Iuman: “Anche se non è tutto ok, il mio consiglio è sempre che il rap sia di tutti.”

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Tra i protagonisti della puntata della Hit Chart Top 20 di fine marzo, c’è stato anche Iuman che ci ha presentato il nuovo singolo “Ok?”.

Ma è davvero tutto ok? Iuman ce lo racconta parlando della scena musicale rap attuale, dei suoi progetti e di quello che si aspetta dalla musica per il suo futuro, non come semplice hobby, bensì come un lavoro, come è giusto che sia.

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Ecco la cover ufficiale del nuovo singolo di Iuman dal titolo “Ok?”

Ecco quello che ci ha raccontato Iuman:

“Siamo in compagnia di Iuman per parlare del nuovo singolo “Ok?” che è il tuo sfogo in musica per dire che in realtà “non è tutto ok”… ti va di raccontarci come è nato il brano?”

Il brano, come molti degli ultimi, era un’idea che mi frullava in testa da diverso tempo. La decisione di lavorarlo al meglio è nata quando si sono inasprite di più le regole di anticontagio, vedendo il mio sogno, quello del concerto, sempre più lontano. Speravo in uno spiraglio con una luce in fondo al tunnel ed invece niente, e vedere come la musica venga calpestata senza problemi mi ha fatto urlare che ‘non è tutto ok’, anche guardando indietro, con situazioni complicate anche prima di questa situazione.

Non è ok a livello organizzativo, per il mio futuro, ma riesco a tenere botta con qualche altro lavoro momentaneo, ma ho bisogno e voglia di mangiare di musica. Purtroppo l’anno scorso avevo iniziato a girare tanto e la mancanza del pubblico si sente tanto e sembra abituarcisi. Il ché non vuol dire che appena sarà possibile, non ci sarà una grande voglia e volontà di rivivere quelle emozioni del live, almeno me lo auguro.

“Tu hai detto “Voglio distaccarmi da quelli che hanno scelto la via del lavoro fisso e del rap come hobby. Per me è sempre stato l’opposto: fai il rap nella vita, e nei momenti brutti risolvitela.”  Tu credi cambierà mai questa concezione dell’arte in Italia?”

Penso di sì. Se i giovani fanno pressione anche su questa cosa, la concezione potrebbe cambiare. Non mi aspetto che venga calata dall’alto, né tantomeno dalla gerarchia del settore, ma ho visto tanti movimenti nascere. Ho amici tecnici tra “Bauli in piazza”, io stesso ho partecipato ad “Ultimo Concerto” in un circolo di Cremona, quindi penso che sarebbe da stupidi, in un’occasione in cui escono tante contraddizioni, non sfruttarle al meglio per cambiare qualcosa.

Molte persone però hanno perso la voglia, le forze e le energie di volerlo fare; persone che prima erano professioniste e che vista l’età avanzata hanno avuto, giustamente, difficoltà a doversi reinventare, rispetto a me. Da quando avevo quindici anni che respiro musica e spero di viverci per sempre e questa situazione mi fa sentire davvero male, a differenza di altri che lo fanno tanto per. Oltre a considerare tutto l’aspetto di club e ristorazione che non riuscirebbero al momento a dare assolutamente una mano alla musica.

“A gennaio 2021 è uscito “Storia di un blindato” che insieme a “Ok?” è l’inizio del nuovo percorso discografico. Cosa dobbiamo aspettarci dai prossimi singoli? Quale sarà il mood poi dell’album e dei brani?”

A me piace fare sempre tutto, ma nei prossimi progetti mi dovrò un po’ limitare. Sto facendo delle cose legate ancora al momento in cui le ho scritte a suo tempo. Non voglio fare spoiler ma il mio album avrà sicuramente un mood, non nato a monte, ma che deriva da quello che poi scrivo e che vedo effettivamente ha una coerenza. Ci sarà una linea comune anche con le persone che verranno coinvolte nel progetto.

“Sei giovanissimo, classe ‘98, ma cosa ne pensi della scena attuale rap italiana? Quali sono i tuoi modelli, gli artisti a cui ti ispiri? C’è invece qualcuno che secondo te dovrebbe smettere di fare rap?”

No questo non lo auguro a nessuno! Anzi io lavoro anche con gruppi di ragazzi che vengono convogliati in gruppi musicali e il mio consiglio è sempre quello che il rap sia di tutti; ma non vi dirò chi non mi piace! C’è stata un’evoluzione della scena rap italiana e la dimostrazione lo sono alcuni artisti come Madame che sono sicuramente la chiave del cambiamento. Per un po’ di tempo si era fermata la macchina delle idee del rap, ascoltando altri generi o alcuni generi musicali molto contaminati. Non mi fermo solo alla musica rap, ma è importante ascoltare ed essere contaminati da vari generi.

Per recuperare tutte le interviste passate clicca qui. Appuntamento con la Hit Chart Top 20 ogni lunedì in diretta dalle 20 alle 22 su SPREAKER e sul nostro sito ufficiale.

Matteo Magazzù

Speaker e attore romano, ama la musica, il teatro, l'arte, il cinema, la televisione.

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