Dopo le prime tre puntate di Sanremo 2021, Ermal Meta, vincitore della serata delle cover con “Caruso” di Lucio Dalla, si posiziona sempre meglio per trionfare in questa edizione del 2021 del Festival di Sanremo.
Dopo Ermal Meta, rimane comunque sul podio di Sanremo 2021, al secondo posto, Annalisa, canzone più votata nella prima serata, e in grande risalita Willie Peyote, che riesce al momento ad agguantare il podio. Cambierà qualcosa con la votazione della sala stampa?
Perché questa sera oltre a scoprire chi tra Gaudiano, Folcast, Wrongonyou e Davide Shorty vincerà la categoria Nuove Proposte, i 26 Big saranno giudicati dalla Sala Stampa, fisica e virtuale, che potrebbe ribaltare completamente o confermare il risultato fin qui ottenuto, cit.
Beatrice Venezi, la direttrice d’Orchestra italiana più giovane e famosa al mondo, sarà la madrina ufficiale delle Nuove Proposte che insieme ad Amadeus decreterà il vincitore della categoria. Si comincia subito con Davide Shorty molto bravo nella sua “Regina”, ma oltre al bel groove, la bella voce e la buona presenza sul palco, a mio avviso gli manca quel qualcosa in più, che invece riscontro nella perfezione dell’esecuzione, del brano e dell’esibizione in totale di Folcast con “Scopriti” che ogni volta mi fa venire la pelle d’oca. Il degno erede di Alex Baroni.
Gaudiano è subito sotto di un solo piccolo gradino rispetto a Folcast e Wrongonyou per me, anche perché “Polvere da sparo” con un tema così delicato e declinato con un sound uptempo, è davvero inedito e fa la forza di questo bravissimo artista. Wrongonyou, in versione studio, è uno spettacolo con la sua “Lezioni di volo”, che funzionerà alla grande anche in radio nelle prossime settimane, ma le due esibizioni live a Sanremo 2021 invece mi hanno un po’ deluso e non so se per questo si possa giocare la vittoria.
Prima della prima pausa (di mille) della pubblicità Amadeus annuncia il vincitore del “Premio della Critica Mia Martini” che va a Wrongonyou con “Lezioni di volo”, mentre quello del “Premio della Critica Lucio Dalla” va a Davide Shorty con “Regina”. La classifica finale dei giovani vede:
4 Wrongonyou
3 Folcast
2 Davide Shorty
1 Gaudiano
Con il giovane Luca Gaudiano che si agguanta il premio più importante della sua categoria in attesa di un percorso musicale che mi auguro possa essere grandissimo anche per tutti i quattro ragazzi arrivati in finale.
Si parte con Annalisa e la sua “Dieci” che il cui ritornello ti entra nella testa e non fai altro che canticchiarlo. Basterà per festeggiare i primi dieci anni di carriera sul podio e magari anche vincerlo? Si prosegue con Aiello, che si trattiene un po’ rispetto alla prima sera che l’ha reso un meme vivente, ma che forse è turbato dopo aver rubato le piume ad Achille Lauro per il suo vestito, il quale sicuramente gli avrà strappato a sua volta la maglia.
I Maneskin portano il loro rock e lo fanno alla grande; “Zitti e buoni” funziona davvero bene, anche se forse questa sera mi hanno convinto un filo meno. Poi Barbara Palombelli, conduttrice entusiastica di questa serata, annuncia Noemi, per la quale ho veramente un debole e che riesce, davvero sempre a farmi venire la pelle d’oca ad ogni esibizione. “Glicine” meriterebbe davvero molto e farla tornare in alto sul podio sarebbe veramente ripagarla della mancata vittoria già con “Sono solo parole”.
Orietta Berti, questa sera in rosa confetto ed un mantello brillante, che la trasforma in super eroina dell’intonazione, ovvero Super Oriettona, continua a non sbagliare una nota della sua dedica d’amore ad Osvaldo, però signore e signori, il brano è tremendamente classicheggiante che da domenica andrà nel dimenticatoio. Arriviamo ai super favoriti ad inizio Festival, ovvero Colapesce e Dimartino, che hanno fatto entrare il ‘germe’ del tormentone con la loro “Musica leggerissima” che non puoi non canticchiare e fischiettare da dopo il primo ascolto. Sull’outfit delle scarpe invece credo che Enzo Miccio avrebbe avuto un mancamento.
Max Gazzé è un po’ una delle mie personalissime delusioni di questa edizione: ho sempre amato i brani in gara ogni anno, ma questo “Il farmacista”, non lo capisco proprio; forse dovrei prendere la Trifluoperazina per riuscire ad entrare in questo mondo. Già da quello che avevano scritto i giornalisti dopo il primo ascolto, mi aveva suscitato tanta curiosità il brano “Mai dire mai (la locura)” di Willie Peyote e devo dire che le aspettative sono assolutamente state mantenute e il podio lo merita tutto.
Malika Ayane, sempre più in trasformazione in Lady Gaga, questa sera indossa il centrino della televisione della sua stanza in cui sta vivendo il Festival e devo dire “che ci pia… che ci pia… che ci piace così”. Ma il vero momento alla Lady Gaga è il nuovo quadro di Achille Lauro, il secondo che tutto sommato non mi dispiace, anche se ben lontano da quello di ieri, che vede anche Fiorello tra i suoi protagonisti con una corona di chiodi in total black, come marito della piumata bianca Achille Lauro.
Giovanna Mezzogiorno, aka Veronica de La rappresentante di Lista, regala, insieme al suo gruppo, l’entusiasmo e il colore di questa edizione con il brano “Amare” e i loro costumi fluo. Madame, invece, a mio avviso, vince di più nella performance live di “Voce” più che in quella studio. Non male la malinconia di Arisa che fa crescere con questa esibizione il brano scritto da Gigi D’Alessio. Certo “La notte” è di un livello irraggiungibile, ma non si “Poteva fare di più” con questa inedita collaborazione. Sempre più innamorato della coppia Coma_Cose che sono la cosa più tenera di questa edizione dalla quale traspaiono tutte le loro “Fiamme negli occhi”.
Mahmood incendia, da super ospite, la serata dell’Ariston, tornando su quel palco che lo ha lanciato nell’universo con la vittoria di “Soldi” nel 2019. Nella sua semplicità di esecuzione però incendia proprio il palco tanto che proporrei una battle tra Mahmood ed Elodie a furia di esibizioni, per cinque ore; quello forse me lo accollerei senza nessun problema. Arriva poi Fasma che ha voglia di ‘parlare’ con il suo debutto tra i Big dopo la bella performance tra le Nuove Proposte che meritava la vittoria a mio avviso, infatti, l’anno scorso.
Lo Stato Sociale continua a fare il suo show spettacolare sul palco, anche molto divertente, ma oltre la performance cosa rimane del brano? A questo giro forse ben poco, ma approvo assolutamente l’idea di non far cantare Lodo. Francesca Michielin e Fedez salgono sul palco molto più sciolti e sicuri della loro prima performance e migliora la loro esibizione di “Chiamami per nome”, brano orecchiabile seppure in passato hanno fatto di meglio. Arriveremo a sabato sera, domani alla finale, che ormai sapremo a memoria l’esibizione del povero Irama, ancora costretto in albergo e quindi impossibilitato a partecipare dal vivo con il suo brano “La genesi del tuo colore”.
Con un miracoloso anticipo di quasi un’ora sulla reale scaletta della quarta puntata di Sanremo 2021, arrivano gli Extraliscio feat. Davide Toffolo, la mia guilty pleasure di questo Festival che mi fa venire un’estrema voglia di andare a fare festa in una balera e scatenarmi. Ghemon canta del suo “Momento perfetto”, con il suo bel swing, ma forse questo non è il momento perfetto per arrivare già sul podio.
Segue Francesco Renga, che si esibisce due volte, visto il piccolo problema tecnico ad inizio esibizione; ma forse, come consiglio era meglio lasciare un solo ricordo di un brano che non funziona proprio e non rende giustizia a Renga e alla sua bravura, che a questo giro sembra un po’ nascosta e ‘non trovata’. Matilde Gioli invece, con la partecipazione di Alessandra Amoroso, già in duetto con Emma durante la serata con “Pezzo di cuore”, presentano un altro importante omaggio in monologo e musica dedicato ai Lavoratori dello Spettacolo.
Gio Evan è uno dei miracolati, a mio avviso, di questo Sanremo 2021, perché il suo brano “Arnica” per me è decisamente bocciato. Io continuo a non trovare tutto questo entusiasmo per questo brano di Ermal Meta che è comunque una buona canzone, che si lascia ascoltare, ma che non mi regala forti emozioni memorabili. Subito dopo tocca a Bugo, che seppure migliorato rispetto alla prima esibizione, continua a regalarci numerose stonature.
Arriviamo alla seconda delusione di questa edizione ovvero Fulminacci, sulla quale riponevo grandi speranza, grazie a “Canguro”, e che invece ha portato un brano talmente blando, che passa quasi inosservato, dimenticandotelo. Gaia e il suo “Cuore amaro” funziona molto di più in questa seconda esibizione, dove, anche lei più grintosa e pronta, esegue un’esibizione impeccabile. Random si deve essere addormentato nell’armadio in attesa di esibirsi. E lo comprendo dato che gli è toccato esibirsi alle due meno dieci.
La Sala Stampa fa un po’ di giustizia per la classifica deturpata in primis dalla Demoscopica, che combina sempre danni, e in parte dall’Orchestra, che pur votando giustamente le cover, però va ad influire nella gara. Questa è la classifica:
26 Random
25 Aiello
24 Gio Evan
23 Bugo
22 Francesco Renga
21 Fasma
20 Gaia
19 Ghemon
18 Extraliscio feat. Davide Toffolo
17 Annalisa
16 Fulminacci
15 Lo Stato Sociale
14 Max Gazzé
13 Coma_Cose
12 Orietta Berti
11 Francesca Michielin & Fedez
10 Madame
9 Malika Ayane
8 Irama
7 Arisa
6 Noemi
5 Ermal Meta
4 La Rappresentante di Lista
3 Willie Peyote
2 Maneskin
1 Colapesce Dimartino
Sommando quindi tutti i voti, la Top 10 totale fino ad oggi, cambia e si modifica facendo trovare alla:
10 Noemi
9 Malika Ayane
8 Colapesce e Dimartino
7 La Rappresentante di Lista
6 Irama
5 Maneskin
4 Annalisa
3 Arisa
2 Willie Peyote
1 Ermal Meta