Nella nostra ultima puntata della Hit Chart Top 2o è stato nostro ospite Kemelz che ci ha presentato il suo ultimo singolo “Non mi va”.
Oltre a raccontarci di come è nato l’ultimo brano, Kemelz ci ha raccontato quali siano le sue influenze musicali e tutti i prossimi progetti futuri.
Ecco quello che ci ha raccontato Kemelz durante l’intervista:
“Siamo in compagnia di Kemelz per parlarci del nuovo singolo “Non mi va” uscito il 3 marzo scorso, dove tu racconti che ogni tanto bisogna pensare un po’ a se stessi e non assecondare sempre l’altro. Ci racconti meglio questo brano?”
“Non mi va” è nato sostanzialmente dall’esigenza stessa, ovvero il bisogno di dire e soprattutto non assecondare più le persone, i capricci delle persone solo perché ti stanno a cuore. Bisogna avere il coraggio, ecco è la parola giusta, di dire no, di dire che si ha voglia di fare altro. Ho voluto sfogare questo pensiero qua perché è molto ricorrente nella mia vita. Non perché non ho voglia di fare cose o aiutare gli amici o quant’altro, ma perché arrivo proprio a limite che dico “No, adesso non mi va più”. A volte può essere anche una prova del nove per vedere chi veramente è tuo amico, per chi ti conosce realmente merita di stare nella tua vita.
“Le influenze musicali di questo brano ricordano molto gli anni ‘80 e l’elettronica di quel periodo. Quali sono le tue ispirazioni? Con quali artisti ti piacerebbe collaborare?”
L’artista che mi ha colpito di più e ha avuto un successo mondiale con il genere è The Weeknd, sicuramente. Poi ovviamente non mi metto a paragonare potenzialmente me e lui, ma il genere sì perché è quello che cerco di fare. Mi piace tanto questo genere anche perché i miei genitori mi hanno fatto ascoltare musica della loro epoca e loro negli anni ’80 avevano tra 20-30 anni, il periodo più bello dove scopri le discoteche, la musica a 360°. The Weeknd rimane l’esempio principale per il mood e il sound.
“Com’è nato il tuo nome d’arte e da cosa deriva?”
Viene dal mio cognome. Il mio soprannome è sempre stato Keme, tutti mi conoscono con questo nome, quindi è stato importante per me perché proprio ero conosciuto così. Ho voluto semplicemente dargli un po’ più di freschezza; l’ho reso un po’ più squillante ed è venuto fuori Kemelz.
“La musica negli ultimi vent’anni è molto cambiata. Qual è il tuo rapporto con i social e i talent show?”
Il talent è una grande opportunità, però guardando anche le ultime edizioni di certi talent, non è che l’artista che l’ha pure vinto, sia esploso clamorosamente. A parte Sangiovanni: nessuno mai replicherà il suo successo avuto da un talent. Però era il periodo del covid, il periodo in cui eravamo tutti a casa, tutti davanti la tv. Questo ha aiutato molto. E’ rischioso farlo, ma mi piacerebbe provare, però rimarrei con il dubbio. Dov’essi vincere un talent, non direi che ce l’ho fatta, anzi sarebbe l’inizio: è un trampolino, una scorciatoia che può funzionare come no.
Il social è il mio tallone d’Achille. Ci sto lavorando tanto e lavoro per migliorare musica tanto quanto lavoro per migliorare con i social perché davvero sono abbastanza scarso dato che non appartengono al mio essere. Condividere tanto la mia vita, le mie giornate, i miei momenti con persone che sono sopra un social, lo trovo complicato. Però ci sto lavorando e sto migliorando pian piano.
“Per i prossimi mesi a cosa stai lavorando? Come proseguirà la tua carriera musicale?”
Qua si fa tutti i giorni sempre qualcosa; vorrei uscire con altri due, tre singoli per quest’anno e continuare a lavorare proprio su un progetto corposo. Un progetto fatto bene, che possa raccontarmi bene da far uscire il prossimo anno. Un EP o una cosa del genere; siamo più o meno a metà e sono contento. Sarebbe bello anche fare dei live e spero possano succedere il prima possibile. Lo farei molto volentieri e mi sentirei pronto ora come ora.
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