Nell’ultima puntata della Hit Chart Top 20 è stato nostro ospite Venti3 per parlarci del suo nuovo singolo “Overdose”.
Oltre a raccontarci di come è nato il brano, Venti3 ci ha parlato della sua passione per la musica, del suo rapporto con i social e soprattutto di tutti i suoi prossimi live e progetti futuri.
Ecco quello che ci ha raccontato Venti3 durante l’intervista:
“Siamo in compagnia di Venti3 per parlare del tuo nuovo singolo “Overdose”, uscito il 30settembre nel quale tu crei proprio una similitudine tra l’amore e la droga, con una dipendenza di tipo affettiva. Come nasce la canzone?”
Questa canzone è nata da una bozza di un pezzo completamente diverso da quello di adesso. Inizialmente “Overdose” era un bramo pop, stile anche Justin Bieber 2016; poi abbiamo stravolto completamente la linea guida, abbiamo velocizzato il beat, cambiato tutto e mi è venuta di getto questa scrittura su questo tema che sento particolarmente, però in realtà è venuta da sé. Non ci ho riflettuto sopra, ma ho scritto il testo così e poi mi sono accorto che gli stavo dando un significato abbastanza profondo che riguarda appunto questa altra faccia dell’amore.
Un’altra faccia che può comunque portare a sentire talmente tanto la mancanza dell’altro da annichilirsi, dal soffrire come se fosse una dipendenza. E’ autobiografica nel senso che io ho provato questa esperienza anche in maniera positiva: non è per forza infatti, secondo me, questa dipendenza deve essere vist in maniera negativa. Il volere l’altro, il cercarlo e pensarlo sempre, può essere positivo. Ho deciso di raccontare entrambe le facce della medaglia.
“Sei del 2001 e nel 2020 hai esordito nel mondo musicale, firmando l’anno scorso con la Red Owl Records. E’ stato più complicato riuscire ad affacciarsi in questo mestiere durante la pandemia?”
In realtà io facevo musica già da tantissimo tempo, avevo già fatto uscire qualche brano su YouTube e cose di questo tipo. La scelta di quell’anno lì è stata completamente casuale, nel senso che ho fatto uscire sì il mio primo brano nel 2020, ma prima della pandemia intorno a fine gennaio, inizio febbraio forse e poi mi sono ritrovato all’improvviso in questa situazione praticamente apocalittica, come tutti del resto, avendo poi uno stop di un anno non pubblicando nulla.
In questi ultimi anni avevo poi pochissima voglia di fare musica e pochissima ispirazione. Anche la scelta di far uscire un brano così nel 2020 è stata un po’ azzardata, pensandoci a posteriori. Probabilmente me lo sarei tenuto per un anno migliore, in cui ero più inspirato in generale.
“Da cosa nasce il tuo nome d’arte Venti3 e quali sono i tuoi artisti preferiti? C’è qualcuno con cui ti piacerebbe collaborare?”
Intanto ci scherzo parecchio con amici in radio, interviste così perché qua a Roma si dice che il numero 23 porti fortuna, diciamo così (sorride)… Comunque per me, invece, è un numero ricorrente che simboleggia un sacco di eventi importanti nella mia vita. Ho scelto Venti3 come nome d’arte per tenere fede a questo numero, sperando che poi mi possa portare bene nella musica. Per quanto riguarda le collaborazioni è difficile dirlo in questo periodo perché non ho dei gusti che vanno molto a seconda degli artisti che vanno in tendenza ultimamente.
Mi piaceva molto Blanco, adesso è fermo da un pochetto, però diciamo che per un primo periodo ho ascoltato molto lui prima che diventasse il Blanco di Sanremo. Ho scoperto anche un altro artista sempre sul suo genere molto forte che si chiama Joseph. Per il resto io ascolto un po’ di tutto, mi piace ascoltare dalle canzoni un po’ più tecniche, un po’ più vocali, a quelle rap perché io vengo anche un po’ da quel mondo là.
“Sei uno degli artisti della cosiddetta “Generazione Z”. Essendo molto giovane quindi qual è il tuo rapporto con i social e i talent show? Come ti approcci a loro?”
Con i social ho un po’ di difficoltà onestamente perché faccio fatica a pubblicare, soprattutto condividere aspetti privati della mia vita. E’ una cosa che proprio non mi piace. Ho da tutte le direzioni persone che mi dicono di pubblicare, mettere storie ogni giorno. E’ proprio una cosa che non riesco a fare. Sto trovando un po’ la mia strada nel pubblicare magari delle cover o delle versioni acustiche dei miei brani su Instagram, su Tik Tok senza dover esporre quindi il lato privato della mia vita, ma portando solo la musica, che è quello che voglio fare.
Non voglio mettere in mostra me come persona, ma voglio mettere in mostra me come artista, come musicista. In questo i social danno una mano che non si può negare, sono ovviamente una strada ottima. Per quanto riguarda i talent, invece, penso sempre che al giorno d’oggi siano fondamentali. Si rischia sempre di rimanere un po’ invischiati nella mischia di artisti che fanno musica e di non essere mai notati mentre il talent, invece, te lo permette. A volte sono indispensabili, però se avessi la possibilità di fare carriera senza talent, lo preferirei.
“Oltre ai singoli usciti fino ad ora, stai lavorando anche ad un album vero e proprio? Cosa ci dobbiamo aspettare dal tuo futuro in musica?”
Stiamo parlano un po’ di EP però è da valutare. In realtà ci stiamo concentrando un po’ di più sull’aspetto live e sull’aspetto proprio artistico dell’immagine dell’artista. Quindi crescere sui social appunto e cercare di farsi conoscere anche sul palco e non solo su digital store perché adesso che abbiamo la possibilità di cantare di nuovo davanti alle persone, dobbiamo sfruttarla sicuramente.
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