Nella puntata di Pasquetta, tra una colomba e un uovo, abbiamo chiacchierato con Il Solito Dandy per parlare del suo singolo “Pozzanghere” uscito a marzo.
Con Il Solito Dandy abbiamo parlato della sua musica, da cosa deriva il suo nome d’arte e dei suoi prossimi progetti, tra cui anche un sogno nel cassetto da realizzare.
Ecco quello che ci ha raccontato Il Solito Dandy durante l’intervista:
“Diamo il benvenuto a Il Solito Dandy che lo scorso 18 marzo ha pubblicato il suo nuovo singolo “Pozzanghere” che un po’ come forse i quadri in Mary Poppins permette di immergersi in un mondo altro e meraviglioso, lontano dal solo restare sporchi… Ci racconti meglio questo brano e come è nato?”
E’ il primo brano che ho scritto quando mi sono trasferito da Torino a Roma: “Pozzanghere” racconta un po’ la vita di un turista trasferitosi nella capitale che vede sempre queste pozzanghere gigantesche, perché a Roma o hai la canoa o finisci malissimo (ride). Queste pozzanghere sembravano proprio il mare e una mia amica, Carolina, citata pure nel brano, una sera ci si butta dentro proprio come fosse al mare e da lì è nata l’idea su questa vita strampalata nel vedere delle cose giganti in quelle più semplici. Dello stupirsi delle piccole cose appunto.
“Racconti una cosa molto interessante, ovvero che forse il vero capodanno, il vero nuovo inizio non è il 31 dicembre come anno solare, ma a settembre quando si rientra dalle vacanze lunghe. In quale dei due momenti quindi ti senti più carico? Cambiare questa percezione potrebbe portare a vivere meglio secondo te?”
Non te lo so dire sinceramente, perché trovare un pensiero universale è complesso e non mi permetterei mai. Per me però vale questo, forse anche perché sono nato a settembre, la mia vita parte a settembre, ma succede forse un po’ a tutti perché sia chi va a lavoro e chi va a scuola ha un po’ di nostalgia delle vacanze e si aspetta qualcosa dal nuovo inizio. Più che a gennaio, dove comunque siamo ancora appesantiti dalle feste e aspettiamo anche la Befana. La mia percezione è questa quanto meno.
“Da cosa deriva il tuo nome d’arte e quindi quali sono le tue influenze musicali? Gli artisti a cui ti ispiri?”
Il mio nome d’arte è perché Biagio Antonacci era già stato preso, e Biagio Antonacci 2 non mi sembrava una grande idea, perché a parte Terminator 2, quale secondo capitolo è stato all’altezza del primo? E quindi ho scelto Il Solito Dandy. Le mie influenze sono un gran mischione di robe, sono stato molto influenzato sicuramente dal cinema e dall’arte visiva ma anche dalla letteratura italiana. Passo da Federico Fellini a Walt Disney, da Gianni Rodari a Lucio Dalla.
“Questo è il quarto singolo che hai pubblicato. Stai lavorando ad un album per le prossime settimane o al momento il tuo progetto non prevede di raccogliere tutto in un album?”
Uscirà assolutamente l’album che si chiama “Turismo sentimentale” e va a raccogliere tutti i brani di questo percorso partito da “Boh” e che sta proseguendo, su questa vita da turista ed abitante romano.
“Nella tua carriera qual è il tuo sogno nel cassetto? Dove ti vedi tra vent’anni?”
L’importante è vedermi, dato che sono anche un po’ miope (sorride). Ho tantissime idee per la testa e tra tutte realizzare il più grande film di animazione di sempre; ma la colonna sonora la farei curare al maestro Blu che sennò dice che non gli faccio fare niente e se la prende.
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