Nell’ultima puntata della Hit Chart Top 20, abbiamo avuto il piacere di avere nostro ospite telefonico Mauro Di Maggio che ci ha presentato la nuova versione di “Non so”, portato a Sanremo 1996.
Mauro Di Maggio oltre a ricordare l’esperienza sanremese, abbiamo chiacchierato sul futuro della musica in generale, dei nuovi brani in uscita in attesa di un album raccolta e anche di quella volta che fu molto vicino a Britney Spears…
Ecco quello che ci ha raccontato Mauro Di Maggio:
“Abbiamo il piacere di avere con noi Mauro Di Maggio! Il 26 maggio è uscito “Non so (new version)” il singolo che 24 anni fa ti portò a Sanremo. Come mai la scelta di riproporre questo brano a distanza di tanti anni?”
La scelta è avvenuta in maniera abbastanza naturale. In questo periodo di restrizioni, ha portato tutti a ragionare e a me ha spinto a produrre nuove canzoni. Sono partito da una cover “A love so beautiful” e poi dopo, come un lampo, mi è venuto in mente di rifare questa canzone che forse molti non conoscono e a cui io sono molto affezionato. La versione che esiste era però lontana da quello che sono oggi, così ho pensato di darle una nuova veste per renderla più attuale.
E’ la canzone con la quale sono partito nel lontano ’96 quando ero piccolino. Non è una mossa studiata a tavolino, anzi forse ci sto pensando proprio adesso al perché ho scelto questa canzone: mi fa pensare ai miei inizi e ai miei esordi e a quel ragazzo che a 19 anni sognava Sanremo e l’ha calcato.
“A proposito di Sanremo Giovani 1996, che ricordo hai di quel magico carrozzone che è il Festival? Ti piacerebbe tornarci in gara?”
Tornerei in gara anche adesso! (sorride) Mi piacerebbe soprattutto perché con Sanremo ho un conto in sospeso: ci sono andato nella massima libertà ma comunque ho affrontato quel palco con molta inesperienza. Ero troppo piccolo quando ci sono andato e mi ha colto un po’ impreparato. Ero un ragazzo pieno di amore per la musica, con buone intenzioni, ma non avevo quell’esperienza che serve per affrontare quel palco; e non avevo nemmeno quella dote naturale per la quale salire sul palco è naturalissimo pur non avendolo mai fatto.
“Credo poi che qualsiasi figura calchi quel palco, da cantante, a gruppo a presentatore, porti un’emozione davvero incredibile…”
Sono assolutamente d’accordo con questo e ti dirò di più! Quando salii su quel palco, stavo talmente fuori dal range della realtà che pensavo andasse tutto alla grande. Mi sentivo vivo e presente, ma non lo ero per niente: eravamo nella realtà, una realtà oggettiva, ma l’ho vissuta come se fossi in un sogno. Quando sogni tu pensi che sia come la realtà, tanto che ci muoviamo nel sonno, cadiamo, ecc… A me è successo al contrario; vivevo una realtà oggettiva ma come se fossi in un sogno.
“Giocando con “Non so”, non sapevo che nel 2004 tu hai aperto l’unica data italiana del tour di Britney Spears, che proprio in questi giorni è tornata al centro delle notizie per la lotta contro la conservatorship e il #FreeBritney. Cosa ne pensi tu a riguardo? All’epoca avevi avuto modo di conoscerla?”
Ho avuto modo di intravederla, non me l’hanno nemmeno presentata in verità. Eravamo forse anche a meno di quel metro di distanza a cui siamo costretti a stare oggi (ride)… ci distanziavano i suoi bodyguard, che la contornavano. Eravamo molto vicini ed ho avuto una sensazione anche lì magica, perché comunque era Britney Spears, così di fianco, nei corridoi. Poi calcare il palco, quel palco che lei portava in giro per il mondo, dove cantava, ballava, si esibiva, fu un’emozione indescrivibile. Già solo usare quei tecnici, quella strumentazione, quel suolo è stato davvero particolare e incredibile.
“Sicuramente tutti quanti, noi compresi, abbiamo il ricordo indelebile del brano “Non ti voglio fermare” che ci ha fatto innamorare tante volte. Sappiamo che sei al lavoro sul nuovo album, ma quanto dobbiamo aspettare ancora? Che anticipazioni ci puoi dare?”
In questi anni mi sono reso conto che il panorama musicale cambia radicalmente e velocemente e mi sto adeguando a questo. Non so più se gli album si debbano ancora fare o no, ma posso dire che non so se farò un album, ma farò uscire un singolo uno dopo l’altro. Arrivati a venti magari li riunisco in un album raccolta. Proverò a far uscire un brano ogni due/tre mesi indipendentemente da tutto, ascolti, radio (perché non puoi mandare un brano ogni due mesi ad una radio) per il piacere di proporre della buona musica.
Ho un grande desiderio di tirare fuori molte canzoni; ne ho veramente tante ed alcune dovrò per forza cederle, con piacere, a qualche altro artista, perché sennò avrei album pronti da qui a chissà quando (sorride). In questi giorni uscirà per esempio “Seconda vita”, il nuovo brano, ma sto già pensando al prossimo brano che dovrà uscire. Del resto sono stato fermo molti anni io, ora “Non mi voglio fermare”.
“E sempre di ricordi, io ho nella mente quelli delle belle serate al Lian’s Club di Roma. Ti piacerebbe tornare alla gestione di un locale con musica dal vivo, anche dopo tutto questo momento tragico dovuto alla chiusura forzata dei live?”
Sì mi piacerebbe, ma vorrei farlo in maniera diversa, per farlo crescere. Vorrei portarlo al di là del locale, perché noi artisti abbiamo bisogno del pubblico e l’artista deve avere molto più risalto e andrebbero rispettati di più. Un locale purtroppo può offrire poco ad un artista e c’è bisogno di risaltare di più un artista.
Ho però una caratteristica: so individuare il talento. Per esempio proprio al Garlic Show si sono esibiti agli esordi Tommaso Paradiso, Diodato che mi aveva portato con un estrema gentilezza un suo cd di demo. Ascoltato per la prima volta ho pensato che fosse pazzesco, come del resto è stato per tutti. Se dovessi rifarla, anche nel modo informale come era al Lian, ma dando quanto più risalto possibile all’artista con un vasto pubblico e un ritorno anche migliore.
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