Ospite dell’ultima puntata della Hit Chart Top 20 è stato Leone11 che ci ha presentato il suo ultimo singolo “Broadway dei poveri”.
Con Leone11 abbiamo parlato non solo del suo ultimo singolo “Broadway dei poveri”, ma anche dell’origine del suo nome d’arte, dei suoi artisti di riferimento, dell’esperienze al Tour Music Fest e al CET di Mogol, oltre a tutti i suoi prossimi progetti.
Ecco quello che ci ha raccontato Leone11 durante l’intervista:
“Diamo il benvenuto a Leone11 che il 9 giugno ha pubblicato il singolo “Broadway dei poveri”; una storia d’amore molto tenera. Ti va di raccontarcela?”
“Broadway dei poveri” è una storia d’amore tra due bambini che poi lungo i percorso di vita si trovano a fare i conti con il mondo dei grandi: lei è la piccola Monroe che sogna di diventare una grande attrice e il suo amato decide di starle accanto durante il percorso. Il mondo del cinema, come quello della musica e altri, sono diversi se pensati da bambini rispetto a quello dei grandi, perché dall’autostrada dei bambini si trova la strada piena di ostacoli degli adulti. Ad un certo punto i due si dividono, per volere di lei per concentrarsi sul proprio obiettivo; ma alla fine al momento della difficoltà si rende conto che l’amore era la forza più grande.
“Come hai scelto il tuo nome d’arte e cosa rappresenta?”
Il numero 11 è un numero a cui sono molto legato. Sono diventato Leone11 artisticamente, non sono nato proprio così. Leone deriva sicuramente dal mio segno zodiacale, anche se inizialmente non ci facevo troppo peso all’oroscopo; mentre 11 nasce dalla mia scrittura: scrivo per quelle persone che lottano ogni giorno per conquistare il loro sogno più grande. Sono appassionato di numerologia e l’11 ha in sé il primo 1 che significa ‘l’intuizione’, il momento in cui ti arriva l’idea e capisci che sei nato per un qualcosa; mentre il secondo 1 è il coraggio di lottare contro tutto e tutti per conquistare il proprio sogno.
“Sei stato tra i protagonisti del Tour Music Fest e hai studiato al CET di Mogol in un weekend formativo. Che insegnamento ti porti dietro da queste esperienze?”
Di non fare quello per cui ero andato lì (sorride). Mi ero presentato come interprete ma ho capito che la mia vera natura era la scrittura, dicendo al mondo chi sono attraverso la mia musica. Che sia una persona o un miliardo ho la voglia di trasmettere a chi mi ascolta di insistere e dare un input positivo per inseguire i propri sogni.
“Quali sono gli artisti da cui prendi maggiormente ispirazione? Con chi ti piacerebbe realizzare un duetto?”
Sono cresciuto ascoltando Buscaglione, Fabi, Dalla, De Gregori ma anche Sinatra, Vasco e Ligabue. Mi piacerebbe molto duettare con Max Pezzali; siamo cresciuti tutti da ragazzini con gli 883 e mi sono spinto a portare una demo nella sua concessionaria nella speranza che l’ascolti perché molti miei amici mi hanno detto ‘ma questo è troppo Max Pezzali! Dovresti farlo cantare a lui.” L’ho lasciato al ragazzo che lavora lì in concessionaria e mi ha detto che lo ascolterà, insieme alle pile di lettere che riceve, quando tornerà dal tour.
“Quali sono i progetti per i prossimi mesi? Stai lavorando ad un album e tour per quest’estate?”
Sto portando questo format in giro per l’Italia dal titolo “La musica per non smettere di sognare”. Il mio grande obiettivo è quello di portarlo in teatro: al momento è in giro per i locali, ma sto lavorando per mettere su una band, perché tendenzialmente ho sempre lavorato da solo. Abbiamo già fatto cinque date, altre quattro qui vicine da me ad Alessandria e spero di ritornare in Svizzera dove mi sono trovato molto bene.
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