Un gradito ritorno nell’ultima puntata della Hit Chart Top 20, con il nostro amico Marco Guazzone che ci ha presentato il suo nuovo inedito “Al posto mio”.
Marco Guazzone è tornato ai nostri microfoni per raccontarci il suo ultimo singolo, ma anche i grandi momenti importanti della sua carriera, l’amore per la musica e i tanti progetti futuri.
Ecco quello che ci ha raccontato Marco Guazzone durante l’intervista:
“Siamo con il nostro amico Marco Guazzone, che torna a trovarci per parlarci del nuovo singolo. Come nasce “Al posto mio” il tuo nuovo bellissimo singolo uscito il 7 gennaio?”
Volevo un po’ sfatare il mito che gli uomini non soffrono e non sono dei sottoni. Credo che questa canzone sia la prova vivente che anche noi ci disperiamo, piangiamo e soprattutto rinfacciamo; ci ricordiamo tutti i dettagli. Anche noi andiamo a rivederci le foto, i filmini delle vacanze, ci facciamo del male infinito.
Credo che sia un passaggio inevitabile di sofferenza: scoprire quando uno è stato sostituito, in una storia importante, da un nuovo amore. Lo faccio con una sorta di messaggio di whatsapp mai inviato. Un grido che raccoglie tutte le domande, tutti i pensieri. Un nuovo modo di raccontare attraverso la musica, con un nuovo linguaggio; c’è anche la mia prima parolaccia!
“Sappiamo che lo avevi proposto anche per Sanremo 2022. Sei rimasto deluso di non essere stato chiamato? Ci speravi un po’? Cosa ne pensi del cast attuale?”
Abbiamo ricevuto l’invito ed è molto bello perché spero che resti questa cosa di Amadeus, ovvero un conduttore che è alla ricerca di tantissime realtà indipendenti. E’ stato un onore poter pensare comunque di sapere di essere stato ascoltato in mezzo agli artisti che poi sono finiti in gara. Ci sono sette ex vincitori, è una bella soddisfazione. Sanremo resta per me un momento importantissimo, non solo della mia carriera, ma anche emotivo, creativo e artistico. Sarei super felice di tornare, però è un percorso in cui si devono incastrare tante cose. Ci riproverò con molto entusiasmo.
“Hai avuto modo di collaborare con Ed Sheeran, Matteo Bocelli e anche la stessa Elisa che ti ha regalato anche la sua voce in “Con il senno di poi”. Che esperienze sono state? Chi ti ha stupito di più?”
Forse proprio Elisa. L’incontro con lei è stato illuminante sotto tantissimi punti di vista perché prima di tutto io sono un suo fan. Essere scoperto e contattato direttamente da lei ti racconta di come un’artista, anche a certi livelli altissimi, se ha la passione per la musica continua a influenzare tutto quello che fai e il modo in cui lo fai, perché lei è una che si mette a spulciare, ascoltare artisti emergenti. Mi scrisse scoprendomi da YouTube, quindi una grande appassionata.
E forse anche perché è stata la scintilla che mi ha dato l’idea, il coraggio, di intraprendere la strada da solista e quindi di mettermi in gioco in una maniera diversa, pur restando con la mia squadra, la mia band, ma facendolo in una forma nuova; una forma in cui balli da solo in tutti i sensi. E infine perché mi ha insegnato tantissimo: in una settimana di studio in cui abbiamo lavorato al brano “Con il senno di poi”, mi ha insegnato un approccio che continuo a tenere.
E’ un’impostazione creativa e di visione sulla musica che continuo a tenere anche in tutte queste cose nuove. Siamo rimasti in contatto, mi ha aiutato anche per il brano sul titolo perché io sono veramente pessimo a scegliere il titolo. Mi riduco sempre all’ultimo. Sono un eterno indeciso e molto perfezionista, per fortuna, ma questo mi fa ridurre sempre all’ultimo.
“Dieci anni esatti dal debutto a Sanremo Giovani con “Guasto”. Se dovessi scegliere un momento da incorniciare nella tua carriera quale sarebbe ad oggi?”
Sanremo resta veramente uno dei momenti più forti. Io sono una persona super emotiva, quindi mi ricordo questa nube di ansia, di paura, ma anche di emozione allo stato puro. Anche perché ho dei ricordi molto nebbiosi di quelle due settimane. Sono successe in pochissimo tempo una marea di cose… Il momento specifico di tutta l’esperienza che mi ricordo con lucidità, è quando mi son seduto al pianoforte, ho guardato Stefano che dirigeva l’orchestra, ho guardato l’orchestra e ho detto “Cazzo, ci siamo.” Lì ho chiuso gli occhi e poi è iniziato il viaggio travolgente. Sei tutt’uno con la musica.
“Stai lavorando al tuo nuovo album? Cosa ci puoi anticipare sui prossimi progetti?”
Vi svelo questa notizia che ancora non sa nessuno: tra qualche settimana pubblichiamo la versione orchestra e voce di “Al posto mio” perché diciamo che il brano è nato con l’idea dell’orchestra. E’ nato in una versione più intima, più orchestrale. E’ una cosa che faccio spesso ovvero prendere i brani e farli uscire nella versione in cui sono nati.
E’ difficile al momento pensare a un disco. Un po’ per il momento storico perché per me poi significa portarlo dal vivo, viaggiare e farlo conoscere sui palchi e un po’ perché è evoluto il modo in cui si fruisce la musica. Vorrei vedere il disco come un punto di arrivo. Ci saranno prima altri singoli. Ci sarà un singolo, a cui sto lavorando, che uscirà nei prossimi mesi.
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