Cristiano Turrini: “Sanremo non può mai essere un capitolo chiuso”

Cristiano Turrini

Nella prima puntata della nuova stagione della Hit Chart Top 20 è intervenuto ai nostri microfoni Cristiano Turrini, fresco vincitore di Deejay On Stage con il brano “Kuala Lumpur”, già votabile all’interno della nostra classifica.

Questo è quello che Cristiano Turrini ci ha raccontato durante la chiacchierata in diretta dove abbiamo parlato anche di doppiaggio, Sanremo e colonne sonore; un artista a tutto tondo

Cristiano Turrini
Cristiano Turrini sul palco del Deejay On Stage

Diamo il benvenuto a Cristiano Turrini, fresco vincitore, lo scorso 22 agosto del concorso “Deejay on stage”. E’ stata un’estate particolare questa del 2020, ma sicuramente molto positiva per te. Che esperienza è stata?

Ma guarda questa è la domanda che mi stanno facendo di più in questi giorni, ma sicuramente confermo che è stata un’estate particolare, ricca di emozioni. Non me l’aspettavo. Non me l’aspettavo perché ci eravamo iscritti un po’ per gioco, pur avendo il mio progetto artistico e tutto quanto; (per gioco quindi inteso come senza pretese) eppure stare su quel palco è stato una sera dopo l’altra sempre più convincente, sempre più bello, sempre più emozionante. Un turbinio di emozioni, non so dirtene una in particolare però sicuramente un’estate che ricorderò da qui in avanti.

Kuala Lumpur, da oggi votabile all’interno della nostra playlist è un brano che racconta il tentativo di fuga da una storia d’amore finita ancora prima di nascere… come mai hai scelto proprio la città malese come sfondo di questo racconto?

Ma sì… (ride) guarda non c’è un riferimento personale in tutto questo in realtà. La scelta di “Kuala Lumpur” è venuta da sola. E’ incredibile: quando uno scrive da tanto tempo, io sono quasi dieci anni che scrivo canzoni, si immagina sempre il cantautore che si mette lì sul foglio che scrive le sue emozioni e così via. Sì c’è anche quella parte lì però c’è anche tecnica in alcuni momenti: per esempio più sono stimolato ed indirizzato più ho la capacità di scrivere su un argomento preciso; se hai la mente totalmente aperta diventa difficile anche decidere dove andare, diventa troppo dispersivo, enorme.

Cristiano Turrini
La cover ufficiale del nuovo singolo di Cristiano Turrini “Kuala Lumpur”

Io e il mio produttore ci siamo fatti trascinare da qualche suono, da qualche elemento in particolare che ci potesse dare appunto un’immagine, un qualcosa di nuovo, di diverso per raccontare una storia d’amore e non essere banale perché alla fine le cose da raccontare sono sempre le stesse. Già ambientarle in un posto così lontano e così diverso che ha cultura e suoni diversi lo ha già trasformato in una storia d’amore un po’ più particolare, ma in realtà è una storia d’amore normalissima.

Non solo cantante, perché in passato sei stato anche doppiatore per il telefilm di “Violetta”. Che ricordo hai del doppiaggio? Ti piacerebbe continuare anche quella strada?

In realtà non sono stato un doppiatore, lo sono ancora. Ultimamente ho fatto alcuni lavori per Warner Bros., sto facendo delle serie Netflix quindi in realtà continuamente faccio il doppiatore. E’ molto difficile entrare nel mondo del doppiaggio, perché è un mondo molto chiuso, particolare, però ho le mie situazioni. Oggi stesso sono stato chiamato per un ulteriore lavoro. Certo l’esperienza di “Violetta” è stata fichissima essendo stata una roba molto importante a livello di riscontro. Il doppiaggio mi accompagna sempre.

Sanremo è una tappa fondamentale per chi vuole fare musica; sei entrato tra i 60 finalisti di Sanremo Giovani nel 2016 e 2018 ma non è andata bene alla fine. E’ un capitolo chiuso per te Sanremo o ci riproverai? 

Per un cantante Sanremo non può mai essere un capitolo chiuso; è anzi la parola tabù. Uno ci deve assolutamente provare perché credo che quel palco sia veramente la realizzazione di un sogno; è l’esposizione massima che uno può avere perché anche se hai una tua fanbase, anche se ti conoscono, quando vai a Sanremo diventi mainstream ed iniziano a conoscerti un po’ tutti. Sarebbe bello perché ampli l’immagine su di te, gli ascolti che fai; è un tabù tra virgolette nel senso che ogni anno uno ci sbatte la testa. E’ difficile arrivare all’Ariston: puoi essere forte, bravo, avere un buon progetto ma alla fine ci sono talmente tante situazioni che entrano in gioco… poi ci vuole anche un po’ di fattore C (sorride) e speriamo in quest’anno…

Te lo auguro davvero, anche perché molto spesso ci sono artisti, un po’ come “la volpe e l’uva”, che non riuscendo ad arrivare sul palco dell’Ariston lo snobbano un po’…

No no, assolutamente non sono il tipo. Sono tutte esperienze importanti per la carriera di un artista. Anche rientrare già tra i 60 Giovani e non essere rientrato nei 12, ma anche non essere rientrato nei 60 come in passato sono esperienze importanti. Ormai mi aspetto tutto da tutti e tutto da tutto, non ho freni, come va, va. Incrociamo tutto.

Nel 2018 sei stato anche co-autore del brano “Sconnessi” poi candidato ai Nastri D’Argento come “Miglior brano originale”. Ti piacerebbe scrivere nuovamente per il cinema e nel caso quale sarebbe il tuo film perfetto da raccontare in musica?

E’ stata un’esperienza spaziale. Sentire la canzone al cinema e vedere il tuo nome sul maxischermo è stato già molto, molto bello; andare poi anche alla première del film è stata un’emozione forte. Scrivere per qualcosa in particolare, come ti dicevo prima, mi aiuta anche se spesso le colonne sonore sono tratte da canzoni già scritte, quindi si prende una canzone famosa e la si inserisce nel film perché ci sta bene, perché può essere anche il titolo del film (ndr come in questo caso). Di “Sconnessi” noi sapevamo la trama, di cosa trattava e quindi abbiamo costruito la canzone secondo noi adatta che per fortuna è andata bene. Se stringi il cerchio della mente, delle cose da dire puoi essere più vincente. E’ un’esperienza che rifarei anche domani; mi piacerebbe riprovare per una commedia all’italiana tipo “Perfetti sconosciuti” come ha fatto Fiorella Mannoia.

In conclusione c’è una data di uscita per un album vero e proprio?

Allora non c’è una data ufficiale ma c’è un percorso partito da Kuala Lumpur. Stiamo preparando i nuovi singoli che sono praticamente quasi tutti pronti. Se tutto va bene il lavoro dovrebbe uscire intorno a marzo/aprile dell’anno prossimo per avere la possibilità di portarlo in giro la prossima estate qualora la situazione sanitaria sia completamente finita.

Per leggere l’intervista a Matteo Markus Bok clicca qui. Appuntamento con la Hit Chart Top 20 ogni lunedì in diretta dalle 20.00 alle 22.00 su SPREAKER e sul nostro sito ufficiale.

Matteo Magazzù

Speaker e attore romano, ama la musica, il teatro, l'arte, il cinema, la televisione.

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