Meazza: “Per me la musica è come una terapia e così è stato anche per “Le parti peggiori””

Meazza

L’ultima puntata della Hit Chart Top 20 è iniziata con l’ospitata di Meazza, (sì proprio come lo Stadio!), il giovane cantautore che ci ha presentato “Le parti peggiori”.

Con Meazza abbiamo cercato di scoprire quali sono gli aspetti peggiori in una relazione, sia nel partner che in se stessi, delle sue influenze musicali e dei risultati sorprendenti del Love Test, legato in modo ironico a “Le parti peggiori”.

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Ecco la cover ufficiale del nuovo singolo di Meazza “Le parti peggiori”.

Ecco quello che ci ha raccontato Meazza:

“Diamo il benvenuto a Meazza, che come dici tu sui tuoi social ‘è come lo stadio’. Siamo qui per parlare di cose belle e quindi del tuo nuovo singolo “Le parti peggiori”, uscito il 19 marzo. Di cosa parla questo brano?”

A proposito di cose belle di cui parlare, parliamo di “Le parti peggiori” (ride)… A parte gli scherzi, nel brano c’è un senso di speranza. E’ autobiografico e l’ho scritto in un momento di introspezione. Per me la musica è come una terapia; quando scrivo ho sempre bisogno di tirare fuori qualcosa da me stesso, andando a scavare. “Le parti peggiori” parla fondamentalmente di relazioni tossiche.

“Tu dici “abbiamo dato il meglio per fare del peggio”. Cosa intendi con questo e qual è la tua ‘parte peggiore’ e quella che proprio non sopporti nel partner?”

Credo di aver capito da me stesso che la parte peggiore, quella che non sopporto, ma in cui è facile cadere, è la poca sincerità, da intendere non come ‘vado a giocare a calcetto’ e poi uno va a fare un’altra cosa. Essere sinceri con se stessi in base a ciò che si prova, a quali sono le proprie idee anche in una relazione.

“Abbiamo dato il meglio per fare del peggio” non vuole essere un puntare il dito contro nessuno. Senza rendersi conto alle volta capita che si ‘lotti’ per cercare di prevaricare l’altro, dimostrando di voler affermare solo se stessi, senza essere generosi verso il prossimo, che poi dovrebbe essere il principio di una relazione. Ci siamo impegnati a vincere sull’altro, sbagliando.

“Brano che seppure con una tematica, non propriamente positiva, viene raccontato su un’onda piacevole di elettro-pop. Quindi volevamo chiederti quali sono i tuoi artisti di riferimento? Chi ti ha cambiato la percezione della musica?”

Tanti artisti davvero. Ho un approccio eclettico nella musica, non prediligendo un genere unico. Sicuramente mi hanno molto ispirato i cantautori italiani storici, in primis De Gregori, Guccini e De Andrè; in secondo momento qualcuno un po’ più grande di me, ma non troppo come Coez, che nel suo album “Faccio un casino”, mi ha fatto riflettere sul fatto che alcune cose nella musica italiana stavano cambiando. Mi ha fatto riflettere su delle mie predisposizioni adatte per volermici buttare a capofitto.

Anche per quanto riguarda il mood del brano, come dicevo ascolto di tutto dall’elettronica, al pop, al rock e così via. Abbiamo deciso di dare questo vestito a “Le parti peggiori” insieme al mio produttore Ioska Versari e alla sua etichetta Flebo Records, volendo creare un contrasto tra la pesantezza della tematica trattata e la leggerezza della veste elettropop. Era un gioco che ci piaceva fare “scuotendo con le parole ed accogliendo con il suono”.

“Nel videoclip ufficiale tu vieni ricoperto da diversi elementi liquidi che in qualche modo sporcano l’amore, ma che a sua volta può essere anche ripulito… Come è nata l’idea?”

E’ nata principalmente ad un’idea che avevo io, slegata dal brano: avevo voglia di un video nel quale dall’esterno della ripresa ricevessi delle cose addosso, facendo entrare in campo delle mani femminili. Ci avevo pensato un anno fa circa, ma non legata a questo brano; nel momento in cui abbiamo deciso di realizzare il video il mio produttore mi ha detto di mettere in atto l’idea che avevo avuto e mi ci sono messo subito a lavorare.

Ci si sporca con questi liquidi, che rappresentano tutto quello che può succedere durante un litigio o quando ti additano dall’esterno con etichette che non ti appartengono; con i colori che però in qualche modo vogliono sdrammatizzare un po’ la metafora. Sul finale poi appunto c’è il senso di speranza che se c’è il giusto sentimento, tutto si può lavare via.

“Hai legato a questo brano anche un divertentissimo LOVE TEST, per testare in qualche modo il rapporto di coppia in modo ironico… Hai già avuto modo di fare una statistica?”

(sorride) In realtà il LOVE TEST è una roba simpatica per coinvolgere chi lo fa ad ascoltare il brano. In realtà al momento non stiamo ancora raccogliendo le risposte date; devo chiedere a chi gestisce il sito se si possono recuperare perché sicuramente potrebbero esserci delle risposte molto divertenti. Ma principalmente appunto l’intento è quello di dare un po’ di spensieratezza, soprattutto in questo periodo.

Per recuperare tutte le interviste passate clicca qui. Appuntamento con la Hit Chart Top 20 ogni lunedì in diretta dalle 20 alle 22 su SPREAKER e sul nostro sito ufficiale.

Matteo Magazzù

Speaker e attore romano, ama la musica, il teatro, l'arte, il cinema, la televisione.

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