Nell’ultima puntata della Hit Chart Top 20 abbiamo avuto tra i nostri ospiti Holden che ci ha presentato “fallo tu per me”, il suo nuovo singolo.
Oltre a “fallo tu per me”, singolo ufficiale di “Prologo”, con Holden abbiamo parlato del suo primo lavoro discografico, della situazione musicale attuale e di tutte le sue collaborazioni presenti e future; oltre ad un in bocca al lupo a Laura Pausini per l’Oscar…
Ecco quello che ci ha raccontato Holden:
“Siamo in compagnia di Holden! Partiamo subito dall’uscita di “Prologo” il tuo primo disco uscito il 26 marzo. Com’è stato lavorare al primo album? Come hai scelto i brani di questo inizio di viaggio?”
E’ sicuramente molto emozionante vedere finalmente questo album fuori, perché è stato fatto un lavoro molto importante. Era cruciale, per me, dare a chi mi ascolta una vera presentazione di quello che è la mia musica e di quello che voglio dire. Volevo produrre e scrivere un album di un certo tipo: è stato un lavoro molto intenso, iniziato nel 2018 con la scrittura di alcuni brani. Sono molto contento del risultato finale.
“Il primo singolo ufficiale, dopo “Alieno”, è “fallo tu per me”, un urlo disperato per una relazione che non si vuole chiudere per paura dei rimorsi. Com’è nato questo brano molto emozionante?”
Uso molto la scrittura per guardare in faccia i miei pensieri: quando provo determinate cose mi metto a scrivere quello che sento. “fallo tu per me” è nato quando, con questa ragazza, la relazione stava prendendo una direzione completamente sbagliata, e ce ne eravamo accorti entrambi ma nessuno aveva il coraggio di fare qualcosa. Nasce così questo piccolo sfogo, diciamo, dovuto a questa situazione così difficile, quasi una richiesta all’altro di risolvere la situazione. Quando riascolto questo, come gli altri brani, mi emoziono perché mi ritornano esattamente quei momenti precisi vissuti realmente e questo mi dà una grande soddisfazione della mia musica.
“Nell’album sono presenti le collaborazioni anche con Coez e Quentin40 e Gemello. Come sono nate le collaborazioni e con chi altro sogni di lavorare in futuro?”
Sono veramente onorato ad avere tre collaborazioni così importanti nel mio primo album, non è da tutti. Li ringrazio tantissimo, stimando molto tutti e tre, per aver accettato di collaborare con me; sono nate tutte dall’inviare a loro i brani. Il primo è stato Gemello a cui ho mandato “Flute”: avevo paura un po’ su come sarebbe entrato nel brano, ma lo ha fatto con una professionalità pazzesca, come pochi altri avrebbero fatto e sono molto contento del risultato e lo ringrazio ancora.
Stessa cosa per Coez e Quentin: Coez è riuscito a venire in studio anche, mentre Quentin, stando a Milano, causa Covid non è potuto essere presente, però è venuta fuori una bella traccia con i tre stili diversi che si incollano bene con la canzone. Siamo pieni di artisti molto validi con cui collaborare, ma in questo momento non ho un nome ben preciso; mi godo quelli del mio album, in futuro vedremo.
“Qual è stata la scintilla che ti ha fatto appassionare alla musica? C’è un artista di riferimento in Italia o all’estero, che rappresenta il modello della tua musica? E da cosa deriva il tuo nome d’arte?”
La passione per la musica è nata proprio da quando ero piccolo, perché avendo un pianoforte a casa mi sono avvicinato più a quello che ad una playstation o altro. Ha aiutato avere un piano a casa che mi ha fatto avvicinare alla musica per gioco, fino poi a farmici appassionare nel tempo. Ascolto soprattutto musica internazionale: prima di iniziare questo percorso come Holden, producevo musica EDM e uno dei produttori che stimavo tantissimo e da cui prendo moltissimo ancora ora è Avicii. Ultimamente invece ascolto molto Post Malone, Dua Lipa e tutto il new pop americano.
Il nome nasce dal libro: i miei due fratelli maggiori, appassionati di letteratura, mi consigliarono di leggere “Il Giovane Holden”. In quel periodo avevo iniziato anche a scrivere dei pezzi in italiano e stavo ancora un po’ sognando di scrivere in italiano, dato che ancora componevo in inglese. Quando ho letto questo libro avevo scritto il brano omonimo “Il Giovane Holden” e così mi sono sentito di prendere in prestito il nome, perché molte caratteristiche del personaggio le rivedo in me e perché mi piaceva anche molto come suonava.
“E’ una situazione molto complicata quella che stiamo vivendo, soprattutto per il comparto artistico e live. Uscire con un album è una scelta molto bella e rischiosa forse in questo periodo (a detta di molti). Cosa ti aspetti per il futuro? Stai comunque pensando di riuscire a realizzare qualcosa dal vivo per quest’estate?”
Come dici benissimo tu, non sappiamo bene quando e come la situazione si sbloccherà, ma stiamo lavorando in questi giorni per non farci trovare impreparati; non vedo l’ora. Sull’uscita dell’album se fosse o meno il periodo migliore ne sono abbastanza consapevole, ma anche per il fatto che essendo il primo album è molto rischioso. Ci sono 17 tracce, 17 produzioni differenti; mi aspetto molto perché sono molto ambizioso, ma mi rendo conto anche che c’è molto da lavorare e questo è solo l’inizio.
“Come state vivendo in famiglia l’attesa fino al 25 aprile, nottata in cui speriamo che virtualmente l’Italia possa alzare la statuetta dell’Oscar con Laura Pausini per la miglior canzone con “Io si (seen)”. Ti piacerebbe scrivere per una colonna sonora di un film?”
Personalmente ascolto molto le colonne sonore. Sono un grande fan di Hans Zimmer ed è un mondo che mi piace molto, perché trasmette molto, unendo l’emozione della musica alle immagini; mi piace ascoltare anche le colonne sonore proprio a casa. L’Oscar è uno dei più grandi premi a cui si può ambire, quindi sicuramente sarebbe un risultato incredibile per l’Italia, incrociamo le dita.
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