Nella nostra ultima puntata abbiamo conosciuto meglio Zar, che ci ha presentato il suo nuovo singolo “Venere”.
Oltre a raccontarci di come è nato il brano, Zar ci ha parlato della sua passione e delle sue influenze musicali, del rapporto tra governo e musica, del Festival di Sanremo fino ai suoi prossimi progetti futuri.
Ecco quello che ha raccontato Zar durante l’intervista:
“Diamo il benvenuto a Zar che ci presenta il suo nuovo singolo “Venere”, uscito a fine settembre. Una ballad orchestrale molto intensa, che rappresenta una dedica d’amore. Ci racconti meglio come è nato questo brano?”
“Venere” è nato in studio di produzione e in parte anche nella mia stanza dove di solito creo i brani, perché avevo immaginato una musica molto orchestrale, molto epica, ma non troppo. Era un po’ celato questo aspetto della dedica d’amore all’inizio; poi è nata questa composizione che mi ha riportato subito ad un brano d’amore.
“Questo singolo è un altro aspetto della tua musica che spazia dal country pop, al dark fino alla ballata romantica di “Venere”. Stai lavorando al tuo album, cosa ci dobbiamo aspettare dal tuo lavoro?”
Sarà una tavolozza di colori musicali, questa è la parola giusta. Ogni brano ha il suo colore, ogni brano è diverso dall’altro anche se bene o male parlano tutti dello stesso argomento, ovvero o luce o ombra. Infatti l’album si chiamerà “Tra luci ed ombre”, perché le persone restano sempre in bilico tra le loro luci e le loro ombre.
“Come è nata la tua passione per la musica? Quali sono i tuoi artisti di riferimento?”
Quando ero bambino diciamo che avevo sempre sognato di diventare un cantante, poi con il tempo ho preso le opportune dritte di studi necessari per poterlo fare a livello un po’ più professionale. Io sono nato e cresciuto con la musica rock, metal. Diciamo che nei miei brani non si avvertono queste influenze dell’hard rock perché è un cantautorale comunque molto italiano. Per citare alcuni artisti di riferimento, potrei dire Battiato e De André forse. Potrebbero ricordare quel mondo lì, un po’ più moderno, anche se comunque di base ascolto Ramones e altri.
“Gli ultimi anni sono stati molto difficili per tutti ma in particolare per il settore musicale. Secondo te è stato fatto poco, abbastanza o molto per aiutare questo settore specialmente in Italia?”
Io sono un po’ critico per quanto riguarda la situazione musicale in generale, ma soprattutto in Italia. Partiamo dal fatto che c’è troppa concorrenza: adesso tutti cantano senza voce e senza idee. Di aiuti ce ne sono ben pochi perché si sa è un mondo pieno di squali quindi è un po’ complicato. Quello che dico sempre è che l’artista deve rimanere se stesso e deve stare molto attento se deve scendere a compromessi. Deve essere se stesso, ma soprattutto originale perché penso che la musica italiana abbia bisogno di artisti validi, ma originali.
“A proposito di live quindi, all’uscita dell’album corrisponderà anche una serie di live? E ci avviciniamo a Sanremo… è nei tuoi prossimi progetti partecipare al Festival?”
Per i live ancora non ci abbiamo ragionato. Sicuramente verrà fatto qualche live probabilmente a partire dalla primavera, anche perché adesso il periodo non è dei migliori. E’ un argomento che affronterò ben presto. Rispetto molto il Festival di Sanremo, ma non è nei miei progetti. Spero però di vedere più buona musica. Questa è la mia speranza.
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