Nella scorsa puntata della Hit Chart Top 20 abbiamo avuto il piacere di conoscere Gori Boy che ci ha presentato il suo nuovo singolo “GMBR”.
Oltre a raccontarci di come è nato il singolo, Gori Boy ci ha spiegato come è scoppiata la sua passione per la musica e come ha cambiato il suo approccio nel corso degli anni, oltre ai tantissimi progetti futuri.
Ecco quello che ci ha raccontato Gori Boy durante l’intervista:
“Siamo in compagnia di Gori Boy per parlare del tuo secondo brano “GMBR”, uscito il 23 settembre, nel quale racconti l’importanza di imparare dai propri errori. Cosa significa il titolo e come è nato il brano?”
“GMBR” è l’abbreviazione di gamberone che cito nella canzone. Mi riferisco al gambero che per andare avanti va indietro. Ho fatto così anche il primo pezzo che ho pubblicato; sto giocando un po’ con le parole. Il succo della canzone è che la vita, alla fine, ti presenta tante difficoltà dove puoi inciampare, cadere, sbagliare ed è tutto un rincorrere sempre l’errore. Per me nella vita, e parlo per esperienza personale, tornare indietro mi ha fatto sempre andare avanti. Mi ha fatto maturare, crescere e l’ho voluto riassumere nel testo della canzone.
“Qual è l’errore più grande che hai commesso nella tua vita finora e cosa hai imparato e migliorato da quel momento?”
La ferita più grande della mia vita è stata deludere gli altri. E’ una delle cose che cerco di evitare sempre. Essere chiaro, schietto. Quando discuti con le persone perché sei stato poco chiaro, hai tanti pentimenti. Aver perso qualcuno per non essere stato chiaro è sicuramente il mio più grande rimpianto.
“Come è nata la tua passione per la musica? C’è un momento nella tua vita che hai detto “Voglio fare musica per vivere”? Quali sono i tuoi artisti preferiti?”
Ho fatto rap tantissimi anni. E’ da un bel po’ che faccio musica e prima ero un rapper vero e proprio con una certa notorietà in passato e quindi ho assaporato l’idea della fama, ma non è facile affrontarla. Guadagnare con la musica era difficile, ti parlo di 12 anni fa e io avevo un’esigenza di indipendenza. Diciamo che io ci ho provato, poi mi sono reso conto che lavorando portavo a casa la pagnotta e quindi ho abbandonato l’idea di riuscire a guadagnarci o a viverci con la musica.
Poi sono stato un bel po’ fermo e adesso sto cercando di presentare un prodotto un po’ più pop ed indie, frutto anche dalle mie esperienze musicali. Mi sono aperto molto a nuove conoscenze musicali, rappo ancora stile ‘90/’00, però le melodie e il sound sono un’altra cosa. Non so se riuscirò a vivere di musica, ma ci riprovo.
“Ormai sono oltre vent’anni che esistono i talent show. Qual è il tuo pensiero a riguardo? Sono ancora utile per lanciare delle carriera o ‘usano’ soltanto i ragazzi che vi partecipano?”
Io sono un appassionato di talent show: mi piacciono molto perché alla fine danno la possibilità ad artisti che, anche se non vincono, possono provare a ritagliarsi una fetta di pubblico; avere un po’ di visibilità e soprattutto di crescere e maturare. Sono seguiti da persone molto competenti che li spingono verso un prodotto commercialmente completo. Questo non può far male a nessuno a prescindere da quello che farà l’artista dopo il talent.
“Cosa ci puoi raccontare sul futuro? A cosa stai lavorando al momento?”
Vi anticipo che uscirà sicuramente un pezzo, una traccia al mese. Per le date sempre fine mese e ho già tre prodotti pronti. E’ tutta un’avventura per me e tutto ciò che esce fuori mi piace molto; mi sto divertendo molto!
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