Nella prima puntata della Hit Chart Top 20 della nuova stagione abbiamo conosciuto Ode che ci ha presentato il suo singolo “Metà”.
Con Ode, oltre a chiacchierare dei suoi geniali nomi sui social, abbiamo parlato delle sue passioni musicali, degli ultimi live ed eventi a cui ha partecipato e di tutti i progetti in ballo per la sua carriera musicale.
Ecco cosa ci ha raccontato Ode durante l’intervista:
“Diamo il benvenuto a Ode che ci presenta il suo nuovo singolo “Metà”, uscito a fine agosto, che racconta di una rinascita dopo un periodo buio. Come è nato questo brano?”
Le nostre ispirazioni sono sempre estere ed è quello che cerchiamo di fare nella musica. Proviamo sempre a proporre un contrasto tra la musica e il testo, in modo tale che il vibe e il mood del brano siano in contrasto con quanto detto. “Metà” nasce proprio in un mood tristissimo di solo piano e voce, che se ve lo facessi sentire vi farebbe davvero piangere, ma abbiamo cercato di mantenere lo stesso messaggio ma con una vibe diverso.
“Un groove che cattura l’ascoltatore con un sound R’n’B e che strizza l’occhio al pop e al funky lounge direi. Quali sono quindi i tuoi artisti di riferimento?”
Ne ho avuti tantissimi; pesco sempre dalla mia libreria di ascolti che ho e che spaziano sui vari generi musicali che però hanno come comun denominatore il pop. Tra i miei preferiti potrei dirti Anderson Paak, Mac Miller e un giovane artista che ho scoperto da poco ovvero Young Franco, produttore che usa molto il funky e che io, da ex batterista, amo alla follia. Batteristi cantanti ce ne sono davvero pochi e mi piacerebbe tantissimo fare come appunto Anderson Paak
“Proprio questo venerdì hai suonato al Raster Festival di Milano, organizzato da RockIt. Che esperienza è stata? Come è andata la serata?”
E’ andata molto bene: è stato il set più romantico dove io abbia mai suonato, dato che era un minipalco su di un container e dove sotto c’era il bar. All’inizio avevo un po’ paura perché per salire sul palco, lo si faceva da sotto, con una scala dei letti a castello che arrivava al tetto; ma è stato molto romantico perché abbiamo suonato alle 19 circa, quindi perfetta golden hour, con il tramonto, che hanno permesso anche le foto migliori che mi siano state mai fatti.
“Da dove deriva il tuo nome d’arte, ODE, e la tua carriera da designer influisce sugli aspetti estetici del tuo aspetto artistico? In che misura?”
Ode deriva effettivamente dal mio nome Edoardo. La mia carriera da designer influisce tantissimo nella mia musica e molto spesso mi fa vivere malissimo la scelta delle foto, colori per le copertine ed immagini promozionali, perché non voglio fare ‘il ciabattino con le scarpe bucate’ e quindi mi metto una pressione addosso da solo pazzesca. La musica però mi sta spingendo a fare sempre meglio il mio lavoro di designer e viceversa, pretendendo sempre il massimo da entrambi.
“Stai già lavorando all’album? Quali sono le anteprime che ci puoi svelare?”
In questo momento sono in studio a missare il nuovo singolo che, in anteprima, vi dico uscirà tra un mesetto circa, intorno a metà ottobre e che sarà anche il mio primo featuring. Per l’anno prossimo stiamo preparando un EP o un album corto, cercando di capire cosa sia meglio in base al periodo, perché abbiamo bisogno di far uscire qualcosa di più sostanzioso rispetto a soli singoli, per poter presentare al meglio il nostro progetto, che non comprende solo me ma anche il mio produttore, per questo parlo sempre al plurale. E spero anche tanti live da qui ai prossimi mesi.
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