Michele Bravi torna finalmente in gara dopo l’ottima performance nel 2017 con “Il diario degli errori” che si classificò quarto con l’intensa “Inverno dei fiori”.
Al Festival di Sanremo 2022 Michele Bravi torna con un brano molto intenso, non una classica ballad, che apre in parte nel ritornello e regala le emozioni di un’intonazione perfetta che l’ex vincitore di X Factor sa regalare.
La seconda volta in gara per Michele Bravi significa moltissimo: “E’ una doppia soddisfazione, in primis personale, ritornando sul palco più importante di Italia, facendosi ascoltare dal pubblico più trasversale possibile. Inoltre sono onorato di essere qui quest’anno perché credo che Sanremo, ancora di più in questa edizione, sia un messaggio di speranza per la ripartenza della musica dal vivo, richiedendo la dignità che questo mestiere merita, tra i più colpiti durante la pandemia senza dubbio.”
Nell’ultimo periodo Michele ha notato come la cultura sia stata spesso nascosta, in uno scantinato: “C’è invece tanto bisogno degli artisti, soprattutto in questi momenti così bui. “Inverno dei fiori” è nata con la volontà di raccontare una dichiarazione dei tempi moderni. Sono affascinato dal mondo delle parole e quella che è stata cardine in questi ultimi due anni è stata ‘disimparare’. E’ scomparsa la vita che conoscevamo prima e come studenti sui banchi di scuola abbiamo dovuto imparare nuovi intrecci umani.”
Il titolo nasce poi da una leggenda che Michele Bravi ha scoperto sui fiori invernali, i più forti e che riescono a spezzare la neve per far vedere i colori. “L’amore nasconde in sé già la rinascita. Non pensavo esistessero i fiori invernali, sono sincero, ma poi ho scoperto la storia del Calicanto, che fa fiori gialli e profumati. La leggenda narra che era un albero spoglio in inverno e un povero pettirosso cercasse ospitalità per il freddo ma veniva scacciato da tutti. Il Calicanto gli disse che lo avrebbe protetto lui e da lì iniziarono a cadere gocce gialle luminose, che poi si trasformarono in fiori, che sbocciano anche in inverno.”
L’importanza delle canzoni per poter cambiare il mondo, è fondamentale per Michele Bravi che unisce anche nella passione per il cinema. “E’ sempre stato una grande passione ma sempre limitata perché avevo paura che ci fosse il limite nel dire ‘se lui canta non può fare altro’. Nella maggior parte dei casi al momento le mie interpretazione da “Ricordami” in “Coco” fino a “Monterossi” con il grandissimo Fabrizio Bentivoglio rimangono comunque legate alla musica. Ma ora mi sento di voler abbracciare tante cose ed infatti uscirà anche un altro film nel quale recito con Benedetta Porcaroli. Con il cinema entro in tante altre teste, aiuta la mia scrittura musica e spero di essere convincente.”
Negli ultimi anni quindi Michele ha imparato a non giudicarsi troppo, sentendosi ancora più forte di prima e volendosi ancora più bene, nonostante ci siano “tante sbavature della mia persona che non apprezzo ma ho imparato ad accogliere, raccontando anche questi aspetti. Il privilegio di entrare in un teatro pieno di gente, che entra nelle case degli italiani, non ti dà spazio per tensione ma tanta felicità di essere di nuovo qui. Il pubblico continua a riempire i teatri ed è bellissimo quindi, riuscire ad annunciare un terzo tour a maggio in un anno di pandemia.”
Nella serata delle cover Michele Bravi porterà il brano “Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi” scritto da Lucio Battisti e Mogol che avrà una veste musicale particolare, ispirata dalla musica delle colonne sonore di Danny Elfman: “E’ un errore semantico secondo me quando si dice ‘nessuno può cantare questa canzone; sarebbe più giusto dire ‘nessuno può cantarla come l’autore’ ovviamente che è irreplicabile, altrimenti si rischia di relegarla al passato. Sarà un momento celebrativo per una coppia artistica che ci ha regalato grandi capolavori. Se mi dicessero ‘non mi è piaciuta la tua esibizione, ma mi è venuta voglia di riascoltare le canzoni di Battisti’, sarebbe un onore magnifico.”
Michele scherza anche sulla sfida parallela del Fantasanremo, con un Aka 7even da tenere molto sotto controllo; ma tra i brani in gara Michele ha apprezzatto molto Gianni Morandi, Ditonellapiaga e Rettore per cui è impazzito, e il suo mito Massimo Ranieri. “La prima volta che ho incontrato Ranieri avrà pensato che fossi un frigido antipatico, perché mi paralizzavo pur essendo molto cordiale come carattere. Poi l’altro giorno io mi esibivo prima di Massimo Ranieri e quando è stato lui ad entrare nella waiting room ho detto ‘Maestro, mi perdoni, penserà che sono un cafone, ma io sono un suo grandissimo fan’. E’ veramente un uomo di spettacolo e vorrei diventare Massimo Ranieri un giorno.”
1 comment on “Michele Bravi: “Mi sento più centrato e mi voglio più bene ora. Per questo mi sento di voler abbracciare tante cose nell’arte.””