Direttamente dalla Svizzera, nell’ultima puntata della Hit Chart Top 20, è stato nostro ospite la giovane promessa della musica internazionale Aaron Asteria che ci ha presentato il suo singolo “Blood Sky”.
Con Aaron Asteria abbiamo parlato anche di come è nata la sua passione per la musica, quali sono le sue ispirazioni artistiche e musicali, con chi gli piacerebbe collaborare in futuro e quali sono i progetti a breve termine, puntando magari anche all’Eurovision Song Contest.
Ecco cosa ci ha raccontato Aaron Asteria durante l’intervista:
“Il 28 ottobre è uscito “Blood sky”, il nuovo singolo di Aaron Asteria, nostro ospite quest’oggi, che racconta di un amore proibito e forse a tratti pericoloso. Ci racconti meglio di questo brano?”
La maggior parte delle mie canzoni sono ispirate dai film horror anche se alla fine diventano canzoni d’amore. La magia e l’amore sono strettamente unite e connesse per me da sempre e “Blood sky” racconta di due persone che si incontrano segretamente in una foresta, per eseguire un rituale d’amore al tramontar del sole, quando il cielo si tinge di rosso sangue, e da qui il titolo del brano.
L’ispirazione viene da tantissimi film, ma sono un appassionato di film con le streghe come “The witch” ma anche “Suspira” del grande Dario Argento che è uno dei miei film preferiti. L’occulto, l’esoterismo, la magia e l’amore sono connessi nella mia poetica musicale e artistica.
“Ricordi qual è stata la scintilla che ti ha fatto innamorare della musica? C’è un momento nella tua giovane vita nel quale hai detto ‘voglio fare questo da grande’?”
La passione per la musica l’ho sempre avuta fin da bambino: un giorno trovai la chitarra di mamma in soffitta ed iniziai a scrivere canzoni e melodie. Ho avuto sempre questo dualismo tra lo scrivere ed essere creativo con il far divertire la gente con i miei spettacoli. Volevo fare la popstar fin da quando ne ho memoria ed ho deciso anche di smettere di studiare per seguire appieno la mia passione, ma non ho avuto un tempismo ottimo, avendo deciso proprio a gennaio 2020, prima della pandemia… ma non posso lamentarmi del risultato fino ad ora.
“Complice la pandemia hai deciso di dare una svolta alla tua carriera e di intraprendere l’avventura del buskers, suonando in giro per strada, come del resto i Maneskin agli esordi. E’ forse la gavetta più forte e che struttura rispetto a tanti altri aspetti?”
Sì ed è anche quello che fa più paura perché nessuno viene lì per vederti realmente: la gente si trova a passare e se tu li convinci rimangono, altrimenti se ne vanno via. Suonare per strada, fare il busker è sicuramente l’aspetto più difficile del fare musica perché sei completamente a nudo e senza barriere.
“Quali sono i tuoi artisti preferiti? Con chi ti piacerebbe collaborare in futuro?”
Sicuramente direi i Maneskin, che abbiamo già citato; ed amo tanto anche Lucio Battisti, per dire un altro grande artista della musica italiana. Ho visto due settimane fa a Zurigo il concerto di Pete Doherty, che adoro; ma mi piace anche Lorde. Spazio davvero tra tanta musica e diversi generi ed infatti all’inizio per me è stato molto complicato scegliere quale stile fare.
“Stai lavorando anche al tuo primo album? Cosa ci puoi anticipare al momento? Ti piacerebbe partecipare all’Eurovision Song Contest?”
Mi piacerebbe tantissimo partecipare all’Eurovision Song Contest in futuro, chissà. Al momento sto lavorando ad altri due, tre singoli; probabilmente l’album uscirà più in avanti al momento voglio concentrarmi sui brani da far uscire e sui live; alcuni saranno anche in Italia la settimana prossima. Sarò alla Milano Music Week il 22 novembre alle ore 14 in Piazza dei Mercanti ma poi parto subito per Roma, dove il giorno dopo avrò delle interviste, perché mi hanno detto si mangia davvero bene e non vedo l’ora di assaggiare il buon cibo italiano.
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