Anche Hera è stata una delle protagoniste della nostra puntata della Hit Chart Top 20, nella quale ci ha presentato il suo nuovo singolo “Il Duca Bianco”.
Ispirato chiaramente a David Bowie, Hera, oltre a raccontarci del suo nuovo brano, ci ha parlato delle sue ispirazioni, del pubblico e della cultura musicale all’estero rispetto all’Italia e di come proseguirà la sua carriera in questo periodo.
Ecco quello che ci ha raccontato Hera:
“Diamo il benvenuto a Hera! Il 12 marzo è uscito in radio il tuo nuovo singolo “Il Duca Bianco”, omaggio al grandissimo David Bowie. Come è nato il brano?”
E’ nato in una mattina di Dicembre anche se non sapevo cosa avrei scritto. Ero negli studi di Cantieri Sonori, l’etichetta romana con la quale collaboro; sono entrata in studio, ho messo mano al groove, alla parte armonica, e il testo è venuto di conseguenza. Ho immaginato la scena in cui il Duca Bianco mi tendeva la mano, come dico all’inizio del brano, e quel Duca Bianco era proprio Davide Bowie.
“Oltre quindi a Bowie, quali sono quindi i tuoi artisti di riferimento? C’è qualche artista che ammiri particolarmente in Italia? Il tuo nome d’arte da cosa deriva?”
Sting, Stevie Wonder e Pentatonix sicuramente se vogliamo rimanere in ambito internazionale, mentre per l’Italia adoro moltissimo il cantautorato di Lucio Dalla, Pino Daniele, Fabrizio De André; mentre per quelli più attuali, che altrimenti dicono che parlo solo di artisti vecchi, avendo un animo vintage, mi piace molto il cantautorato femminile come Levante. Il nome è nato nel 2016, durante un viaggio in Inghilterra, più precisamente nella contea di Norfolk, citata in “Life on Mars” da David Bowie.
Passeggiavo per le strade di Norwich e sono stata folgorata da questo nome della mitologia greca. Sono appassionata oltre che di musica, anche di mitologia greca e dato che mi faccio molti film mentali, la mitologia in generale mi aiuta molto (sorride). Mi piace molto che diverse storie legate a queste divinità umanizzate, fossero unite, come mezzo di comunicazione già molto valido al tempo, dalla musica. Ho scelto quindi la regina dell’Olimpo, puntando direttamente in alto.
“Nella tua carriera hai avuto già possibilità di lavorare all’estero in specifico Svizzera, New York e Inghilterra. Come trovi la situazione artistica e musicale in Italia rispetto a questi altri paesi?”
Dal punto di vista musicale ci stiamo riprendendo, ho visto uno spiraglio di luce. Viaggiare molto all’estero mi ha aperto molto la mente e penso che qui in Italia potremmo fare molto di più. Ma vi dirò, in tutta onestà, che all’estero siamo guardati con molto rispetto: dire all’estero che si è musicisti, artisti italiani dà un certo spessore, essendo la patria del bel canto, dell’arte e della cultura. C’è una rilevanza molto importante; mi hanno trattato sempre molto bene, con un occhio di riguardo. Purtroppo siamo noi stessi a non valorizzarci molto spesso.
“Come stai cercando di progettare il tuo futuro per i prossimi mesi? Riguardo album e prossime uscite di brani? E per quanto riguarda i live?”
Sto procedendo un passo alla volta, rimanendo in equilibrio e stabilità, perché ne ho bisogno soprattutto in questo periodo storico. Sto lavorando sul mio materiale originale, approfittando del fatto che i live non si possono fare. Uscirà un EP il prossimo autunno con i miei brani, perché ho bisogno di esprimermi. Il live mi manca come l’aria, ma finché non ci saranno delle linee guida da poter seguire è tutto in standby, anche se sto preparando dei live in streaming nel frattempo.
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