Sanremo 2021: il commento della terza serata

Sanremo 2021

Siamo giunti al giro di boa della settantunesima edizione di Sanremo 2021, con la terza puntata dedicata alle cover delle canzoni d’autore di tutti e 26 i Big in gara.

Nella serata che forse si prepara ad essere una delle più lunghe di Sanremo 2021, i 26 Big riproporranno con ospiti o senza dei grandi classici della canzone d’autore italiana, che vedrà in apertura anche l’omaggio da parte dei Negramaro a Lucio Dalla, che proprio questa sera avrebbe compiuto 78 anni.

Giuliano Sangiorgi, vestito come un tavolo da biliardo, ricrea insieme ai Negramaro le magiche atmosfere del grandissimo Lucio Dalla, che purtroppo manca tantissimo nella musica italiana e non solo.

La prima a proporre la sua cover è Noemi con la presenza di Neffa che la accompagna sulle note della sua “Prima di andare via”; peccato che oltre metà dell’esibizione sia stata tutto fuori tempo per problemi tecnici. Prima di andare via tecnici, la prossima volta accendete anche le spie ai cantanti.

Fulminacci si mette alla batteria per l’inizio di “Penso positivo” di Jovanotti, accompagnato da Roy Paci e Valerio Lundini che oltre ad un monologo sulla canzone, eseguono una piccola coreografia sul finale insieme. Passiamo poi a Francesco Renga che insieme a Casadilego, con il plaid da casa, cantano “C’è una ragione di più” di Ornella Vanoni: qual è la ragione di questa esibizione sconclusionata?

Finalmente con gli Extraliscio feat. Davide Toffolo ci si diverte e viene voglia di ballare senza fine con “Rosamunda” e il sosia del nonno di Ridge: farà sagra di paese? Ma evviva Iddio! Dopodiché nuovamente un problema tecnico per il microfono di Fasma che non viene proprio acceso. Amadeus infatti interrompe l’esibizione e dopo la pubblicità fa ripartire nuovamente “La fine” con la presenza anche del suo autore Nesli. Bravi e si amalgamano perfettamente come in una sorta di passaggio di testimone artistico.
Dopo “la (brutta) fine” che avrà fatto il fonico di questa sera, è il momento di Bugo in compagnia dei Pinguini Tattici Nucleari che portano una versione da Coldplay di “Un’avventura” di Lucio Battisti. Salvo i PTN ma purtroppo anche questa sera Bugo a livello canoro non rende al meglio live.
L’omaggio geniale alla “Felicità musicale” di Francesca Michielin e Fedez è qualcosa di assolutamente perfetto come organizzazione e idea artistica che comprende tra le altre anche i “Fiumi di parole” dei Jalisse, che in qualche modo, dopo 24 anni, risalgono per un momento sul palco dell’Ariston. Anche per la cover, purtroppo, vediamo la registrazione delle prove di Irama con il brano di “Cyrano”, omaggiato da una parte recitata dallo stesso grande Francesco Guccini.
E’ il turno dei Maneskin e del loro ex mentore ad X Factor, ovvero Manuel Agnelli, con il quale propongono con tutto il rock che esce dalla loro grinta “Amandoti”. Random con tutta la sua gioia e felicità di essere su quel palco, accompagnato dai The Kolors, passa dall’essere un ‘bravo ragazzo’ ad un ‘ragazzo fortunato’ nella cover del brano di Jovanotti. Delicati, bravi e poetici invece Willie Peyote con Samuele Bersani e la loro “Giudizi Universali”.
Poi arriva Antonella Ferrari, elegante e magica artista, che attraverso la sua recitazione, regala un monologo in maniera magistralmente e permette di dimostrare quanto serva l’arte e la recitazione, nella speranza che i teatri e il cinema possano tornare finalmente a lavorare.
Si torna alla gara con Orietta Berti, che rossa tra le bianche Le Deva, sembra la Geri Halliwell del ritorno come reunion delle Spice Girls all’Ariston. Gio Evan, nipotino psichedelico, porta i nonni di The Voice Senior sul palco dell’Ariston, alle cui signore non vengono dati però i famosi fiori di Sanremo. Ghemon invece dà giustizia ai Neri Per Caso e alla loro bravura riportandoli da dove è partita la loro carriera, anche se uno dei componenti ha subito una trasformazione in Denny Devito.
Fuori gara ci sono gli Abbadeus, coniati da Fiorello per lui, Amadeus, Mihailovic e Ibrahimovic sulle note di “Io vagabondo”, che anticipano poi la performance stratosferica de La Rappresentante di Lista con la straordinaria Donatella Rettore, nelle vesti di Crudelia Demon, che splendono in “Splendido splendente”. Arisa e Michele Bravi si uniscono nell’omaggio a Pino Daniele sulle note di “Quando”, legati da una rosa che stringono per tutto il tempo della canzone.
Applausi per Madame nella sua scuola moderna, con tanto di banchi a rotelle, che spiega ai suoi studenti la hit di Adriano Celentano dal titolo impronunciabile. Lo Stato Sociale regalano un bel messaggio per tutti i lavoratori dello spettacolo nella semplicità della loro performance di “Non è per sempre”, con la speranza che ci sia veramente una fine vicina per la situazione complicata che tutto il comparto dell’arte sta soffrendo da un anno.
Finalmente, dopo le prime due serate di mezzo flop a mio avviso, Achille Lauro, aiutato da Emma e la grande Monica Guerritore , ci regala un bel quadro con la sua esibizione di “Penelope” dedicato alle donne ed ispirato all’antica Grecia. La gara torna con la bravissima Annalisa accompagnata da Federico Poggipollini sulle note de “La musica è finita”, mentre il Festival ha ancora almeno un’ora e mezzo tra interventi inutili, l’ennesima ospitata dei Negramaro e altri momenti riempitivi inutili.
Colapesce e Dimartino portano un grande brano di Franco Battiato come “Povera Patria”, ancora tristemente attuale, che però non emoziona così tanto come ci si sarebbe aspettato dal duo siciliano. La tenerezza dei Coma_Cose invece rimane anche nel loro omaggio a Lucio Battisti con “Il mio canto libero”; una bella scoperta per me loro. Malika Ayane invece rende omaggio alla ‘sua regina’, Caterina Caselli, presidentessa della Sugar, la sua casa discografica con una versione buona ma non eccezionale di “Insieme a te non ci sto più”.
Si prosegue con Max Gazzé e Daniele Silvestri, che però all’ora così tarda, sembrano più una sciagura e un annientamento della forza di volontà di rimanere svegli fino alla fine. Ermal Meta porta il suo omaggio a Lucio Dalla con il brano “Caruso” ed emoziona con la Napoli Mandolin Orchestra. Chiude ad un orario improponibile Aiello che insieme a Vegas Jones ci offrono una piacevole performance su “Gianna” di Rino Gaetano, ma a quest’ora la forza di scatenarci e ballare non ce l’abbiamo.
Arriva la classifica dell’Orchestra, che ha votato già prima della serata, con le cover in gara che diventa:
26 Coma_Cose
25 Random
24 Gio Evan
23 Bugo
22 Aiello
21 Francesca Michielin & Fedez
20 Fasma
19 Francesco Renga
18 Madame
17 Noemi
16 Malika Ayane
15 Fulminacci
14 Colapesce e Dimartino
13 Irama
12 Gaia
11 Lo Stato Sociale
10 Ghemon
9 La Rappresentante Di Lista
8 Max Gazzé e la Trifluoperazina Monstery Band
7 Annalisa
6 Maneskin
5 Arisa
4 Willie Peyote
3 Extraliscio feat. Davide Toffolo
2 Orietta Berti
1 Ermal Meta
Sommando tutti i voti, della prima, della seconda e della terza puntat, la Top 10 di Sanremo 2021 è:
10 Maneskin
9 Orietta Berti
8 Extraliscio feat. Davide Toffolo
7 Malika Ayane
6 Lo Stato Sociale
5 Irama
4 Arisa
3 Willie Peyote
2 Annalisa
1 Ermal Meta

Matteo Magazzù

Speaker e attore romano, ama la musica, il teatro, l'arte, il cinema, la televisione.

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