Il giovanissimo artista Ortel è stato nostro ospite durante la puntata della Hit Chart Top 20 live da Sanremo, nella quale ci ha raccontato del suo singolo “Nostalgia”.
Oltre a raccontarci di come sia nato il suo singolo, Ortel ci ha parlato del suo lavoro come graphic designer che influisce anche nella sua musica, della reazione dei genitori alla scelta di questa carriera, del suo pensiero sui talent show e sulle possibili collaborazioni future.
Ecco cosa ci ha raccontato Ortel durante l’intervista:
“Diamo il benvenuto ad Ortel che proprio questo venerdì 10 dicembre, ha pubblicato il suo singolo “Nostalgia” autobiografico che racconta, come dal titolo, del sentimento della nostalgia per qualcosa perso. Come è nato questo brano?”
La cosa buffa è che questo è stato uno dei primi brani scritti, ma è stato pubblicato molto tempo dopo; perché per me era importante che avesse la giusta estetica. Grazie ad Andrea Pazzoni e Gotham Dischi sono riuscito ad avere la migliore versione di “Nostalgia”, nel quale ripenso a varie situazioni successe nel passato che non voglio vivere come un rimorso. E’ importante non lasciarsi passare davanti occasioni per poterne poi parlare al presente senza rimpianti.
“Già a 5 anni hai iniziato a suonare la batteria e le percussioni, ma nella tua famiglia di avvocati, medici e architetti, quanto è stato difficile insistere sulla carriera musicale? Quando hai capito che sarebbe stata quella la tua strada?”
Non c’è stato tanto un ostacolo da parte loro, quanto più che altro una paura per un percorso che spesso è incerto e che presenta diverse problematiche. Io accompagno la musica con il mio lavoro di graphic designer comunque, grazie al quale tra l’altro sono molto felice di aver disegnato tutte le copertine dei miei singoli. Più che un ostacolo c’era la paura dei miei genitori ma soprattutto all’inizio della mia carriera; ora è tutto più semplice devo dire.
“Sei anche graphic designer: ti occupi quindi anche tu delle copertine dei tuoi singoli? Se dovessi rappresentarti con un’immagine, un disegno, come disegneresti la tua musica?”
Direi proprio con la copertina di “Nostalgia”, ovvero la stilizzazione di un omino che suona il pianoforte. Lo stesso disegno ce l’ho anche tatuato sull’avambraccio sinistro. Direi che quello mi rappresenta al massimo.
“Quali sono i tuoi artisti di riferimento? Con chi ti piacerebbe collaborare per un duetto in futuro?”
Quest’anno specialmente ho scoperto e riscoperto i Pinguini Tattici Nucleari, che trovo strepitosi. Tra l’altro ho scoperto che hanno registrato molti brani nello stesso studio dove io ho registrato “Nostalgia”, quindi è stato come un segno per me. E tra tutti anche Blanco, anche se devo dire al momento sono stato battuto sul tempo da Mahmood per Sanremo… mi ha chiesto di fargli la gentilezza ed ho ceduto (sorride).
“Sei giovanissimo, classe 2001, e come saprai ormai la musica sembra essere completamente invasa dai talent che dettano un po’ legge sul mercato musicale. Qual è il tuo giudizio sui talent show? Pensi in futuro di parteciparci?”
Ho tentato l’anno scorso di partecipare ad X Factor, arrivando al secondo pre casting, quello appena prima delle audizioni. Inizialmente ero sempre stato affascinato e tentato di partecipare ai talent, ma dopo l’esperienza di quest’anno ho visto che comunque facendo da solo, tra pubblicazioni, live e promozione, almeno qui a Napoli e al sud ho creato il mio pubblico, facendo dei bei numeri.
I talent sono un’arma a doppio taglio secondo me, perché ci sono anche tanti ragazzi molto validi e bravi che per diverse cause non riescono ad entrare, anche a causa dell’alto numero di richieste che ogni anno ci sono. Penso che i talent siano però un’ottima vetrina e io stesso, se fossi entrato ad Amici piuttosto che ad X Factor, o lo stesso Sanremo Giovani, non avrei cambiato il mio modo di fare musica ma semplicemente avrei avuto la possibilità di far conoscere la mia musica a più gente possibile.
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