Gennaio si è concluso con un’altra puntata straordinaria della Hit Chart Top 20 che ha avuto tra i suoi ospiti anche Nora, in occasione dell’uscita radiofonica del singolo “Bloody Mary”.
Nora, oltre a raccontare il nuovo brano e l’importante messaggio contenuto all’interno, ci ha raccontato anche della sua esperienza con Sanremo Giovani ed Ama Sanremo e della collaborazione con Leonardo Pieraccioni per il film “Un fantastico via vai”.
Ecco quello che Nora ha raccontato ai nostri microfoni:
“Siamo in compagnia di Nora, qui per parlarci di “Bloody Mary” in radio dal 15 gennaio. Un brano con un messaggio molto importante per sensibilizzare ancora nel 2021 sulla libertà di amare chi si vuole… Alcuni piccoli passi forse sono stati fatti ma c’è ancora da doverlo sottolineare, no?”
Io rispetto la diversità di pensiero, ma ho sentito la necessità di esprimere il mio punto di vista ed ho cercato un modo originale e delicato di farlo attraverso la musica. “Bloody Mary” è un brano appunto contro l’omofobia ma anche un invito a chi si sente condizionato e dà molto peso ai giudizi altrui. Credo che repetita iuvant comunque (ride).
Mi ha fatto piacere affrontare questa tematica anche perché ho diversi amici e amiche omosessuali e quindi è una tematica che, se anche indirettamente, sento molto vicina. Ho assistito a diverse situazioni, parlando poi con queste persone, ho sofferto anche io, perché purtroppo c’è ancora oggi chi vede l’omosessualità come un difetto o una malattia. Da qui è nata l’esigenza di esprimere appunto il mio punto di vista.
“In specifico come è nato “Bloody Mary”? E come mai hai deciso di chiamarlo proprio con il nome di un cocktail?”
Anche se ultimamente di cocktail non ne beviamo più stando chiusi a casa (sorride), il titolo in realtà deriva da Mary, che comunque ricorda anche il nome della Regina, una delle due ragazze della coppia che non si sente pronta ad affrontare questa relazione poiché condizionata da vari agenti esterni. Poi nel finale del brano dico “è rosso sul parquet / è solo Bloody e poi pulisco” si va ad intendere come dire “purtroppo non ti senti ancora così convinta ad affrontare l’ambiente circostante” e rimane solo un Bloody Mary, anche se avrei voluto qualcosa di più con te.
Mi piaceva giocare con la storia del cocktail anche nel videoclip, dove si vedono le due ragazze in un bar a sorseggiare il loro cocktail. Vuole essere un invito ulteriore a vivere liberamente e tranquillamente le proprie emozioni nella quotidianità. Cercare di non ascoltare tutte le negatività come canto nel ritornello “No non ascoltarlo / è solo un altro stupido pretesto / se tenta di aggiustarti, tu corri ad abbracciarmi / e bevi questo Bloody che la vita non ci aspetta”. Nessuno deve essere così importante per decidere la nostra vita e condizionare la nostra esistenza; ognuno deve sentirsi libero di vivere la vita come meglio crede.
“Hai partecipato diverse volte alla gara per Sanremo Giovani, arrivando quasi ad un passo dalle finali, ma senza concretizzare il sogno dell’Ariston. Continuerai a provarci nei prossimi anni o è un capitolo chiuso? Cosa ne pensi delle polemiche sull’edizione in arrivo?”
No, no! Anzi mi piacerebbe… speriamo! La speranza è l’ultima a morire! (ride) Nel 2015 sono arrivata tra i primi 60 semifinalisti con un brano che mi ha permesso di arrivare davanti alla commissione artistica. Nel 2018 invece ho fatto Area Sanremo, tra i 70 finalisti. Dal 15 di gennaio tra l’altro è anche online il singolo “Per nome”, brano portato per Ama Sanremo 2020, e che parla di lockdown, dato che è stato scritto in questo ‘magico’ periodo (sorride).
Racconta di un rapporto interpersonale complicato in una coppia, con un invito a parlare nelle relazioni. Nel ritornello infatti dico “Chiamami per nome solo se smetti di fingere, / che vada tutto bene quando il peggio sta per nascere”, ovvero dare importanza al nome, che per me non è fine a se stesso, ma rappresenta la propria personalità e tutto quello che uno è; non è soltanto un semplice nome, ma porta con sé tutto quello che ogni individuo è.
“Nel 2013 hai avuto la possibilità di scrivere dei brani anche per “Un fantastico via vai”, film diretto da Leonardo Pieraccioni. Che esperienza è stata scrivere per il cinema? Come è avvenuto l’incontro?”
Eh sì, mi piace tantissimo! E’ più difficile in realtà perché ovviamente sei vincolato giustamente al copione, c’è una sceneggiatura, hai delle tracce, dei frames del film, quindi non puoi scrivere secondo la tua ispirazione ma devi contestualizzare. Mi piacerebbe molto comunque replicare l’esperienza. Proverei anche qualcos’altro oltre la commedia, perché mi piace anche il cinema più impegnato, guardando tantissimo cinema.
“Cosa ti aspetta in questo 2021 a livello artistico? Cosa speri di poter realizzare in quest’anno che si spera possa essere di ripartenza per tutti?”
Se è vero che è l’anno della rinascita, incrociando le dita (sorride) rimanendo un po’ scaramantica, vorrei tornare sul palco, fare tantissime pubbliche relazioni, condividere tante belle esperienze con altri artisti, partecipare a delle kermesse, dei festival; insomma tutto quello che si è perduto nel 2020 cioè il contatto umano.
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