Aura: “Spesso si passano notti insonni a cercare possibili soluzioni per le relazioni e la mattina ci si ritrova con delle occhiaie grandi come ‘Gondole'”

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Direttamente dall’altra parte dell’Oceano, abbiamo avuto il piacere di conoscere Aura, che dall’America ci ha raccontato del suo nuovo singolo “Gondole” nell’ultima puntata della Hit Chart Top 20.

Oltre a raccontarci del suo ultimo singolo, con Aura abbiamo parlato delle sue influenze musicali, dell’originalissimo videoclip e dei suoi studi musicali fatti a Milano, che però potrebbero proseguire anche all’estero…

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Ecco la cover ufficiale del nuovo singolo di Aura dal titolo “Gondole”

Ecco quello che Aura ci ha raccontato durante l’intervista:

“Abbiamo il piacere di avere con noi Aura che ci presenta il suo singolo “Gondole” uscito il 4 marzo nel quale tu paragoni alcuni sentimenti ed emozioni che non scorrono leggere come le gondole, ma anzi si trascinano come delle zavorre. Come è nato il brano?”

Il brano è nato perché stavo descrivendo una fase della mia vita nella quale una relazione stava mutando e cambiando, cercando di capire che nuove forme dare a questo rapporto, senza graffiarsi o farsi troppo male. Quando si attraversano queste situazioni molto spesso si passa tante notti a cercare una soluzione, facendo le ore piccole e da qui è nata “Gondole” che ho associata alle occhiaie sotto gli occhi quella mattina, quando mi sono specchiata.

“Ci sono due cose che ci hanno incuriosito nel testo ovvero che hai creato una similitudine tra le gondole e le occhiaie insonni e che avendo fatto lo scientifico non puoi spiegarlo. Ci racconti meglio queste due immagini molto focalizzate e a fuoco?”

Penso di utilizzare nella mia scrittura una tendenza ad usare molte immagini per ricreare delle suggestioni e delle emozioni. Volevo rappresentare ancora meglio l’incapacità di trovare, alle volte, delle risposte o anche addirittura la paura stessa nel darle e ho trovato la ‘scusa’ nell’aver ‘fatto lo scientifico’: ho studiato numeri, calcoli e non sono brava a dare risposte e non so bene come fare a parlare.

“Tra l’altro, pur essendo giovanissima, il sound di questo brano si rifà molto agli anni ‘80. Chi sono quindi i tuoi idoli musicali, gli artisti di riferimento? E con chi ti piacerebbe collaborare per un duetto?”

Mi piace molto pescare qualche spunto dagli anni ’80 e da quel sound, ma non è la mia musica preferita, perché ascolto principalmente altri generi e artisti quotidianamente. Mi piace però inserire però ogni tanto inserire nei brani qualcosa di cui ho un po’ di nostalgia, che magari non ho vissuto, come appunto quegli anni.

Io sono una grande appassionata di cantautorato, di quello storico in primis, ma anche di quello dei nostri tempi, mettendoci dentro anche il rap un po’ poetico di un Dargen D’Amico, di Mecna, di Jovanotti e mi piace molto anche il pop francese di oggi, facendo un po’ un mix tra i generi, all’interno della mia playlist di ascolti.

“Anche nel videoclip del brano poi si racconta la fatica di un amore che si cerca di portare avanti, tra neve, canoa e i colori in contrasto tra il fucsia e il bianco della neve. Come è nata l’idea del videoclip? E’ stato difficile effettivamente girarlo?”

L’idea è nata dal fatto che volevo creare un contrasto con il testo, che comunque ha un lieto fine, creando qualcosa di originale, divertente e che mi facesse tornare un po’ indietro nel tempo, come la persona che sono adesso che si guarda indietro con gli occhi un po’ simpatici e di tenerezza. Così mi è venuta l’idea di trasportare con un po’ di difficoltà questa canoa in montagna, descrivendo queste fatiche nei rapporti, che sembrano illogiche alle volte, ma che possono anche servire.

Non è stato molto difficile girarlo in realtà: mi sono messa d’accordo con il rifugio dove sarei dovuta arrivare se mi potevano portare in cima con la canoa e poi con il videomaker ci siamo molto divertiti a caricarmi sulla neve la canoa, perché divertirsi è la prima parola d’ordine sempre.

“Hai studiato a Milano, canto e pianoforte, dedicandoti poi alla scrittura proprio dei tuoi brani. E sappiamo che ora sei anche negli USA, per studiare. Stai integrando studi musicali all’estero? Ti piacerebbe studiare musica anche in un’altra parte del mondo?”

Mi incuriosisce in generale, approfondire la cultura e la musica degli altri paesi. Non sono qui proprio per questo motivo, ma sicuramente mi piacerebbe provare a mettere un po’ il naso in questa nuovissima realtà. Spero di farvi sapere nei prossimi giorni come funziona e gira un po’ qui da vicino l’industria musicale.

Per recuperare tutte le interviste passate clicca qui. Appuntamento con la Hit Chart Top 20 ogni lunedì in diretta dalle 20 alle 22 su SPREAKER e sul nostro sito ufficiale.

Matteo Magazzù

Speaker e attore romano, ama la musica, il teatro, l'arte, il cinema, la televisione.

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