Siamo tornati in onda con la Hit Chart Top 20, e ad inaugurare la nuova stagione c’è stato Elias, che ci ha presentato il suo ultimo singolo “Bugia”.
Con Elias abbiamo parlato di come è nato il suo singolo, di cosa significa il suo nome d’arte e perché lo ha scelto, del rapporto con i talent show e di tutti i prossimi progetti che lo vedranno occupato nei prossimi mesi.
Ecco quello che ci ha raccontato Elisa durante l’intervista:
“Diamo il benvenuto a Elias che ci parla del suo ultimo singolo “Bugia”, uscito il 1 settembre, una canzone dolce/amara che segna un po’ la fine e la malinconia dell’estate. Com’è nato questo brano?”
Questo brano è nato come tanti brani miei durante il secondo lockdown, a novembre 2020. “Bugia” vuole descrivere quello che è un ricordo non accaduto, l’idea di qualcosa che non è successo per quella persona; il senso propositivo e positivo che deve avere il ricordo per il futuro di qualcuno, ma con una vena malinconica dentro. Nel tempo poi il brano si carica di tutte le sensazioni delle persone che ci lavorano e quindi per me è sempre difficile poi dire di cosa parli precisamente, perché muta, si evolve e cambia a seconda di chi ne viene a contatto e fortunatamente non rimane mai lo stesso.
Se quando si fa una cosa la si rimanda sempre e solo a quello specifico momento che ti ha dato quello strappo emotivo per scriverlo, rimane un po’ fine a se stesso; se invece si muta e si adatta ai vari momenti della propria vita è qualcosa che dura nel tempo. Ogni brano parla di una cosa in specifico, ma nello stesso tempo non deve rimanere bloccato solo in quello, un’opera d’arte parla di sé in base a chi la riceve.
“Come hai scelto il tuo nome d’arte Elias e cosa rappresenta?”
Lo spunto del mio nome d’arte nasce da un personaggio realmente vissuto e narrato all’interno di “Se questo è un uomo” di Primo Levi, al quale è dedicato un capitolo intero: è uno dei quattro personaggi che Levi incontra nel campo di concentramento e questo Elias Lindzin viene raccontato come un personaggio forse con qualche deficit cognitivo, non comprendendo appieno la situazione nella quale si trovava, in quanto viene raccontato come una persona abbastanza felice e soddisfatta di se stessa che svolgeva qualsiasi compiti gli venisse assegnato in maniera quasi automatica, senza alcuno slancio emotivo. E’ uno di quelli che è riuscito anche a tornare indietro e a salvarsi.
L’alienazione ti permette di sopportare il dolore e tutte le cose che ti succedono nella vita; è assolutamente difficilissimo poterlo esperire nella vita di tutti i giorni, ma un po’ nella mia scrittura c’è questa difficoltà a non alienarsi, la malinconia del cercare sempre qualcosa che ti faccia rimanere se stesso senza allontanarsi da sé. Elias era assolutamente il personaggio opposto in quella situazione ed inoltre è un nome che suonava molto bene per me e quindi l’ho scelto.
“La musica è sempre più liquida e veloce. Cosa ne pensi dei talent show e dei social network? Hanno contribuito a peggiorare o migliorare la situazione secondo te?”
Quest’anno ci sono gli Stunt Pilot ad X Factor, che sono dei miei amici e a cui auguro tutto il meglio. I talent show non sono altro che l’estremizzazione di una cosa targhettizzata per la televisione e la banalizzazione anche del concetto artistico musicale che si vuole mandare. Non sempre però è negativo: ci sono stati negli anni artisti molto forti che sono andati nei talent con un’idea molto forte e precisa di quello che vogliono fare e può essere positivo se non ti fai triturare ma lo sfrutti a tuo vantaggio; un esempio per me molto riuscito è quello di N.A.I.P. qualche anno fa proprio ad X Factor.
“Quali sono i tuoi prossimi progetti? Stai pensando di andare in giro con dei live?”
Quest’anno non penso suonerò tantissimo perché vorrei essere più concentrato sulla scrittura vera e propria per poi fare uscire qualcosa di più completo. Questo sabato comunque suonerò a Milano allo Spank e spero poi in futuro di poter andare a suonare in tutta Italia.
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