Ospite della nostra puntata di Pasquetta è stato Edoardo Brogi che ci ha presentato il suo nuovo singolo “Due punti sull’equatore”.
Con Edoardo Brogi abbiamo chiacchierato anche dell’esperienza ad “Una voce per San Marino” per il concorso dedicato all’Eurovision, dei suoi artisti di riferimento, del duetto dei sogni, della sua opinione riguardo la questione SIAE vs Meta e di tutti i prossimi progetti futuri.
Ecco quello che ci ha raccontato Edoardo Brogi durante l’intervista:
“Siamo in compagnia di Edoardo Brogi che ci presenta in questo lunedì di Pasquetta, “Due punti sull’equatore” che racconta gli alti e bassi e le diversità in una relazione come ‘due punti sull’equatore’. Com’è nato questo brano?”
Questo brano è nato mentre ero in studio a Roma; avevamo questo sound da qualche giorno e ci siamo messi al telefono a buttare giù un po’ di testo e un po’ di barre. Poi è nato quasi da subito questi “Due punti sull’equatore” ed abbiamo deciso di strutturare tutta la canzone su questo.
“Questo brano l’avevi presentato al contest “Una voce per San Marino” dove sei arrivato in finale. Cosa ne pensi dei vincitori i Piqued Jacks? Ti piacerebbe un giorno partecipare all’Eurovision magari anche per l’Italia?”
Ho avuto l’occasione di portare il brano live in finale: è stata un’esperienza bellissima perché eravamo 21 artisti tra cui anche, tra gli altri, artisti come gli Eiffel 65, e quindi confrontarsi con artisti di questo calibro, che sono in scena da tantissimi anni, è stato davvero stimolante. Siamo arrivati sesti e per cinque posizioni non siamo andati all’Eurovision ma va bene lo stesso (ride).
Sarebbe un sogno partecipare all’Eurovision, ancora di più per l’Italia. Ci proveremo sempre perché è un’occasione fantastica per portare la propria musica dal vivo. I Piqued Jacks sono tra l’altro compaesani, un piccolo paese vicino al mio; non ci conoscevamo prima, ma durante il backstage abbiamo avuto l’opportunità di farlo. Tra l’altro eravamo insieme quando dicevano i nomi e scherzavamo sul fatto che non ci saremmo stati tra i primi 5; poi hanno detto il mio nome al 6° posto e loro hanno detto “Si può andare via, allora” e invece poi l’hanno vinto!
“Quali sono i tuoi artisti di riferimento? Qual è il duetto dei sogni che ti piacerebbe realizzare?”
Sono cresciuto con musica cantautorale, dato che i miei genitori mi hanno fatto ascoltare tantissimi vinili, ma già io stesso a 14 anni compravo i vinili dei Queen. Poi per un periodo ho smesso sinceramente di appassionarmi alla musica e solo grazie allo studio della chitarra, tramite i video di Ed Sheeran, mi è tornata la passione. Se dovessi scegliere quindi il mio duetto dei sogni sarebbe proprio con lui perché sarebbe davvero un sogno.
“Il tuo debutto è dovuto anche all’essere entrato nella playlist “Viral 50 Italia” su Spotify. Quanto pensi siano importanti le piattaforme al giorno d’oggi per la musica? E sulla questione SIAE vs. Meta cosa ne pensi?”
Le piattaforme musicali sono molto importanti e fondamentali. “Polvere” è stato il mio primo brano in assoluto, che io avevo caricato su Spotify senza nemmeno ricordami il giorno in cui sarebbe uscita. Era una canzone autoprodotta e scritta interamente da me; qualche giorno dopo un mio amico mi chiama dicendomi che ero nei Top 50 Viral Italia ed è stato incredibile considerando che non avevo nessuno alle mie spalle.
Sono sicuramente un’ottima vetrina per far ascoltare la musica, soprattutto di artisti emergenti. Magari è bello scoprire gli artisti musicalmente attraverso le piattaforme per poi andare a comprarsi il cd fisico, che rimane sempre una bellezza potersi ascoltare in macchina.
“Sappiamo che quest’estate uscirà il nuovo singolo, cosa ci puoi anticipare a riguardo? E per il nuovo disco cosa ci puoi svelare?”
Sicuramente stiamo lavorando a questo filone e qualità già sentito in “Panacea” e “Due punti sull’equatore”, che hanno richiesto molto tempo a livello di produzione e di idea. Continuerà il mood elettronico, ma vorrei concentrarmi più sui singoli da racchiudere poi in futuro in un album o un EP.
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