Spumeggiante ed energica, nella puntata finale del 2021 della Hit Chart Top 20, Gabriella Martinelli è tornata a trovarci per raccontarci di “Tutto daccapo” il nuovo album, anticipato dal singolo “Dove vivi tu”.
Gabriella Martinelli ci ha raccontato della sua evoluzione musicale con il nuovo progetto, delle collaborazioni illustri all’interno dell’album, di come arte e musica si fondano insieme e del suo ricordo su Sanremo e la gara dei giovani.
Ecco quello che ci ha raccontato Gabriella Martinelli durante l’intervista:
“Diamo il bentornata a Gabriella Martinelli in occasione di “Tutto daccapo”, il tuo nuovo album uscito il 10 dicembre e che dipinge una coloratissima ed energica Gabriella che riparte con un nuovo percorso. Come è nato questo lavoro?”
Avevo voglia di esplodere dopo due anni così, avevo la necessità di uscire dal guscio più che mai. Ho approfittato di questi due anni di fermo per lavorare il più possibile alla scrittura e alla ricerca del sound. Mi sono divertita tantissimo e volevo realizzare un album che fosse leggero ma allo stesso tempo pieno di contenuti che potessero arrivare dritti al cuore senza troppi fronzoli. E’ un messaggio principalmente per me stessa ma che volevo arrivasse anche a tutti quanti.
“Rock ed elettronico; in una parola un’esplosione di colori ed energia proprio come una bella pittura in acrilico, che è la tua seconda passione. A che opera o quadro paragoneresti questo tuo nuovo lavoro?”
Sicuramente un quadro di Picasso, con le sue forme così strane e indefinite, anche perché questo album non vuole essere racchiuso in una definizione di genere; perché a noi le definizioni di genere non piacciono e quindi “Tutto daccapo” è un lavoro che va decisamente contro le barriere ma lo fa in un modo super colorato.
“Il singolo che ha anticipato il tuo nuovo album è “Dove vivi tu” uscito il 26 novembre. Come mai ha scelto proprio questo brano come biglietto da visita? Come sono nati la canzone e il videoclip?”
“Dove vivi tu” parla di amore libero ed è questo il messaggio fondamentale che volevo arrivasse a tutti. Un amore libero nella sua accezione più ampia, anche di amore per se stessi, visto che è stato una sorta di regalo anche per me. E’ incentrato sulla ricerca di sé così come il videoclip nel quale ci sono diverse me che possono rappresentare un mio alter ego o un altro amore o la mia prossima vita. Mi sento in continua evoluzione, anche se l’anima artistica è la stessa, mi sento molto diversa dalla Gabriella di ieri e non vedo l’ora di conoscere la Martinelli di domani.
Deve essere un valore anche la responsabilità che un artista deve porsi: rimanere sempre allo stesso punto non è mai una cosa positiva. Gli artisti che non si sono mai fermati e si sono sempre reinventati sono i più grandi: per esempio basti pensare a David Bowie o Prince che sono stati grande fonte di ispirazione per questo mio lavoro, che hanno sempre fatto tantissima ricerca per le loro opere; dobbiamo essere sempre in continua evoluzione, per fortuna.
“Nell’album sono presenti anche due collaborazioni con Erica Mou per il brano “Un’altra carezza” ed Erriquez della Bandabardò in “Si può essere felice”. Come è stato collaborare con questi due artisti? Qual è il valore aggiunto che hanno dato secondo te ai due brani?”
Erica Mou è una mia amica e conterranea e desideravo da tempo lavorare con lei; l’ho cercata molto per questo brano perché secondo me la sua voce molto delicata, come una carezza, era perfetta per questa canzone. Il suo valore aggiunto è sicuramente la sua classe e la sua eleganza e morbidezza.
Per Erriquez, l’incontro è stato molto casuale e prezioso: gli è arrivato il mio provino con quello che ora è il ritornello del brano era inizialmente lo special ed è stato proprio lui a desiderare che diventasse l’inno della serenità che questo brano voleva trasmettere. Mi ha insegnato che la leggerezza può essere un punto di forza, perché ne abbiamo estremamente bisogno.
“Ci eravamo conosciuti già in occasione appunto di Sanremo Giovani 2020, dopo la vittoria con Lula con il brano “Il gigante d’acciaio”. Proprio qualche giorno fa c’è stata la finalissima di questa edizione che ha decretato i tre vincitori che passeranno tra i Big nella prossima edizione. Cosa ne pensi di questa formula? Quali possono essere i pro e i contro di far gareggiare i giovani da soli a Dicembre o insieme ai Big a Febbraio, ma relegati in alcuni orari meno seguiti?”
Intanto mi piace tantissimo Yuman, artista che conoscevo e seguivo già da un po’ di tempo. Auguro a lui e a tutti un grande in bocca al lupo, perché l’esperienza di Sanremo io la ricordo con tanto affetto, tranne le sue scale di cui ho ancora terrore (ride)… I tre ragazzi che saranno tra i Big avranno la grande opportunità di esibirsi per tutta la settimana con grandissimi artisti e sono contenta per loro. Ma per tutti gli altri sono un po’ dispiaciuta perché sicuramente questo nuovo regolamento, penalizza chi ha avuto la possibilità di farsi conoscere in una sola performance.
Nel mio anno, Amadeus ci aveva lasciato spazio in prima serata ed era stato molto bello secondo me. Poi certo, era stato tutto velocissimo, e il fatto della gara ad eliminazione diretta non è mai bello, però forse una soluzione definitiva per accontentare tutti non ci sarà mai… Proporrei uno spazietto per far esibire ogni sera un po’ i giovani, facendogli cantare lo stesso pezzo per poi farli sfidare nell’ultima serata, ma credo in realtà sia troppo utopico…
Per recuperare tutte le interviste passate clicca qui. Appuntamento con la Hit Chart Top 20 ogni lunedì in diretta dalle 20 alle 22 su SPREAKER e sul nostro sito ufficiale.