Nell’ultima puntata della Hit Chart Top 20 è stato nostro ospite Giovari che ci ha presentato il suo ultimo singolo “Resina”.
Con Giovari abbiamo parlato anche delle sue collaborazioni con Marco Guazzone ed EMA, di come è nato il suo nome d’arte e qual è il suo significato, dei suoi prossimi progetti discografici e di come l’essere ingegnere e musicista possano convivere nella stessa persona.
Ecco quello che ci ha raccontato Giovari durante l’intervista:
“Abbiamo il piacere di conoscere Giovari che ci porta il suo ultimo singolo “Resina”, uscito ad inizio ottobre. Ci racconti di com’è nato questo brano? Cosa rappresenta questa resina?”
La resina per gli alberi rappresenta l’elemento che lo protegge da tutto e da tutti. Alcune persone che ci sono nelle vita, sono un po’ come la ‘Resina’: ci sconvolgono la vita, ci fanno cambiare convinzioni ed idee e molto spesso ci proteggono dal male che la vita ci dà. Mi auguro che tutti quanti possano avere una persona resina nella propria vita, perché io l’ho trovata e possono essere anche più di una e ti cambia decisamente la vita.
“Tra gli autori di questo brano ci sono anche Gianni Pollex e il nostro amico Marco Guazzone. Com’è stato lavorare con loro? Con chi ti piacerebbe collaborare in futuro anche per un duetto?”
Marco è un cuoricino davvero; non che Gianni non lo sia, ma con Marco ed EMA, un altro ragazzo stiamo facendo un trio per portare in giro i nostri brani e la nostra musica. E’ stato un onore lavorare con Guazzone e Pollex perché sono due persone fantastiche e professionali; inoltre abbiamo creato questo legame pazzesco ed è veramente bellissimo fare musica con loro e spero di continuare a farla ancora per tanto tempo. Forse ora come ora mi piacerebbe collaborare ancora di più con Marco Guazzone proprio perché quando suona il piano nelle mie canzoni è qualcosa di incredibile.
“Come è nato il nome d’arte di Giovari? Qual è il suo significato?”
Senza volerlo siete stati i primi ad azzeccarlo con l’accento. Inizialmente pubblicavo i miei brani con il mio nome di battesimo, poi ho cambiato etichetta e fatto diverse esperienze artistiche così ho deciso di dare una svolta anche al nome per la mia carriera. Da anni un mio amico mi chiama Giòvari o giòvane alle volte, rispetto a Giovanni che forse è un po’ più articolato. Visto che è anche il mio nickname su IG ho deciso di prenderlo ma di dargli meno internazionalità nel suono, spostando l’accento con Giovari.
“Il lavoro artistico molto spesso si dice non vada a braccetto con una mentalità più scientifica e matematica… Come sei riuscito tu ad unire la tua passione per la musica all’ingegneria?”
Può essere assurdo, ma io sono riuscito a fare musica così bene nella mia vita proprio grazie ad ingegneria: uscivo dal Politecnico e andavo a sfogare con la musica tutte le mie ansie ed angosce e schemi di ingegneria che mi ingabbiavano. Nella musica invece ero libero totalmente, senza regole e potermi esprimermi al meglio attraverso la musica, nonostante io sia molto introverso. La musica per me è un’energia e necessità e grazie alla stessa riesco ad esprimermi al meglio, andando a scavare anche negli aspetti più profondi.
“Quali sono i tuoi prossimi progetti? Cosa ci puoi anticipare? Sanremo potrebbe essere un capitolo che ti interessi?”
Stiamo portando avanti questo progetto con Marco Guazzone ed EMA, dato che siamo sotto l’etichetta di Valentina Spada, e ci stiamo facendo conoscere in giro portando la nostra musica un po’ ovunque. Sto cercando di organizzare anche in acustico per promuovere il mio brano a Torino e d’intorni e speriamo di poter fare grandi cose.
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