Nella nostra ultima puntata della Hit Chart Top 20 abbiamo avuto il piacere di chiacchierare con Shade per raccontarci del suo ultimo singolo “Lunatica”.
Con Shade abbiamo parlato, non solo dell’ultimo singolo, ma anche del cambio di casa discografica da Warner in Sony, che segna un nuovo inizio; del prossimo lavoro discografico al quale sta lavorando e di due temi caldi in questi giorni: lo sciopero dei doppiatori per il rinnovo del contratto nazionale e del mancato accordo tra SIAE e Meta, che ha eliminato la musica da Facebook e Instagram.
Ecco quello che ci ha raccontato Shade durante l’intervista:
“Diamo il benvenuto a Shade! Il 10 marzo hai pubblicato il tuo ultimo singolo “Lunatica”, dal sound fresco e primaverile, che racconta del rapporto difficile con una persona lunatica. Ci racconti come è nato questo brano e qual è stata la persona più lunatica incontrata nella tua vita?”
Il brano è nato perché ho conosciuto tante persone lunatiche nella mia vita. E’ un identikit che ritorna abbastanza spesso; arrivato a questo punto forse la colpa è anche mia che me le cerco, perché ne sono attratto. Non è la prima volta che ne parlo in una canzone, ma magari è la prima volta che lo faccio con il sound un po’ vintage che si sente in “Lunatica”, che volevo cavalcare con il flow moderno utilizzato dai miei colleghi. L’avevo scritto un annetto fa e il ritornello era rimasto in testa a tutti da subito ed abbiamo deciso di farlo uscire in primavera perché ci sembrava il periodo migliore per far uscire “Lunatica”.
“L’estate dell’anno scorso c’è stato il passaggio in Sony dopo tanti anni in Warner. Cosa ti ha spinto a fare questo passaggio? Ed è stato emozionante ripartire in una nuova casa?”
La musica è come il calcio, ci sono i cambi di team, di maglia… In Warner ho iniziato nel 2014, vedendo com’era una realtà discografica: abbiamo fatto cose bellissime negli anni, ma arriva un punto in cui c’è bisogno, da ambo i lati, di nuovi stimoli e vibrazioni. Sony si è avvicinata a me mentre ero ancora in Warner e ha fatto un’offerta per prendermi. Hanno proprio voluto investire su di me e mi ha molto commosso questa cosa: mi volevano proprio, ed adesso ho una bella botta di responsabilità adesso da dover restituire.
In Warner ho delle persone meravigliose a cui sono molto affezionato, con alcune delle quali sono ancora in contatto, ma anche in Sony ne ho trovate altrettante, a cui mi sono già affezionato e con le quali stiamo facendo un ottimo lavoro, testimoniato da tutti i passaggi radio che sto avendo.
“Quindi sia il duetto con J-Ax dell’estate scorsa, che gli ultimi due brani “Pendolari” e “Lunatica”, faranno parte del tuo nuovo album. Cosa ci puoi accennare del nuovo lavoro discografico?”
Io ho finito tutte le mie parti, il mio dovere l’ho fatto… (sorride) mancano dei featuring che ancora ballano, che si fanno attendere, che sono un po’ lunatici, ma sono contento del lavoro fatto. E’ un disco diverso da quelli fatti finora, così come lo sono i pezzi usciti fino a qui. La collaborazione con J-Ax forse era quello che si avvicinava di più al passato, ma tra “Pendolari” e “Lunatica” abbiamo dato due colpi molto diversi rispetto al passato.
Il disco racconterà tanto di me, affrontando tante tematiche nuove: mentre in “Truman” c’erano alcune ripetizioni di crismi del passato, come i next up di “Bene, ma non benissimo” o di “Irraggiungibile”, nel disco nuovo ci sono tutti pezzi diversi, che hanno la volontà di raccontare qualcosa senza avere la pretese di essere hit.
“Ti può spaventare, questo cambiamento, per quello che concerne la recezione del pubblico? Anche se poi il tutto sta andando molto bene…”
Forse destabilizza più loro in caso, perché credo ormai che il pubblico abbia sviluppato un certo senso di coscienza, per cui è più interessato a qualcosa che abbia uno spessore al suo interno, che racconti qualcosa, più della mera hit fine a se stessa. Anche se canzoni come “Pendolari” forse sono più ricercate, non sono per tutti, in quanto non tutti sono pendolari e non tutti hanno vissuto qualcosa di simile, però sapevo che per quel gruppo di persone il brano sarebbe stata una botta al cuore.
E così è stato: nell’orario tipico del rientro dei pendolari ricevo una serie di tag di storie e post di gente che rientra in macchina o treno con il mio brano. Anche tanti network lo stanno passando; radio che prima non mi avevano mai passato, perché mi hanno detto che avevo raccontato qualcosa di interessante ed è stato apprezzato, passandolo. Magari non ha sortito gli ascolti pazzeschi di views dei miei brani precedenti ma ha fatto un’altra cosa che secondo me è quella di cui ho più bisogno in questo momento.
“Parliamo ora di due questioni delicate che in parte ti riguardano anche da vicino: da qualche giorno si è fermato lo sciopero del doppiaggio che richiedeva il cambio del contratto nazionale. Si è arrivati ad una conclusione definitiva?”
Sono delle questioni spinose: partiamo dal doppiaggio. Pare si sia trovata una quadra e per questo si è interrotto lo sciopero, ed adesso la palla passa alle istituzioni che devono tutelare il nostro lavoro. Perché si richiede solo troppa frenesia: la qualità è scadente, il doppiatore deve doppiarla subito senza nemmeno vederla due, tre volte, perché è più importante la consegna più che la qualità.
Così diventa una semplice catena di montaggio, mentre invece è un’arte tra le più rinomate qui in Italia che ci invidiano in tanti. C’è inoltre la questione dell’intelligenza artificiale che incombe, oltre poi ad una legge, valida anche per gli attori, ferma agli anni ’60. Speriamo che le istituzioni facciano un passo verso di noi.
“Mentre la seconda questione è sul fronte social, Meta ha deciso di non stipulare un accordo con SIAE per far usufruire della musica protetta dai diritti su Facebook e Instagram. Questo danneggia secondo te più gli artisti o i social stessi?”
Sono molto preoccupato perché il mio canale principale è il social. Non ho mai fatto un talent, non ho numeri immensi in radio, ed il primo posto dove si scopre che Shade ha fatto uscire un singolo sono proprio i social; non poterli utilizzare, diventa problematico. Spero che questa cosa si aggiusti, altrimenti torneremo a MySpace come ai vecchi tempi.
E’ una scelta che danneggia noi artisti, di un Dio minore dico io, soprattutto di quelli che non hanno la promozione dei super Big, ma anche gli stessi social, perché non riesco a pensare una storia al tramonto senza la colonna sonora di Interstellar o quella dell’aperitivo con un brano adatto. Sono momenti della nostra vita che condividiamo che la musica impreziosisce non poco.
“Per quest’estate stai già lavorando ad un tour?”
Sì sono in programma già delle date opzionate da maggio. Partirà da maggio credo, come l’anno scorso, dove feci oltre 60 date, molto massacrante ma bellissimo, perché mi piace tanto andare in giro e incontrare le persone. Soprattutto dopo la pandemia avevo proprio bisogno e voglia di incontrare le persone nuovamente dal vivo.
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