Una puntata ricca quella andata in onda per il consueto appuntamento settimanae della Hit Chart Top 20, che ha ospitato Il Cairo, giovane cantautore milanese.
Il Cairo ci ha raccontato di come è nato “90 circolare destra”, il suo ultimo singolo, oltre all’amore per Milano, la musica, le sue influenze musicali e tutti prossimi progetti futuri.
Ecco quello che ci ha raccontato Il Cairo:
“Siamo in compagnia de Il Cairo per parlarci di “90 circolare di destra”, dedicata in qualche modo proprio alla linea milanese, che è una fucina di racconti continui proprio la sera, a tratti anche pericolosi. Cosa ti ha spinto a scrivere questo brano?”
In realtà l’ho scritto tanti anni fa. Essendo nato in un quartiere che si affaccia sul tragitto di questo autobus, lo prendo da quando sono piccolo. A un certo punto, ho pensato di fare un pezzo che celebrasse Milano e ho pensato che la 90 fosse il luogo più sincero, più vero, anche se spesso, purtroppo, è oggetto di cronaca e di episodi non molto piacevoli. Ho voluto fare un pezzo che la omaggiasse come un luogo di incontro di mondi diversi, più che un luogo di criminalità e furti.
“Anche il tuo nome d’arte è molto particolare e interessante, Il Cairo, come la capitale d’Egitto. Come mai hai scelto questo nome? Connotati molto mediterranei e quindi quali sono le tue influenze musicali, i tuoi artisti di riferimento?”
Mi piace tantissimo il mondo Nordafricano e questo è il primo fattore per cui Il Cairo ho pensato fosse il nome giusto per il mio progetto. E’ un nome che mi è venuto tanti anni fa in un periodo in cui si parlava moltissimo dei naufragi nel canale di Sicilia. Io ero rimasto molto toccato da quegli episodi. Ricordo di essere stato diverso tempo davanti all’atlante che ho in camera mia, a guardare il Mediterraneo. Ho preso un righello, ho tirato una riga che seguisse tutta la Penisola italiana per vedere dove andavo a finire dall’altra parte del Mediterraneo e sono finito precisamente a Il Cairo.
Mi piaceva come suono, come mondo. Ho pensato di fare questo procedimento opposto: se le persone vengono in Europa e scappano da una situazione di difficoltà, io vorrei fare il contrario. Sicuramente anche le influenze musicali africane e nordafricane hanno contribuito e il nome calza a pennello.
“Parliamo anche del videoclip di “90 circolare di destra”, che vede protagonisti Sara Toselli e Roman, il famoso “Rosario” che da 10 anni opera in Porta Venezia. Ma per chi non fosse di Milano, chi è Roman? A chi è venuta l’idea di questo videoclip?”
Un personaggio che vedi sempre e che da anni circola sempre nelle stesse zone. Roman è esattamente tipo ‘il Mago Guarda” di Roma. Insieme ad un mio amico, siamo diventati suoi amici durante le varie serate che abbiamo fatto in Porta Venezia. Questo mio amico che è regista e fotografo ufficiale della copertina del brano, ha pensato che Roman fosse la persona perfetta all’interno del videoclip del brano. L’idea è nata tutta da Enrico Recalcati, il mio amico regista, che voleva fare un video in cui emergessero questi rapporti inespressi e che possono esserci su qualsiasi mezzo di trasporto, in particolare sulla 90. Quanti incontri, non incontri, possono avvenire. Enrico l’ha tradotta visivamente in maniera fantastica.
A gennaio del 2020 avevi annunciato un tour di dieci date, compreso il Circolo Magnolia di Milano. Sei riuscito a farle tutte prima del blocco? Anche per te, cosa ne pensi della manifestazione in piazza dei bauli di sabato; si smuoverà qualcosa?
Purtroppo no; sono riuscito a fare la data al Circolo Magnolia insieme ad altri gruppi molto bravi ed è stata bellissima, ma ho dovuto tagliare a metà da inizio marzo. L’ultimo concerto è stato il 22 febbraio, quando c’era già il panico e poi la chiusura definitiva. Spero vivamente che la situazione si possa sbloccare al più presto. Ho avuto però la fortuna di suonare a Ottobre a Torino dove ho conosciuto diverse persone e sono entrato in DNA Concerti e Eventi, un’agenzia booking di Roma molto buona.
Io non vedo l’ora di tornare a suonare con loro e mi auguro al più presto che si capisca che anche gli spettacoli sono un bene primario. La musica, il teatro, la cultura è qualcosa di cui abbiamo bisogno tutti, ovviamente nei limiti della sicurezza che ci deve essere in ogni cosa. Lo dico da spettatore, da ascoltatore, faccio proprio fatica a non andare a un concerto da così tanto tempo.
“Per il futuro, ahimè così incerto ancora, tu però come ti stai muovendo? Come stai progettando il tuo percorso musicale prossimo?”
Al momento non abbiamo annunciato ancora nulla, ma posso dire che a brevissimo ci saranno delle sorprese, delle nuove uscite.
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