i tuoi progetti futuri?”
Al momento stiamo in studio, scrivendo molto in attesa di farvi ascoltare qualcosa di nuovo al più presto. Stiamo anche lavorando alla possibilità dei live, cercando di capire se ci saranno le possibilità di andare sul palco, perché io credo che sia la cosa più importante per un artista farsi conoscere dal vivo attraverso i live.
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